27 aprile 2010

Recupero crediti in Brasile

di lettura
Il Codice Civile, adottato nel gennaio del 2002, è la fonte più rilevante per le sentenze emesse in materia civile e commerciale (il Codice del Commercio disciplina soltanto le questioni di commercio marittimo).

Il Brasile non fa parte della Convenzione di Vienna sulla vendita internazionale di merce. Non esiste pertanto, fra Italia e Brasile, una normativa comune che regoli le obbligazioni derivanti dal contratto di vendita di merce.

Nonostante il Brasile sia un paese federale, i suoi 27 Stati applicano le stesse leggi e il Codice di Procedura Civile (CPC). I tribunali competenti a trattare le procedure di recupero crediti, indipendentemente dall’importo discusso o dalla nazionalità delle parti coinvolte, sono i Tribunali dello Stato. Fanno eccezione l’esecuzione delle sentenze straniere o dei lodi che sono trattate dalla Corte Federale Superiore (Superior Tribunal de Justiça - STJ).

In passato il Brasile assicurava una protezione estesa ai diritti del debitore (sovente, il creditore impiegava fino a 15 anni per riuscire ad ottenere una sentenza definitiva...). Oggi i Tribunali sono più severi nell’accettare controricorsi dilatori da parte dei debitori e il Codice di Procedura Civile fornisce ai creditori ottimi strumenti giudiziari.

Giurisdizione internazionale ed interna

Per quanto riguarda la giurisdizione internazionale, l’art. 88 del CPC prevede che il Giudice brasiliano sarà competente a conoscere delle cause nei seguenti casi:

  • il convenuto è domiciliato in Brasile
  • l’obbligazione deve essere adempiuta in Brasile
  • il processo deriva da fatti accaduti in Brasile.

Un ente giuridico straniero è considerato domiciliato in Brasile quando una sua succursale o divisione è situata nel territorio brasiliano.

Anche se la causa è stata preventivamente sottoposta a un tribunale straniero, i giudici brasiliani potranno comunque conoscere la stessa causa o una causa connessa. Pertanto, in Brasile non esiste il principio di litispendenza internazionale.

Al contrario, i seguenti casi sono sottoposti alla competenza esclusiva dei giudici brasiliani, e anche se dei processi simili sono stati svolti davanti a Tribunali stranieri, alla sentenza straniera non sarà data esecuzione in Brasile:

  • processi connessi con beni immobili situati in Brasile
  • procedimenti successori relativi a beni situati in Brasile, anche se l’autore del testamento era straniero o viveva all’estero.

La regola generale in materia di giurisdizione consiste nella competenza del Giudice del luogo in cui il convenuto ha il domicilio. Questa regola si applica sia alle persone fisiche che alle persone giuridiche.
La designazione di un diverso foro competente è consentita con il consenso delle parti, consacrato ad esempio in un contratto, se non vi sono regole particolari nella legislazione o se una tale scelta non è dichiarata pregiudizievole per la parte più debole del contratto.

Prove, udienza e sentenza

L’onere della prova è a carico solitamente dell’attore. Il convenuto deve, invece, provare ogni elemento difensivo affermato nella sua comparsa di risposta. Per quanto riguarda il recupero crediti, l’attore deve provare fin dall’inizio l’esistenza del debito, il suo valore liquido nonché l’inadempimento del convenuto.

Ogni tipo di prova attendibile è ammessa in tribunale, inclusi la testimonianza di persone domiciliate all’estero e le perizie, così come la legge straniera.
Benché molto importante, i giudici non sono vincolati dalla perizia e possono anche ordinarne una nuova se pensano che il problema non sia stato analizzato correttamente.

L’udienza avrà luogo dopo che le parti abbiano avuto la possibilità di discutere interamente le prove documentali e dopo che siano state esaminate le relazioni dei periti. Le parti presentano anticipatamente l’elenco dei testimoni che vogliono sottoporre a interrogatorio. Il Giudice interroga prima i testimoni e successivamente consente all’avvocato delle parti il diritto di porre domande.

La sentenza del Giudice può concedere un risarcimento a una parte, contenere un obbligo di fare a carico di una parte o anche fornire la corretta interpretazione di una clausola di un contratto.

Spese processuali

Le parti debbono pagare i servizi giudiziari, che cambiano da uno Stato all’altro. Il ricorrente deve effettuare un pagamento iniziale che viene generalmente calcolato sulla base di una percentuale dell’importo reclamato (abitualmente l’1-2% con un limite massimo), mentre in caso di appello il pagamento spetta alla parte appellante.

