Tale attività, regolata a livello globale dal Sistema Armonizzato di designazione e codificazione delle merci (HS), costituisce il presupposto essenziale per la determinazione dei dazi, l’applicazione di misure restrittive, nonché per il rispetto delle normative non tariffarie.
La classificazione doganale consiste nell’attribuzione di un codice numerico, detto codice tariffario o voce doganale, che descrive in modo univoco la natura e le caratteristiche della merce. Nell’ambito dell’Unione Europea, la nomenclatura combinata (NC) e il sistema TARIC (Tariffa Integrata Comunitaria) integrano tale classificazione, consentendo l’identificazione puntuale di dazi, sospensioni, contingenti, divieti e obblighi documentali.
L’assegnazione corretta del codice doganale non è un mero adempimento formale, bensì un obbligo giuridico in capo al soggetto dichiarante, con importanti implicazioni fiscali e operative.
Un errore di classificazione può determinare l’irrogazione di sanzioni, il pagamento retroattivo di diritti doganali, il blocco delle merci in dogana, o la perdita di benefici derivanti da accordi preferenziali. Nei casi più gravi, può compromettere l’ottenimento o il mantenimento di status autorizzati, come quello di esportatore registrato (REX) o di operatore economico autorizzato (AEO).
Nonostante ciò, si riscontra frequentemente la prassi, errata, di affidare la determinazione della voce doganale al fornitore estero o all’operatore doganale, senza una verifica autonoma da parte dell’importatore, o dell’esportatore. È invece auspicabile che le imprese adottino un approccio strutturato alla classificazione doganale, mediante risorse interne qualificate, oppure con il supporto di consulenti specializzati.
Una classificazione corretta consente di:
- pianificare con precisione i costi doganali
- accedere a regimi agevolati
- minimizzare i rischi di contenzioso
- rafforzare la reputazione aziendale nei confronti delle autorità doganali e dei partner internazionali.
In un mercato sempre più interconnesso e soggetto a frequenti aggiornamenti normativi, la gestione consapevole della classificazione doganale si configura dunque come un elemento chiave per garantire la compliance e sostenere la competitività dell’impresa.
Un ulteriore aspetto da considerare è il ruolo della classificazione doganale nei controlli post-importazione condotti dalle autorità doganali. In fase di verifica a posteriori, l’Amministrazione può infatti riesaminare le dichiarazioni presentate e contestare eventuali errori nella classificazione delle merci, con possibili conseguenze economiche rilevanti.
In tali circostanze, la disponibilità di un parere vincolante, quale la ITV (Informazione Tariffaria Vincolante), rilasciata dall’Agenzia delle Dogane, rappresenta uno strumento di tutela prezioso per l’operatore economico. La ITV consente di ottenere certezza giuridica sulla classificazione applicabile a uno specifico prodotto, vincolando tutte le autorità doganali dell’Unione per un periodo di tre anni. È pertanto consigliabile, soprattutto in presenza di merci complesse o difficilmente classificabili, ricorrere preventivamente a tale procedura per evitare future contestazioni.
Mattia Carbognani
Docente NIBI