13 maggio 2012

Condizioni generali di vendita negli USA

di lettura

Gli operatori italiani, a volte, non sanno cosa siano effettivamente le condizioni  generali di vendita negli USA o le confondono con le condizioni di vendita in essere per il territorio nazionale.

Cerchiamo quindi di precisare, in estrema sintesi,  il contesto nel quale esse debbano essere collocate.

In Italia, il contratto di vendita è regolato dal codice civile del 1942 che se ne occupa a partire dall’articolo 1470 sino all’articolo 1547.  Questi 77 articoli disciplinano pertanto questo negozio giuridico in modo assai esteso.

Non è agevole rinvenire in altre giurisdizioni, in così vasta misura, l’intervento del legislatore a regolare un tema come la vendita che ha natura, principalmente, di transazione fra soggetti privati. In Italia abbiamo quindi un intervento rilevante dello Stato nella sfera dei rapporti commerciali tra operatori d’impresa.

Si sono così formate, nel nostro paese, una cultura e una prassi commerciale che non hanno ravvisato, per lo più, l’opportunità di dotarsi da sè di regole attinenti la vendita. Va detto che le norme del codice in alcuni casi sono derogabili dalle parti o hanno natura suppletiva: tuttavia, tale aspetto, non è sempre stato compreso e il ricorso allo strumento delle condizioni di vendita è stato, di fatto, scarsamente utilizzato.

Il sistema giuridico statunitense

L’argomento viene affrontato negli USA con un approccio essenzialmente  diverso. Cambia innanzitutto il sistema giuridico: non siamo più in un paese ove i principali contratti che interessano la vita delle imprese sono regolati dallo Stato, bensì in un sistema nel quale, molto spesso, non vi sono normative specifiche di riferimento di natura federale.

In tali sistemi di “common law” lo Stato ha ritenuto, in linea di principio, di non doversi occupare della disciplina dei vari contratti commerciali tra operatori privati sul presupposto che debbano essere costoro, nell’ambito della vasta  autonomia contrattuale ad essi riconosciuta, a negoziare le regole del loro business.

Ne consegue che negli USA si è consolidata fra gli operatori la tendenza, al contrario di quanto accade in Italia, a munirsi di regole di natura contrattuale per le definizione dei rapporti commerciali e segnatamente del contratto di vendita, data la sua indubbia importanza.

Se infatti consideriamo più da vicino l’assetto giuridico statunitense non vi troveremo una legge “ad hoc” come in Italia bensì un complesso di regole per lo più di natura giurisdizionale (ossia tratte dai principi contenuti nei casi giudicati dalle Corti) che possono variare in ciascuno dei 50 stati dell’Unione.

Tenendo conto di tali presupposti è stato condotto negli Sati Uniti un tentativo, da parte di alcuni giuristi, di pervenire a una sorta di “raccolta” di regole uniformi a tutti gli Stati che è stata pubblicata per la prima volta nel 1952 (nota come Uniform Commercial Code) e che a tutt’oggi  è oggetto di dispute e di opinioni contrastanti.

La Convenzione di Vienna negli USA

Se ora volessimo indagare sulla esistenza di eventuali convenzioni internazionali di diritto uniforme potremo accertare che:

  • l’unico accordo in essere tra Italia e USA è la Convenzione di Vienna del 1980 sulla vendita internazionale di merci a cui entrambi  aderiscono
  • le regole della Convenzione trovano applicazione al contratto di vendita tra operatori dei due paesi, qualora essi non abbiano disposto diversamente.

La convenzione, invero, ha natura di legge federale (a differenza delle disposizioni di recepimento dell’Uniform Commercial Code che hanno natura statale) e dovrebbe pertanto prevalere rispetto a queste ultime.

Nondimeno, la convenzione si limita a porre in essere alcuni principi di massima che richiedono di essere integrati e meglio definiti dalle parti per dispiegare una reale efficacia nel rapporto fra esse.

In verità, la convenzione è di fatto poco conosciuta negli USA e molto spesso dimenticata nella prassi giurisdizionale, in modo particolare presso le Corti statali.

L’importanza delle condizioni di vendita negli USA

Dalle considerazioni esposte appare pertanto evidente come le condizioni di vendita negli Stati Uniti, più specificamente definite “generali” se rivolte alla generalità del pubblico, assumano una connotazione specifica e non agevolmente surrogabile, in linea generale, con altri mezzi normativi.

Nella prospettiva delineata, esse possono essere qualificate come uno strumento di governo delle norme che presiedono alla vendita dei prodotti di una determinata impresa presso il pubblico dei consumatori/utilizzatori. Pertanto, in un contesto di ampia autonomia negoziale, gli operatori italiani che commercializzano negli USA dovrebbero porre una cura particolare nell’adottarle.

Esula dal presente contributo esaminare in dettaglio il contenuto che potrebbe costituire oggetto di tali condizioni che, d’altro canto, può variare sensibilmente a seconda della natura dei prodotti, delle politiche di vendita e delle strategie di tutela giuridica che ciascuna impresa intende perseguire.

