Nell’industria in senso stretto la produzione (approssimata dal numero di ore lavorate) è salita marginalmente; le vendite e la spesa per investimenti in termini reali si sono invece stabilizzate. Circa i due quinti delle imprese hanno beneficiato degli incentivi legati al programma Transizione 4.0.
In Liguria l’incidenza della cantieristica è cresciuta in misura accentuata tra il 2015 e il 2022, in termini sia di valore aggiunto sia di addetti delle unità locali. Il valore aggiunto in termini reali è cresciuto del 15%, giungendo a rappresentare un quarto del totale nazionale (la quota più alta tra tutte le regioni italiane). Nel 2022, il 74% del valore aggiunto e il 57% degli addetti erano attribuibili a unità locali appartenenti a imprese multinazionali, circa 20 punti percentuali in più delle altre regioni.
Nella media degli ultimi tre anni, le esportazioni liguri di navi e imbarcazioni sono state pari a oltre 1,9 miliardi di euro in termini nominali, un valore pari a circa un quinto delle esportazioni totali (nelle altre regioni, invece, la cantieristica ha rappresentato meno del 3% dell’export complessivo). A sostenere le vendite liguri sono gli Stati Uniti, mercato verso il quale nel triennio considerato è stato destinato oltre il 60% delle imbarcazioni esportate.
Il settore delle costruzioni ha rallentato, riflettendo anche il minore ricorso alle agevolazioni fiscali connesse con gli interventi di ristrutturazione edilizia; i lavori relativi alle principali opere infrastrutturali hanno continuato a sostenere il comparto.
Nel terziario l’attività è rimasta stazionaria. Le presenze turistiche sono cresciute di poco, grazie al contributo della componente straniera. I passeggeri in transito nei porti liguri sono calati, soprattutto nel segmento delle crociere.
I traffici mercantili marittimi hanno ripreso ad aumentare, seppure in misura contenuta; la componente containerizzata ha mostrato maggiore dinamismo.
Secondo i dati di Assoporti, i porti della Liguria hanno movimentato nel 2024 oltre il 50% dei container transitati presso i porti italiani di destinazione finale delle merci (gateway). Grazie alla loro posizione geografica rappresentano il principale punto di smistamento per le esportazioni extra UE delle regioni del Nord Ovest e di alcune province del Nord Est e del Centro. La movimentazione è cresciuta del 7,3% a Savona-Vado, mentre è diminuita negli altri due principali scali della regione.
Tra le diverse categorie merceologiche esportate attraverso i porti liguri, i macchinari hanno rivestito la maggiore importanza (poco meno del 30% del totale nel 2022), seguiti dai prodotti chimico-farmaceutici e da quelli alimentari. Tra i beni importati, quelli più rilevanti sono stati gli idrocarburi (oltre il 20% del totale, i prodotti chimico-farmaceutici ed elettronici).
Con riferimento ai principali mercati esteri serviti dai porti liguri, nel 2022, quasi il 28% dell’export si è indirizzato verso gli Stati Uniti; la Cina è stata la seconda destinazione più rilevante con il 7,5%.Tra le vendite negli Stati Uniti sono state particolarmente ragguardevoli quelle di macchinari, di prodotti alimentari e di prodotti plastici; le esportazioni verso la Cina hanno riguardato soprattutto i macchinari e i prodotti chimici.
Esportazioni 2024
Nel 2024 le esportazioni liguri a prezzi correnti si sono ridotte di circa un quarto rispetto allo stesso periodo del 2023; il calo è risultato molto superiore a quello osservato in Italia e nel Nord Ovest (rispettivamente -0,4% e -2%).
La contrazione dell’export regionale è stata determinata prevalentemente dalla cantieristica navale (le cui vendite sono scese di quasi il 65%) e dai prodotti petroliferi raffinati (-16,4%). Al netto di queste componenti volatili le esportazioni sarebbero diminuite del 7,9%. Anche la maggior parte degli altri settori rilevanti ha infatti registrato una riduzione delle vendite, ad eccezione dei prodotti alimentari e di quelli agricoli.
Le esportazioni sono calate marcatamente nei confronti dei mercati extra UE (-38,5%), in particolare negli Stati Uniti; i flussi verso i paesi comunitari sono aumentati del 4%.
La quota delle esportazioni regionali verso gli Stati Uniti è fortemente oscillata negli anni: inferiore al 4% nel 2014, ha raggiunto un picco del 32% nel 2023 ed è scesa al 9% nel 2024.
Fonte: Nota redatta dalla Sede di Genova della Banca d’Italia aggiornata con i dati disponibili al 29 maggio 2025