Emirati Arabi Uniti: eliminato l’obbligo di sponsor locale per le società onshore

di lettura

Dal 1° giugno sono in vigore le nuove regole che consentono la piena proprietà straniera delle società onshore, ossia quelle costituite sul territorio emiratino, fissate nel Decreto Legge Federale n. 26 del 2020.

Image

Il Decreto Legge ha introdotto modifiche significative alla Legge Federale n. 2 del 2015 sulle società commerciali, eliminando l'obbligo per le società onshore di avere un’azionista emiratino (sponsor) che detenga una quota di almeno il 51% del capitale sociale. Ricordiamo che nelle società costituite in Free Zone è invece sempre stata ammessa la proprietà del 100% del capitale sociale in capo agli stranieri.

E’ stata anche abolita la disposizione che imponeva la nomina del service agent, ossia un soggetto emiratino (persona fisica o giuridica) che svolga il ruolo di punto di collegamento tra la filiale o ufficio di rappresentanza della società straniera e le autorità locali.

Il ministro dell'Economia Abdulla Bin Touq Al Marri ha affermato "La modifica alla legge sulle società commerciali mira a rafforzare il vantaggio competitivo del paese e fa parte degli sforzi del governo degli Emirati Arabi Uniti per facilitare gli affari". Le modifiche alla legge sulle società rafforzeranno l'appeal degli Emirati Arabi Uniti come destinazione sia per gli investitori che per gli imprenditori stranieri e incoraggerà anche il flusso di investimenti verso alcuni settori economici vitali.

Modifiche più rilevanti introdotte

Il requisito per una società onshore degli Emirati Arabi Uniti di avere il 51% di proprietà nazionale degli Emirati Arabi Uniti è stato rimosso. Ciò significa che anche una società costituita sul territorio emiratino potrà non avere un azionista locale, ma potrà essere detenuta integralmente da investitori stranieri, a condizione che non svolga attività con un "impatto strategico".

Il Consiglio dei ministri determinerà quali attività hanno un “impatto strategico”, tenendo conto delle proposte di un comitato composto da rappresentanti del Dipartimento dello sviluppo economico (DED) in ciascun emirato, e pubblicherà un elenco di tali attività.

Al momento sono considerate di interesse strategico l'esplorazione di petrolio e gas, i servizi di pubblica utilità e i trasporti, nonché tutte le attività svolte dagli enti statali.

Il Dubai Economic Department ha già pubblicato una lista di oltre 1.000 attività commerciali e industriali che possono essere svolte da società senza sponsor locale.

Le aziende che svolgono attività con un impatto strategico saranno soggette a requisiti di proprietà locale che saranno determinati dal Dipartimento Economico di ciascun emirato. Ciò significa che allo stesso settore potrebbero essere applicate diverse restrizioni alla proprietà straniera, a seconda dell'emirato in cui ha sede la società.

Per quanto riguarda le società già costituite, sarà possibile:

  • una riduzione della quota percentuale detenuta dal partner emiratino
  • la sua completa uscita dalla compagine societaria, attraverso apposite procedure previste dalle autorità locali.

La nuova normativa del 2020 abroga il decreto legge n. 19 del 2018 sugli investimenti diretti esteri che era stato emesso per promuovere gli investimenti stranieri negli Emirati Arabi Uniti. Tale decreto consentiva sì la proprietà straniera al 100% nelle società onshore, ma solo a fronte di un investimento iniziale minimo (spesso di importo molto elevato) per ben determinate categorie di attività.

Oggi, quindi, non esiste più questo obbligo di investimento minimo, fermo restando che saranno sempre le autorità locali a valutare quale sia l’adeguato capitale sociale minimo di cui dovrà dotarsi la società in funzione dell’attività che andrà a svolgere.

Come detto, una nuova importante novità è l’abolizione anche della figura del service agent. In passato, era sempre stato richiesto un agente di servizio locale per le società straniere che stabilivano una filiale o un ufficio di rappresentanza negli Emirati Arabi Uniti.

Per quanto concerne gli amministratori delle Joint stock company (simile alla nostra SpA), per quelle società che non svolgono attività aventi un impatto strategico il Decreto elimina il requisito che il presidente e la maggioranza del consiglio di amministrazione di un debba essere formato da cittadini degli Emirati Arabi Uniti.

L’autorità competente ha ora il potere di determinare di volta in volta quale debba essere il coinvolgimento di soggetti locali nel consiglio di amministrazione di una JSC. Tutto questo consentirà alle società, e agli investitori stranieri, di  costituire consigli di amministrazione più diversificati.

