Il Mercato Comune del Sud, nasce nel 1991 con il Trattato di Asunción firmato da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. L'obiettivo era costruire un mercato comune e facilitare la libera circolazione di beni, servizi e fattori produttivi, abbattendo barriere doganali e restrizioni non tariffarie. L’introduzione di una tariffa esterna comune e di una politica commerciale condivisa, ha reso il Mercosur un attore importante nel contesto economico globale. La Bolivia ha aderito nel luglio 2024, ma al momento è esclusa dall’accordo.
Le previsioni di crescita 2025 per tutti i Paesi del Mercosur sono positive: Argentina +5,5%, Brasile +2%, Paraguay +3,8%, Uruguay +2,8%.
Accordo Unione Europea - Mercosur
Dopo 20 anni di trattative, il 6 dicembre 2024 l’Unione Europea e il Mercosur hanno siglato un’intesa per creare una delle più grandi aree di libero scambio al mondo.
Il 3 settembre 2025, la Commissione Europea ha presentato al Consiglio le sue proposte per la firma e conclusione dell'Accordo di Partenariato UE-Mercosur (EMPA).
Nell’arco di dieci anni i paesi del Mercosur liberalizzeranno il 90% delle importazioni UE di beni industriali e il 93% dei prodotti agricoli.
Dal lato UE, saranno completamente liberalizzate le importazioni manifatturiere e l’82% delle importazioni agricole.
L’11% delle linee tariffarie dell’export UE avrà accesso duty-free dall’entrata in vigore dell’accordo. La maggior parte delle altre linee tariffarie sarà liberalizzata in un periodo compreso tra i 4 e 10 anni.
Secondo i dati della Commissione Europea, l’intesa dovrebbe generare per le imprese esportatrici europee un risparmio di 4 miliardi di euro all’anno, in termini di minori dazi doganali.
Nell’ambito dei servizi l’accordo di libero scambio contiene disposizioni volte a ridurre ostacoli e pratiche discriminatorie, facilitando le esportazioni e gli investimenti nei servizi alle imprese, servizi finanziari, telecomunicazioni, trasporto marittimo e servizi postali.L’accordo prevede inoltre:
- libero accesso agli appalti pubblici
- maggior disponibilità per l'UE di minerali critici (i paesi del Mercosur sono tra i principali produttori mondiali di materie prime critiche)
- riduzione delle barriere non tariffarie (semplificazione procedure doganali e rimozione barriere tecniche) per facilitare l’accesso delle Pmi.
La diversificazione delle catene di approvvigionamento e delle fonti energetiche consentirà di rafforzare la resilienza economica delle due regioni e di consolidare la cooperazione strategica tra UE e Mercosur.
L’UE esporta nel Mercosur soprattutto macchinari (28,1%), prodotti chimici e farmaceutici (25%) e mezzi di trasporto (12,1%).
Vantaggi per l’Italia
L’Accordo consentirà ai prodotti europei di essere più competitivi rispetto a quelli cinesi che negli ultimi 10 anni sono riusciti a conquistare crescenti quote di mercato (la Cina è il primo fornitore dell’area).
L’interscambio di beni Italia – Mercosur nel 2024 ha raggiunto € 13,4 Mld: 7,4 miliardi di export e 6 di import. L’Italia è il secondo Paese UE fornitore del Mercosur.
Nel 2023, il commercio di servizi ha generato un surplus di circa € 1 Mld per l’Italia.
Per quanto riguarda gli investimenti diretti esteri, nel 2023, il Mercosur rappresenta il terzo mercato extra-UE per stock di IDE, con un valore di € 15,1 Mld.
Secondo analisi del Centro Studi di Confindustria, gli accordi commerciali sono particolarmente vantaggiosi per l’Italia. Dall’entrata in vigore degli accordi con la Corea del Sud, il Canada e il Giappone, l’export di beni italiani verso queste tre destinazioni è cresciuto più della media europea:
- in Corea +147,2% vs +127% della media europea (dal 2011 al 2024)
- in Canada +61% vs +49,3% (dal 2017 al 2024)
- in Giappone +27,4% vs +15,7% (dal 2018 al 2024).
È quindi presumibile che anche l’accesso preferenziale al più grande blocco integrato dell’America Latina, con oltre 300 milioni di consumatori, rappresenterà un'opportunità interessante per le 13.000 imprese italiane che attualmente esportano nella regione.
L’accordo prevede per il settore agroalimentare, l’eliminazione dei dazi sulle importazioni di molti prodotti. Attualmente le tariffe applicabili nei paesi Mercosur al vino e alle bevande raggiungono anche il 35%; quelle applicate ai prodotti caseari raggiungono il 28%.
Per alcuni prodotti agricoli “sensibili” (carne bovina, pollame, etanolo, riso, zucchero), l’accesso al mercato UE sarà regolamentato anche da contingenti tariffari, a parte le clausole bilaterali di salvaguardia.
I prodotti agroalimentari importati dovranno essere conformi agli standard e alle certificazioni sanitarie-fitosanitarie vigenti a livello europeo. A tutela degli interessi dei produttori europei l’accordo prevede che circa 350 prodotti alimentari con indicazione geografica (IG) siano tutelati nei paesi del Mercosur dalle possibili imitazioni, tra cui 57 prodotti italiani.
Posizionamento italiano nel Mercosur
L'Italia può trarre benefici significativi dall’accordo soprattutto nei settori meccanico, siderurgico e farmaceutico.
- Agroalimentare: Italia 1° esportatore UE (€ 411 mln), picchi tariffari fino al 35%
- Macchinari e prodotti elettrici: 2° esportatore UE (€ 3,1 Mld), picchi tariffari fino al 35%
- Prodotti chimici e farmaceutici: 4° esportatore UE (€ 1,16 Mld), picchi tariffari fino al 18%
- Veicoli e altri mezzi di trasporto: 2° esportatore UE (641 mln), picchi tariffari fino al 20%
- Plastica e gomma: 3° esportatore UE (359 mln) picchi tariffari fino al 18%
- Strumenti ottici, medici, di misura o precisione: 3° esportatore UE (348 mln), picchi tariffari fino al 18%
Fonte: Confindustria
Mercosur: attuali dazi all'importazione
Secondo l’approfondimento curato da Agenzia ICE “Accordo di partenariato UE- Mercosur”, attualmente i paesi del Mercosur applicano sulle importazioni dazi relativamente elevati. Ad esempio, agli autoveicoli, all’abbigliamento, alle calzature, al vino e alle bevande viene applicata una tariffa del 35%, cui si aggiungono barriere non tariffarie di vario genere. Le tariffe applicabili ai prodotti caseari raggiungono oggi il 28%.