Anche gli onorari dovuti agli avvocati per i servizi resi ai loro clienti vengono di norma stabiliti sulla base di una percentuale dell’importo reclamato o da riscuotere. Detta percentuale è calcolata in considerazione di vari criteri come l’entità attesa della riscossione, la complessità del lavoro, la durata del processo, la situazione economica del cliente, nonché la competenza e la notorietà dell’avvocato. Sovente l’avvocato ottiene dal cliente il pagamento di una parte dell’onorario in anticipo la quale verrà sottratta dalle spese finali in caso di vittoria.

Inoltre, il Codice di Procedura Civile prevede che tutte le spese sostenute dalla parte vittoriosa debbano essere pagate dalla parte soccombente. Sono inclusi il rimborso di tutte le spese relative ai servizi giudiziari, la remunerazione dei periti, nonché gli onorari degli avvocati.

Impugnazioni

Il sistema brasiliano prevede vari tipi di impugnazione sia contro le sentenze definitive che contro le sentenze non definitive; queste ultime devono intendersi come quelle che non hanno per effetto di pronunziarsi sul merito della causa. Gli appelli sono esaminati da un collegio di una Corte Statale comprendente un certo numero di giudici. Essi possono riesaminare la sentenza in fatto e in diritto.

Se una parte fa valere la violazione di un trattato, di una legge federale o l’esistenza di un conflitto nell’interpretazione data ad una legge federale da altri tribunali dello Stato, può ricorrere alla Corte Superiore di Giustizia.
Se invece invoca la violazione della costituzione federale, può ricorrere alla Corte Suprema.

Riscossione giudiziaria del credito

La riscossione giudiziaria del credito può essere conseguita tramite le seguenti procedure:

  1. esecuzione di titoli stragiudiziali
  2. procedimento monitorio (Ação Monitória)
  3. procedura ordinaria di riscossione dei crediti
  4. riconoscimento e esecuzione delle sentenze straniere
  5. riconoscimento e esecuzione dei lodi arbitrali stranieri.

1. Esecuzione di un titolo stragiudiziale

Si tratta del provvedimento giudiziario più efficace in materia di riscossione dei crediti. Consente al ricorrente di richiedere il blocco dei beni appartenenti al debitore. Tuttavia, per poter ricorrere a detta procedura, il creditore deve disporre di un valido titolo stragiudiziale:

  • vaglia cambiario, cambiale tratta, titolo di debito e assegno bancario
  • atto pubblico firmato dal debitore
  • scrittura privata firmata dal debitore e da due testimoni
  • scritture private accompagnate da garanzie o pegni su immobili iscritti nel repertorio notarile.

I titoli stragiudiziali stranieri di cui sopra non sono sottoposti ad alcuna previa omologazione per essere esecutivi. Per essere considerati validi, detti titoli devono soddisfare i requisiti di forma stabiliti dalla legge del luogo in cui sono stati creati, emessi o sottoscritti e devono indicare il Brasile come luogo in cui devono essere attuati.

Se il creditore ha avuto l’accortezza di ottenere dal debitore la sottoscrizione di un documento che possa essere considerato come un titolo stragiudiziale, esso potrà essere posto in esecuzione immediatamente, anche se la sottoscrizione è avvenuta fuori del territorio brasiliano.

2. Procedimento monitorio (Ação Monitória)

L’azione monitoria può essere utilizzata dal creditore per riscuotere un credito oppure per ottenere la consegna di cose, fornendo una prova documentale che non soddisfi necessariamente i requisiti di un titolo stragiudiziale come, a titolo esemplificativo, i documenti sottoscritti dal debitore che in qualche modo possano far accertare l’esistenza del debito, ovvero semplici copie di un titolo stragiudiziale.

Il requisito più importante per ricorrere alla procedura d’ingiunzione è la prova documentale del credito vantato dal creditore contro il debitore.
Pertanto, se approva il ricorso, il Giudice emette un’ordinanza contro il debitore intimando a quest’ultimo di pagare il debito o di consegnare la merce entro quindici giorni oppure di depositare una comparsa di risposta.

  • In caso di mancato pagamento o di mancato deposito di una comparsa di risposta, il Giudice emette immediatamente un titolo esecutivo a favore del creditore, consentendogli di effettuare sequestri.
  • Nel caso in cui, invece, una comparsa di risposta dovesse essere presentata (denominata Embargos), la procedura si trasforma in una procedura ordinaria di riscossione dei crediti.

Se il debitore opta per un pagamento immediato, sarà esonerato dalle spese processuali, nonché dagli onorari degli avvocati.

