La domanda estera e la spesa pubblica hanno sostenuto i livelli di attività, a fronte di consumi e investimenti più deboli. L’industria, a differenza di quanto accaduto a livello nazionale, ha infatti beneficiato dell’impulso fornito dalle esportazioni, soprattutto di prodotti farmaceutici.
Secondo stime di Prometeia, il valore aggiunto dell’industria in senso stretto ha registrato una lieve ripresa in termini reali dello 0,4%, dopo la sensibile contrazione dell’anno precedente (-9,4%).
La spesa in opere pubbliche ha sostenuto il comparto delle costruzioni, che ha registrato una dinamica positiva nonostante il forte ridimensionamento degli incentivi legati al Superbonus.
Il settore dei servizi ha continuato a crescere, sebbene a un ritmo moderato. Le presenze turistiche, pur rallentando dopo il forte recupero post-pandemico, sono comunque aumentate a un ritmo superiore a quelli registrati negli anni pre-Covid. Secondo l’indagine della Banca d’Italia sul turismo internazionale, la spesa dei viaggiatori stranieri in regione è cresciuta del 5,8%.
Esportazioni 2024
Dopo il calo del 2023, le esportazioni di beni del Lazio sono tornate a crescere nel 2024 (+8,5% in termini nominali), a fronte di una lieve diminuzione nella media italiana. L’aumento in termini reali è risultato analogo a quello nominale.
La crescita delle esportazioni è stata trainata dal settore farmaceutico (21,6%), le cui vendite all’estero hanno superato i 14 miliardi di euro, poco meno della metà delle esportazioni regionali e circa un quarto di quelle del settore a livello nazionale. Sono aumentate anche le esportazioni di prodotti alimentari, di macchinari e di elettronica.
Sono invece diminuite le vendite di prodotti chimici, metalli e mezzi di trasporto; queste ultime hanno risentito delle difficoltà dell’industria automobilistica.
L’export regionale verso i Paesi dell’Unione europea – oltre il 60% del totale – è cresciuto in misura inferiore rispetto a quello diretto fuori dall’UE (7,1% e 11,1%, rispettivamente).
All’interno dell’Unione le maggiori vendite verso il Belgio e i Paesi Bassi, principali mercati di sbocco dei prodotti farmaceutici, hanno più che compensato il calo verso la Germania, registrato specialmente nei comparti dei metalli e dei prodotti chimico-farmaceutici.
Le esportazioni extra-UE sono state trainate dai flussi verso gli Stati Uniti.
Le misure di innalzamento dei dazi sulle importazioni annunciate dall’amministrazione statunitense potrebbero avere ripercussioni in regione dato che gli Stati Uniti rappresentano infatti il 9,4% delle esportazioni di beni del Lazio nella media del triennio 2022-24, il quarto mercato estero di sbocco per le imprese regionali, una quota sostanzialmente in linea con la media nazionale.
L’export regionale verso il mercato statunitense è concentrato nel settore farmaceutico (41,9% contro il 12,8% in Italia).
Nel caso di applicazione di dazi generalizzati il Lazio potrebbe subire anche un significativo effetto indiretto attraverso due dei principali mercati di sbocco, Belgio e Paesi Bassi, verso cui è diretto circa il 30% delle vendite all’estero della regione. Le vendite verso questi mercati sono concentrate quasi esclusivamente nel settore farmaceutico, poiché essi svolgono la funzione di centri logistici di smistamento internazionale dei prodotti. Una parte rilevante delle esportazioni destinate a questi paesi viene quindi reindirizzata verso gli Stati Uniti e potrebbe risentire dei dazi.
La movimentazione delle merci nei principali porti regionali (Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta), è calata del 6,5%, sebbene il traffico di container sia cresciuto del 4,3%. Le merci trasportate per via aerea sono invece aumentate del 42%.
Fonte: Sede di Roma della Banca d’Italia (aggiornato con i dati disponibili al 29 maggio 2025)
I trimestre 2025
Nel primo trimestre 2025, l’Istat stima una crescita congiunturale delle esportazioni del 5,4% per il Centro Italia. Le regioni italiane che hanno registrato gli incrementi tendenziali più marcati dell’export in valore sono state: Friuli-Venezia Giulia (+26,1%), Lazio (+16,9%) e Toscana (+8,2%).
Nei primi tre mesi dell’anno in corso, l’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Toscana, Lazio, Lombardia, Campania e Abruzzo spiega per 2,6 punti percentuali la crescita su base annua dell’export nazionale. Un ulteriore contributo positivo di 1,5 punti percentuali deriva dalle maggiori vendite di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, da Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Sicilia.
I contributi positivi maggiori alla crescita su base annua dell’export nazionale derivano dall’aumento delle esportazioni del Friuli-Venezia Giulia verso la Germania (+187,4%), del Lazio verso Stati Uniti (+126,4%).
Nell’analisi provinciale dell’export, si segnalano le performance positive di: Trieste, Firenze e Roma.
Fonte: Istat (Esportazioni delle regioni italiane I trimestre 2025)