La Corporate Tax, dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1° giugno 2023 e si applicherà ai profitti generati durante gli esercizi finanziari che inizieranno il 1° giugno 2023 o successivamente.
L'Autorità fiscale federale degli Emirati Arabi Uniti sarà responsabile dell'amministrazione, della raccolta e dell'applicazione dell'imposta sulle società, in linea con le norme e i regolamenti che saranno emessi dal Ministero.
L'imposta sulle società si applicherà a tutte le imprese e alle attività commerciali degli Emirati Arabi Uniti intraprese da persone giuridiche o fisiche in tutti e sette gli emirati. Solo l'estrazione di risorse naturali rimarrà soggetta a una specifica imposta, peraltro in vigore da anni.
Tutte le attività intraprese da una persona giuridica sono considerate come "attività commerciali" che rientrano nel campo di applicazione del regime della nuova CT Law.
Una persona fisica sarà considerato avere un "business" che rientra nel campo di applicazione della CT Law se l'individuo ha (o dovrebbe avere) una licenza commerciale, o un permesso per svolgere la sua attività imprenditoriale negli EAU.
In termini generali, anche le società costituite nelle zone franche degli EAU saranno soggette all'imposta federale sulle società. Tuttavia, tali società potranno continuare a godere delle agevolazioni fiscali applicabili e degli incentivi previsti dalle singole Free Zone, secondo la loro specifica disciplina. Per esempio, la legge del Dubai International Finance Centre (DIFC) e quella dell'Abu Dhabi Global Market (ADGM) prevedono che una società incorporata nel DIFC o nell'ADGM sia soggetta a un'aliquota fiscale pari a zero per un periodo di 50 anni dal momento in cui la legge in questione entrerà in vigore. Di conseguenza, le società incorporate nel DIFC e nell'ADGM potrebbero aspettarsi di rimanere soggette all'aliquota zero fino al 2071 e al 2063, rispettivamente. Peraltro, non è ancora chiaro se il trattamento fiscale sarà diverso a seconda che le imprese della zona franca svolgano le loro attività all'interno o all'esterno della zona franca.
Al momento, le aliquote dell'imposta sulle società dovrebbero essere solo due:
- un'aliquota dello 0% per il reddito imponibile fino a 375.000 AED (circa Euro 90.000)
- un'aliquota del 9% per il reddito imponibile superiore a 375.000 AED.
Sarà stabilita un'aliquota fiscale diversa per le grandi multinazionali che soddisfano criteri specifici stabiliti con riferimento alle regole del modello OCSE sull'erosione della base imponibile e il trasferimento dei profitti.
L'imposta sulle società non si applicherà a:
- lo stipendio o il reddito guadagnato attraverso il lavoro personale (la persona fisica sarà però soggetto all'imposta sulle società se il suo reddito deriva da attività intraprese sotto una licenza o un permesso freelance
- Investimenti in beni immobili da parte di individui a titolo personale, a condizione che l'individuo non sia tenuto ad ottenere una licenza commerciale o un permesso per svolgere tale attività negli EAU
- Dividendi, plusvalenze e altri redditi derivanti dal possesso di azioni o altri titoli a titolo personale
- Interessi e altri redditi guadagnati da una persona fisica da depositi bancari o piani di risparmio.
Il Ministero ha anche dichiarato che i seguenti importi saranno esenti dall'imposta sulle società:
- i dividendi e le plusvalenze maturate da un'impresa degli EAU da "partecipazioni qualificate" (cioè, proprietà in una società degli EAU o straniera che soddisfa determinate condizioni da specificare ai sensi della CT Law)
- transazioni e riorganizzazioni intra-gruppo qualificanti che soddisfano determinate condizioni e requisiti da stabilire ai sensi della CT Law.
L'introduzione dell'imposta sulle società negli EAU avrà senza dubbio un impatto sulle operazioni commerciali, sulle strutture e sulle future attività di fusione e acquisizione.
Le aziende italiane presenti in loco dovranno quindi valutare le loro attuali strutture e le attività esistenti, al fine di individuare e implementare le strutture e i modelli di business più efficienti alla luce delle disposizioni della CT Law, una volta entrata in vigore.
In termini generali, occorre peraltro ricordare che la nuova aliquota sarà la seconda più bassa del Golfo, dopo il Bahrein, che continua a non avere alcuna imposta. Difatti, la maggior parte degli stati del Golfo vicini hanno una qualche forma di imposta sulle società, per cui il vantaggio competitivo degli EAU rimane intatto.
Va poi osservato che l'impatto sulle aziende straniere, ivi comprese quelle italiane, potrà essere assai limitato perché molte hanno sede in zone franche, che - come visto - rimarranno esenti da tale imposta per molto tempo.
Quanto infine alle tasse sul reddito delle persone fisiche, secondo molti analisti, data l'enorme quota di popolazione espatriata e gli sforzi degli Emirati Arabi Uniti per posizionare il paese come destinazione di pensionamento, difficilmente potrà essere introdotta a breve.
Stefano Meani