Va detto,tuttavia, che l’assunzione delle suddette condizioni negli USA riveste una connotazione doverosa se si pensa, ad esempio, alle normative in vigore in tale paese afferenti la responsabilità del produttore che divergono in modo rilevante, per certi aspetti, da quelle italiane e europee, come nel caso dei criteri di quantificazione del danno. Esse impongono, fra l’altro, una serie di cautele che dovrebbero essere accuratamente trasfuse nelle condizioni di vendita, nella prospettiva di limitare la predetta responsabilità.

Avv. Maurizio Gardenal

Contrattualistica
Ex Works: impatto sulla giurisdizione e considerazioni pratiche
12 novembre 2024 Ex Works: impatto sulla giurisdizione e considerazioni pratiche
Recentemente, la Corte di Cassazione ha confermato che la clausola Incoterms ® Ex Works (franco fabbrica) può essere utilizzata per radicare la giurisdizione in Italia, facilitando il recupero crediti e le controversie contro gli acquirenti stranieri.
Clausola No re-export to Russia
10 aprile 2024 Clausola No re-export to Russia
ll XII pacchetto di sanzioni verso la Russia stabilisce che, dal 20 marzo 2024, all’atto dell’esportazione di determinati beni o tecnologie, l’esportatore è tenuto a vietare per contratto la riesportazione di questi ultimi in Russia (articolo 12, octies).
Ordinanza Cassazione 11346/2023: clausole Ex Works determinanti per la giurisdizione
18 settembre 2023 Ordinanza Cassazione 11346/2023: clausole Ex Works determinanti per la giurisdizione
La sentenza pubblicata il 2 maggio 2023 afferma che la scelta di un termine di resa Incoterms® che preveda la consegna dei beni in Italia (ad esempio EXW), ove accettata dall’acquirente, è determinante per radicare la giurisdizione davanti al giudice italiano.
Emirati Arabi Uniti: nuova legge sulle agenzie commerciali
13 settembre 2023 Emirati Arabi Uniti: nuova legge sulle agenzie commerciali
La Legge Federale n. 23 del 2022 sulle agenzie commerciali - che introduce importanti cambiamenti al regime delle agenzie commerciali degli Emirati Arabi Uniti - è entrata in vigore il 15 giugno 2023.
Sanzioni contro la Russia: suggerimenti contrattuali
21 luglio 2023 Sanzioni contro la Russia: suggerimenti contrattuali
Come gestire il rapporto contrattuale dal punto di vista dell’esportatore italiano a fronte del continuo inasprimento delle misure restrittive e delle sanzioni contro la Russia?
L’Italia attua la direttiva Omnibus: D.Lgs n. 26 del 7 marzo 2023
13 giugno 2023 L’Italia attua la direttiva Omnibus: D.Lgs n. 26 del 7 marzo 2023
Il 18 marzo 2023 è stato pubblicato in Gazzetta il D.lgs n. 26 del 7 marzo 2023 che dà attuazione alla direttiva UE Omnibus volta a migliorare e modernizzare le norme a tutela dei consumatori.
Sentenza Corte di giustizia europea 13 ottobre 2022: subagente e indennità fine rapporto
13 giugno 2023 Sentenza Corte di giustizia europea 13 ottobre 2022: subagente e indennità fine rapporto
Nel procedimento C-593/21, NY c. Herios Sarl la Corte di giustizia europea ha deciso in merito al diritto di un subagente di ricevere l'indennità di fine rapporto dal suo preponente.
Novità in arrivo per trasformazioni, fusioni e scissioni transfrontaliere
15 maggio 2023 Novità in arrivo per trasformazioni, fusioni e scissioni transfrontaliere
Con il Decreto Legislativo 2 marzo 2023 n.19, il legislatore italiano ha dato attuazione alla Direttiva UE 2019/2121 che modifica la Direttiva UE 2017/1132 per quanto riguarda le trasformazioni, le fusioni e le scissioni transfrontaliere.
Vendite Italia-Germania di prodotti tessili: tre criticità
11 aprile 2023 Vendite Italia-Germania di prodotti tessili: tre criticità
Le esportazioni delle imprese tessili italiane in Germania spesso sottendono contratti di vendita conclusi con imprese acquirenti con sede in quel Paese. Purtroppo, in alcuni casi, sorgono controversie che vengono sottoposte al giudice.
Franchising internazionale immateriale: strategia digitale per le partnership commerciali
13 marzo 2023 Franchising internazionale immateriale: strategia digitale per le partnership commerciali
Progettare il piano di internazionalizzazione dell’insegna significa innanzitutto rendere performante il modello di business non solo per la singola unità di vendita, ma forse ancora di più, per il partner commerciale che avrà la responsabilità di avviarne alcune e/o di sviluppare il nuovo mercato.