Gestire processi di internazionalizzazione delle PMI che possano effettivamente realizzare gli obiettivi per i quali sono stati intrapresi, sia in termini di competitività che di utile, richiede, allora, un’adeguata capacità di previsione e controllo dei rischi idonei ad innescare fasi patologiche di difficile soluzione. In altre parole, sarebbe opportuno che le parti pensassero alla soluzione delle controversie prima della conclusione del contratto.
Quella appena esposta, è certamente una regola generale, che diventa però fondamentale in seno ad operazioni transnazionali. Obiettivo della guida, è, appunto, sottolineare che il trasporto e quindi i rischi connessi alla consegna del bene, una volta individuati, non sono altro che un punto su cui negoziare, nell’esercizio di quel sommo principio proprio del diritto commerciale: “The Freedom of the contract”. Altro aspetto rilevante che si svilupperà nel corso della trattazione, è dato dal ruolo dei termini di resa per la definizione delle obbligazioni doganali.
Ora ci si limiterà ad anticipare che essi vanno naturalmente adeguati alla tipologia di contratto di compravendita internazionale sottostante e combinati anche con il sistema dei pagamenti oltre alla modalità di trasporto scelta.
Sempre in considerazione del fatto che il fine ultimo dell’impresa è comunque assicurarsi la necessaria redditività dell’operazione, ci si soffermerà sugli aspetti essenziali dei trasporti internazionali, poiché è perfettamente ammissibile che da una errata pianificazione dei relativi oneri e rischi, possa modificarsi, in negativo, l’incidenza del costo di trasporto sul prezzo fissato del prodotto, con una conseguente perdita di competitività.
Scarica la guida gratuita
Dr. Giuseppe De Marinis