L’incidenza dei costi di trasporto sul valore delle merci esportate e importate dall’Italia è salita, rispettivamente al 3,1 e al 4,3 per cento (da 2,9 e 3,9 nel 2019), interrompendo la tendenza alla diminuzione degli anni precedenti.
In un contesto di quote di mercato dei vettori italiani mediamente stabili e di contrazione dei volumi trasportati, l’incremento medio dei noli ha determinato un peggioramento del deficit dei trasporti mercantili nella bilancia dei pagamenti dell’Italia (-6,8 miliardi di euro, da -5,9 nel 2019), concentrato nei comparti aereo e navale; su quest’ultimo ha pesato anche la riduzione dell’attività “estero su estero” effettuata dagli armatori italiani.
L’indagine relativa al 2020 ha riguardato 212 imprese operanti in Italia e ha rilevato 6.200 “spedizioni tipo”. I costi sono valutati ai prezzi di mercato in euro per tonnellata e includono i servizi ausiliari al trasporto (handling, pedaggi autostradali, commissioni spedizionieri, ecc.).
Trasporto stradale
Nel 2020 si è registrata una diminuzione dei costi medi che ha interessato sia i carichi completi sia quelli parziali, in un contesto di calo dei volumi movimentati.
Le criticità legate alla pandemia − ritardi, lunghe procedure di controllo, ritorni a vuoto legati a forti sbilanciamenti geografici dei flussi – non hanno inciso sui noli, riflettendosi invece sui margini di profitto degli operatori.
Trasporto ferroviario
I costi medi del trasporto ferroviario sono lievemente aumentati in entrambe le direzioni dei flussi.
Tra le aree geografiche, l’aumento più marcato è stato osservato per i noli da/per il Regno Unito, in relazione all’accelerazione degli scambi negli ultimi mesi del 2020. Una diminuzione uniforme si è registrata invece per i paesi balcanici e per quelli ex-URSS, grazie anche alla disponibilità di treni più lunghi. In termini reali, i costi medi ferroviari sono rimasti su livelli prossimi a quelli osservati nell’ultimo quinquennio.
Trasporto aereo
La pandemia ha colpito intensamente il settore del cargo aereo, che tipicamente fa ampio utilizzo della capacità di stiva degli aerei passeggeri: la forte riduzione di questi ultimi ha determinato un marcato restringimento dell’offerta di carico, con un aumento eccezionale dei noli unitari. In media essi sono quasi raddoppiati all’importazione e sono cresciuti del 60 per cento all’esportazione. Anche in termini reali i costi medi hanno raggiunto i livelli più elevati degli ultimi venti anni.
Trasporto navale
I costi navali vengono rilevati distintamente per modalità di carico (container, bulk, general cargo e Ro-Ro)
Trasporto container
Nel 2020 i noli rilevati nell’indagine − in dollari per TEU (misura standard di un container) e al netto dei servizi ausiliari – hanno registrato forti incrementi (in media superiori al 30 per cento per le esportazioni e al 50 per cento per le importazioni), in particolare nelle tratte con la Cina e gli altri paesi asiatici.
Nelle rotte all’interno del Mediterraneo e in quelle che attraversano lo stretto di Gibilterra (da/per l’America, il resto dell’Africa e dell’Europa) il rialzo dei noli è stato più contenuto, attenuandosi parzialmente sul finire dell’anno.
Poiché gli altri fattori di costo, principalmente i servizi ausiliari, sono rimasti mediamente stabili, i noli complessivi in euro/ton in media d’anno hanno segnato un incremento più contenuto, tra l’11 e il 16 per cento. In termini reali si mantengono su livelli inferiori a quelli precedenti la crisi del 2008-09.
Trasporto navale bulk (liquidi e solidi)
Il settore bulk ha risentito del brusco calo della domanda mondiale di materie prime nella fase iniziale della pandemia, cui è seguito un recupero grazie soprattutto alla vivace ripresa dell’attività industriale in Cina e in altri paesi asiatici. Nella media del 2020 sono aumentate in misura significativa le quotazioni del trasporto di petrolio e derivati, a fronte di una riduzione dei noli per il trasporto di prodotti chimici.
Tra i bulk solidi, le granaglie hanno registrato un incremento assai contenuto (in $/ton), mentre sono diminuiti i noli per i minerali. In termini reali i costi medi navali bulk (inclusi i servizi ausiliari) all’importazione relativi ai carichi solidi rimangono su livelli elevati, anche se significativamente inferiori ai massimi storici registrati poco prima della crisi del 2008-09; quelli relativi ai bulk liquidi hanno raggiunto il massimo nel ventennio considerato.
Trasporto general cargo e Ro-Ro
Nel 2020 i costi medi in euro/ton sono aumentati nella categoria più rilevante del general cargo, relativa al trasporto di “impianti, macchinari e mezzi di trasporto”. I costi medi (comprensivi dei servizi ausiliari e in euro/tonnellata) rimangono comunque su livelli storicamente bassi, in termini sia nominali sia reali. Sono invece diminuiti i noli nelle restanti tipologie (“prodotti chimici, materiali da costruzione, prodotti forestali” e “tubi e materiali metallici”).
Nel comparto Ro-Ro (trasporto di veicoli stradali, in larga parte nell’area mediterranea) i costi sono aumentati significativamente nel 2020. L’incremento dei costi operativi legato all’introduzione dell’obbligo di impiegare carburanti meno inquinanti (a basso tenore di zolfo) si è riflesso sui noli nella prima parte dell’anno. Il rialzo ha riguardato quasi tutte le aree geografiche, tranne una delle tratte più rilevanti (da/per la Turchia), i cui noli erano già significativamente cresciuti negli anni precedenti.
Fonte: Banca d’Italia