Il Codice Doganale dell’Unione (CDU), ispirato da principi di facilitazione del commercio e di selettività nei controlli, si avvicina alle esigenze delle imprese con istituti all’avanguardia nel panorama internazionale, parte dei quali però non saranno applicabili da subito, ma servirà attendere l’adeguamento dei sistemi informatici per lo scambio di dati dogana-impresa e dogana.
Il nuovo quadro normativo delineato dal c.d. “pacchetto CDU”, applicato a decorrere dal 1° maggio 2016, comprende i seguenti regolamenti, già oggetto di alcune modifiche commentate nel prosieguo:
- Reg. (UE) 952/2013 – Codice doganale dell’Unione (CDU), è l’atto normativo principale di riferimento;
- Reg. (UE) 2015/2446 – Regolamento delegato (RD), prevede disposizioni per integrare o modificare determinati elementi non essenziali del CDU;
- Reg. (UE) 2015/2447 – Regolamento di esecuzione (RE), garantisce condizioni uniformi di attuazione delle nuove norme introdotte;
- Reg. (UE) 2016/341 – Regolamento delegato transitorio (RDT), integra il CDU per quanto riguarda le norme transitorie relative a talune disposizioni nei casi in cui i pertinenti sistemi elettronici non siano ancora operativi.
Nel CDU viene ancor di più sottolineato il ruolo dell’operatore AEO, soggetto che riscuote la fiducia dell’amministrazione doganale e può accedere agevolmente alle semplificazioni previste dal codice; tale soggetto, considerato virtuoso e cooperativo, è inoltre sottoposto a minori controlli fisici e documentali e di conseguenza vede ridursi i costi di supply chain.
La guida, redatta su commissione di Unioncamere Lombardia dal Dott. Pier Paolo Ghetti, espone in maniera sintetica le principali novità costituendo un primo riferimento per le imprese che vogliano valutare gli impatti del nuovo codice e considerare le opportunità ad esso connesse.