Il Decreto consente infine agli investitori esteri di costituire una società unipersonale, sempreché non svolga attività aventi un impatto strategico. La normativa del 2015 aveva in realtà già introdotto il concetto di società con un unico azionista, ma questo si applicava solo alle società con azionisti emiratini.

Si può oggi affermare che le novità introdotte rendono ancora più attrattivo per l’imprenditore italiano sviluppare il proprio business negli Emirati Arabi Uniti.

Stefano Meani

Contrattualistica
Franchising internazionale "immateriale": strategia digitale per le partnership commerciali
Franchising internazionale "immateriale": strategia digitale per le partnership commerciali
Progettare il piano di internazionalizzazione dell’insegna significa rendere performante il modello di business non solo per la singola unità di vendita, ma forse ancora di più per il partner commerciale, che avrà la responsabilità di avviarne alcune e/o di sviluppare il nuovo mercato.
Giurisprudenza inglese in tema liquidated damages: questioni ricorrenti e nuove criticità
Giurisprudenza inglese in tema liquidated damages: questioni ricorrenti e nuove criticità
Il tema dei liquidated damages nei contratti internazionali continua a essere oggetto di accesi contenziosi e decisioni rilevanti rese dalle corti inglesi e in altri sistemi di common law.
Supply chain e obblighi di due diligence: nuova proposta di direttiva in materia di sostenibilità
Supply chain e obblighi di due diligence: nuova proposta di direttiva in materia di sostenibilità
Il 23 febbraio 2022 è stata pubblicata la proposta di Direttiva UE relativa al dovere di diligenza delle imprese in materia di sostenibilità.
Arabia Saudita: agenzia commerciale, distribuzione e franchising
Arabia Saudita: agenzia commerciale, distribuzione e franchising
Un'azienda straniera non ha bisogno di creare una presenza stabile in Arabia Saudita allorché le sue merci sono importate per la vendita o la rivendita attraverso un distributore, un agente commerciale, o a seguito di un contratto di franchising.
Contratto con mezzi elettronici: attenzione alla terminologia da adottare sul pulsante di inoltro dell’ordine
Contratto con mezzi elettronici: attenzione alla terminologia da adottare sul pulsante di inoltro dell’ordine
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con sentenza del 7 aprile 2022 nella causa C-249/21, si è espressa circa l’importanza dell’espressione da utilizzare sui pulsanti di inoltro degli ordini, quando il contratto è concluso con mezzi elettronici dal consumatore.
Imposizione  unilaterale di aumenti di prezzo e ritardi nelle consegne dei fornitori: rinegoziare le clausole contrattuali
Imposizione unilaterale di aumenti di prezzo e ritardi nelle consegne dei fornitori: rinegoziare le clausole contrattuali
Le problematiche concernenti i ritardi nelle consegne da parte dei fornitori italiani o esteri determina, a cascata, problemi per le aziende che non riescono ad assemblare i propri impianti e a consegnare in base a contratti già stipulati, determinando problematiche che possono sfociare nell’applicazione di penali o nella risoluzione del contratto di vendita col cliente finale.
Nuovo Regolamento sulle intese verticali: cosa cambia per l’e-commerce?
Nuovo Regolamento sulle intese verticali: cosa cambia per l’e-commerce?
Il 10 maggio 2022 la Commissione europea ha adottato il nuovo Regolamento sulle intese verticali n. 2022/720 che sostituisce il Regolamento 2010/330 e le nuove Linee Guida sulle restrizioni verticali.
Limiti alla responsabilità del venditore nella vendita internazionale
Limiti alla responsabilità del venditore nella vendita internazionale
La vendita internazionale di beni mobili tra professionisti è regolata dalla Convenzione delle Nazioni Unite sulla vendita internazionale di beni mobili, adottata a Vienna nel 1980 (Convenzione di Vienna).
Digital Services Act: proposta di Regolamento EU sui servizi digitali
Digital Services Act: proposta di Regolamento EU sui servizi digitali
Il 23 aprile il parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa hanno raggiunto un accordo sul testo della proposta di Regolamento UE sui servizi digitali, il Digital Services Act (DSA).
Pratiche commerciali sleali nella filiera agricola e alimentare
Pratiche commerciali sleali nella filiera agricola e alimentare
Con D.lgs. dell’8 novembre 2021 n. 198 è stata data attuazione in Italia alla direttiva UE 2019/633 del 17 aprile 2019 in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare, che ha abrogato l’art.