Con l’azzeramento dei dazi per l’importazione di tutti i prodotti industriali indipendentemente dall'origine delle merci, le aziende in Svizzera si possono procurare fattori produttivi esteri a prezzi più bassi, riducendo i costi di produzione. L’economia svizzera è strettamente legata alle catene globali del valore, perciò l’abolizione dei dazi industriali consente alle imprese svizzere di essere più competitive. Anche i consumatori beneficiano di questa misura che riguarda vari beni di consumo (automobili, biciclette, prodotti per la cura del corpo, elettrodomestici e abbigliamento).
Oltre all’abolizione dei dazi industriali, la Svizzera ha semplificato la struttura della tariffa doganale per quanto attiene ai prodotti industriali che comporta una riduzione degli oneri amministrativi. Con la semplificazione strutturale della tariffa doganale le voci di tariffa si riducono da 6172 a 4592.
L’abolizione dei dazi industriali non comporta un adeguamento dei processi di sdoganamento. Rimane in vigore l’obbligo della dichiarazione d’importazione, compresa la corretta dichiarazione dei numeri di tariffa doganale delle rispettive merci. L’abolizione dei dazi industriali non ha alcun effetto sugli obblighi di archiviazione delle prove dell’origine preferenziale. Questi obblighi continuano a sussistere.
Il Carnet ATA per l’ammissione temporanea rimane in vigore. Tuttavia, dopo l’abolizione dei dazi industriali, gli operatori economici abilitati a dedurre l’intera imposta precedente possono scegliere, in alternativa al Carnet ATA, l’immissione in libera pratica doganale e la procedura d’esportazione.
L’abolizione unilaterale dei dazi sui prodotti industriali comporta una perdita di potere negoziale nella stipulazione di nuovi accordi di libero scambio. Tuttavia l’importanza negoziale dei dazi sui prodotti industriali si è notevolmente ridotta e molti dei potenziali partner beneficiano già di un trattamento tariffario preferenziale in quanto Paesi in via di sviluppo. Considerato che gli effetti positivi per l’economia superano nettamente quelli negativi, la riduzione del potere negoziale è stato considerato uno svantaggio accettabile.
Fonte: Segreteria di stato dell’economia