Il certificato EUR 1 è un documento che attesta l’origine preferenziale comunitaria di merci destinate a uno dei paesi extra-UE che godono di accordi preferenziali daziari con l’Unione Europea.
Nell’ambito della “Convenzione Pan Euro Mediterranea” sull’origine preferenziale il documento è il certificato EURMED, mentre con la Turchia il documento è il certificato A.TR. - con esclusione dei prodotti agricoli e di quelli una volta previsti nell’ambito CeCA (prodotti di base del carbone e dell’acciaio) per i quali il meccanismo è quello dell’EUR.1.
Ricordando che la possibilità di rilascio di certificati previdimati attestanti l'origine preferenziale della merce era prevista originariamente nel 2019 ed è stata prorogata, ad oggi, per motivi di Covid-19 grazie alla Circolare nr. 2/2021 del 15/01/2021 emessa dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli (ADM) fino al 30 aprile 2021 .
Primo certificato full digital
Durante l’Open hearing l’Agenzia delle Dogane ha confermato la disponibilità delle funzionalità di richiesta e di rilascio del primo certificato EUR1 full digital per merci destinate, per adesso, alla Confederazione Svizzera e ha illustrato i benefici che derivano dalla completa dematerializzazione del documento.
Con la procedura - consultabile a questo link - le imprese che operano con il paese Elvetico, potranno:
- richiedere il certificato preferenziale al momento della presentazione della dichiarazione di esportazione
- una volta generato il documento, potranno stamparlo in carta semplice senza più doverlo richiedere nel modello a tutti noto.
Qualora il periodo di previdiminazione non venisse ulteriormente prorogato, la procedura digitale permetterà di evitare ritardi nella emissione dei documenti.
Resta inteso che l’attestazione di origine su fattura, prevista con lo Status di Esportatore Autorizzato, rimane ancora la migliore modalità per la certificazione di origine preferenziale.
Le imprese dovrebbero informarsi e cogliere tale possibilità in quanto la digitalizzazione dei documenti coinvolgerà in futuro anche le altre prove di origine.
Marco Bertozzi