Fonte: World Tariff Profiles 2024 e WITS (Banca Mondiale)
Valutazione degli effetti dell’accordo sul commercio estero italiano
Il Centro Ricerche Economiche e Sociali Rossi-Doria ha condotto uno studio che evidenzia come i paesi del Mercosur rappresentino un importante mercato di riferimento per le imprese manifatturiere italiane, soprattutto nei settori macchinari, abbigliamento, farmaceutico e mezzi di trasporto.
I risultati delle simulazioni econometriche indicano l’Italia come uno dei paesi membri dell’UE che beneficeranno maggiormente dell’accordo.
Le stime indicano che, al termine del periodo considerato (2036), il nuovo trattato contribuirà alla crescita del PIL dei paesi del Mercosur con incrementi che variano tra lo 0,2% e l’1,2%; il commercio, invece, aumenterebbe (sempre per singoli paesi), tra lo 0,3% e il 3,8%.
A fine periodo, il PIL italiano dovrebbe aumentare di 3 miliardi di dollari, mostrando un incremento relativamente maggiore rispetto alla media degli altri paesi UE.
Il CRES Rossi-Doria prevede che, alla fine del 2036, le esportazioni totali di beni e servizi dell’UE aumenteranno di circa 25 miliardi di dollari. L’Italia rappresenta il 14% di questo aumento: a seguito dell’accordo, le esportazioni italiane dovrebbero crescere complessivamente di circa 3,5 miliardi.
La crescita maggiore sarebbe registrata dal settore metalli (+3,5%) e da quello macchinari e apparecchiature (+3,3%). Riduzioni, di lieve entità, si dovrebbero registrare, invece, per i prodotti alimentari e dell’abbigliamento.
Interscambio commerciale per settori Italia-Mercosur (in milioni di euro)

Fonte: elaborazioni Agenzia ICE su dati Istat
Brasile
Fra i paesi del Mercosur, il Brasile ha il maggiore rilievo per le esportazioni italiane nell’area (circa i 3/4 del totale) per le ampie dimensioni del mercato interno e per il suo ruolo di “snodo” per gli scambi nell’America Latina.
Le esportazioni italiane verso il Brasile tra il 2019 e il 2023 sono cresciute del 35,2%. Questo trend è proseguito anche nel 2024, con una variazione dell’8,9% tra gennaio e novembre (rispetto allo stesso periodo del 2023). Tra i settori che hanno maggiormente contribuito alla crescita la meccanica, sia di impiego generale sia per impieghi speciali industriali.
Tra i quattro paesi firmatari dell’accordo, il Brasile è anche il principale fornitore per l’Italia, con un’incidenza del 75% sull’import complessivo dall’area. Le importazioni dal Brasile hanno interessato prevalentemente prodotti dell’agricoltura e dell’industria estrattiva.
Argentina
Il secondo mercato per le esportazioni italiane è quello dell’Argentina, con un’incidenza pari al 18,8% sul totale dei flussi nell’area. Anche per questo mercato, la meccanica risulta il settore prevalente delle esportazioni italiane, rappresentando oltre un terzo dei flussi.
L’11 aprile 2025 l’Argentina ha ricevuto una nuova linea di credito da 20 miliardi di dollari dal Fondo monetario internazionale. A marzo 2022, il Fondo monetario era già intervenuto ricontrattando un prestito da 44 miliardi di dollari.
Il presidente Milei ha tagliato investimenti e pensioni, assistenza, sussidi e salari, per raggiungere il pareggio di bilancio (il 2023 si era chiuso con un deficit del 5%). Anche l’inflazione, che aveva toccato il picco del 292,2% ad aprile 2024, è scesa al 33,6% ad agosto 2025. Milei punta su una gestione pubblica efficiente, sulle esportazioni e sull’arrivo di capitali dall’estero per creare quelle riserve oggi sono fornite dal Fondo monetario sotto forma di prestito.
Brasile e Argentina: produzione di Materie Prime Critiche

Fonte: Study on the Critical Raw Materials for the EU 2023 – Final Report (Europa.eu)
Fonte: Agenzia ICE (Accordo di partenariato UE- Mercosur)