3. Procedura ordinaria di riscossione dei crediti

Se il creditore non dispone di documenti che consentono l’esecuzione immediata di un titolo stragiudiziale, né l’avvio di una procedura ingiuntiva, l’ultima opzione consiste nel procedere alla riscossione del credito in via ordinaria, con l’azione denominata Ação Ordinária de Cobrança.

La procedura ordinaria garantisce la miglior difesa per il debitore, giacché il creditore deve fornire la prova dell’esistenza del debito, della sua esigibilità e del mancato pagamento, nonché del previo tentativo di riscossione dello stesso in via amichevole.
Inoltre, detta procedura non è di efficacia immediata visto che solo le sentenze definitive dei tribunali sono esecutive e che solo sulla base di queste possono essere richiesti provvedimenti di sequestro alle Corti.
Una volta ottenuta la sentenza definitiva, essa diviene un titolo giudiziale che potrà essere posto in esecuzione nello stesso modo e tramite gli stessi strumenti già descritti.

4. Riconoscimento ed esecuzione delle sentenze straniere

Non è possibile dare immediata esecuzione a una sentenza straniera in Brasile. Al fine di eseguire una sentenza straniera è necessario ottenere la previa omologazione da parte della Corte Superiore di Giustizia (STJ), ubicata nella città di Brasilia.

Tra l’Italia e il Brasile è in essere un Trattato relativo all’assistenza giudiziaria e al riconoscimento ed esecuzione delle sentenze in materia civile, firmato a Roma il 17 ottobre 1989.

Nel procedimento di conferma di una sentenza straniera, la STJ deve soltanto accertare il rispetto di ogni requisito procedurale formale in ogni aspetto fino alla sentenza definitiva. Dopo aver accertato il rispetto di queste condizioni di base, la STJ deve controllare la conformità della sentenza straniera ai seguenti requisiti:

  • la sentenza straniera deve essere stata emessa da un Giudice competente (la STJ controllerà se la causa è sottoposta alla competenza esclusiva dei tribunali brasiliani)
  • le parti devono avere notificato il ricorso giudiziario in modo regolare
  • la sentenza deve essere definitiva e conforme alle forme richieste per la sua esecuzione secondo le norme dal paese in cui è stata emessa
  • la sentenza straniera deve essere autenticata dal Consolato del Brasile più vicino e deve essere trasmessa alla STJ accompagnata da una traduzione asseverata.

Una volta ottenuta l’omologazione della sentenza straniera, questa può essere posta in esecuzione davanti al tribunale brasiliano di prima istanza.

E’ importante sottolineare che il pagamento di un debito espresso in moneta straniera può essere effettuato soltanto in moneta brasiliana, previa conversione dell’importo con applicazione del tasso di cambio relativo in vigore alla data effettiva di pagamento. Tuttavia, la trasmissione della somma all’estero può dipendere dalla previa autorizzazione della Banca Centrale del Brasile.

Le difese del debitore

Nell’affrontare un procedimento di esecuzione, il debitore dispone delle seguenti opzioni.

Riconoscere il debito

In questo caso l’art. 745-A del CPC permette il pagamento di un deposito iniziale corrispondente al 30% dell’importo totale (includendo le spese processuali e di assistenza legale) dopo di che il debitore può chiedere il pagamento del restante 70% in 6 rate mensili di uguale importo, aumentate di un tasso d’interesse mensile dell’1%.
Il mancato pagamento delle rate mensili comporterà un aumento del restante importo del debito dell’ordine del 10% e verrà ripresa ogni misura esecutiva come pignoramenti e sequestri di depositi bancari e di beni immobili.

Contestare l’azione in esecuzione

Il debitore può contestare l’esecuzione depositando, entro 15 giorni dal ricevimento dell’intimazione (Intimação) un’istanza denominata Embargos à Execução (art. 736 del CPC). La difesa si limita in generale ai seguenti casi: 

  • validità della procedura per motivi di non conformità del titolo stragiudiziale ai requisiti di legge
  • sequestro irregolare o errata valutazione del debito
  • esecuzione eccessiva o errato cumulo dei debiti
  • ogni altro argomento che può essere portato a difesa del debitore ai sensi della Procedura Ordinaria.

Né pagare, né difendersi

In questo caso il tribunale emetterà delle ordinanze al fine di effettuare sequestri di depositi bancari o di beni immobili a nome del debitore.

Avv. Maurizio Gardenal e Avv. Christian Montana

Tratto dal manuale Ipsoa "Il recupero dei crediti internazionali"

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