Shipping
Il peso delle merci containerizzate, sul totale delle merci trasportate via mare, è aumentato progressivamente nel tempo, rappresentando ormai il 40% circa del totale del traffico marittimo.
Il traffico container nel 2021 è stimato in 179,1 milioni di Teu, con aumento del +6,6% rispetto al 2020. I flussi in export sono tornati a crescere, dopo la crisi del 2020, in tutte le grandi aree geografiche, tranne il Nord America, che ha visto invece aumentare il numero dei container in entrata (+16,9%).
Nel 2021, i porti del Mediterraneo (non italiani) hanno movimentato complessivamente 34,8 milioni di Teu (+4,8% rispetto al 2020). In decisa crescita i porti di Tanger Med (+24,3%), Malta (+21,5%), Barcellona (+19,4), mentre flette il traffico di Algeciras (-6,1%) che risente della concorrenza di Valencia e soprattutto di Tanger Med.
Nello stesso periodo, i porti del North Range hanno evidenziato una crescita del 5,6%, con 46,3 milioni di Teu movimentati. La crescita è stata particolarmente sostenuta per i porti di Le Havre (+27,8%) e Zeebrugge (+27,8%).
Il mancato rispetto dei tempi di arrivo delle navi nei porti ha caratterizzato il 2021. Secondo i dati di Sea Intelligence, meno del 40% delle navi è arrivato nei tempi previsti (con punte negative del 32,2% nel mese di novembre 2021). Nel primo bimestre del 2022 la percentuale di navi arrivate nei tempi stabiliti è salita dal 30,4% al 34,4%, con un ritardo medio sceso da 7,9 a 7,1 giorni.
Dopo la flessione del 2020, i porti italiani superano per la prima volta la soglia degli 11 milioni di Teu movimentati. (+5,7% sul 2020, meglio degli altri porti del Mediterraneo +4,8% e del Nord Europa +5,6%).
L’incremento ha riguardato tutti i porti, tranne quelli di Civitavecchia (-6,0%), Venezia (-2,9%), Trieste (-2,4%), Bari (-1,4%) e Gioia Tauro (-1,5%).
I porti liguri beneficiano del buon andamento dell’economia del Nord Italia, in particolare della Lombardia, della quale sono i porti di riferimento: Genova (+8,7%) La Spezia (+17,2%) e Savona (+52,8%) su cui si è spostata parte dell’attività marittima di Maersk.
Andamento dei costi del trasporto marittimo
È proseguito nel 2021 il trend al rialzo: fatta 100 la media dei noli di gennaio 2020, a febbraio 2022 l’indice ha toccato quota 501 sulla tratta Cina-Nord Europa e 456 su quella Cina-Mediterraneo, mentre l’indice generale ha toccato quota 373.
L’ascesa dei noli, a partire da marzo 2022, sembra aver subito un rallentamento: l’indice CCFI (China Containerized Freight Index) a inizio aprile, sulla tratta Cina-Mediterraneo è sceso infatti a 426 punti e su quella Cina-Nord Europa a 454, rispettivamente il 6,6% e il 9,4% in meno rispetto ai valori massimi.
Cargo aereo
Sulla base dell’ultimo report di IATA (Air cargo market analysis, gennaio 2022), il traffico cargo espresso in ton-km (CTK cargo tonne-kilometres) a gennaio 2022 è aumentato del 2,7% rispetto allo stesso mese del 2021 e del 5,1% rispetto a gennaio 2019.
Potrebbero impattare negativamente sul trend di ripresa il costo del carburante aereo (+141,5% in un anno) e gli effetti sul traffico aereo delle sanzioni imposte alla Russia.
Nei primi due mesi del 2022, ancora non affetti dalle conseguenze della guerra in corso, il traffico cargo ha continuato a crescere, realizzando un aumento dell’11,2% sullo stesso periodo del 2021.
Per gli aeroporti italiani il 2021 è stato l’anno della ripresa del traffico, dopo la crisi del 2020. L’aumento del +29,3% non ha permesso però di tornare sui livelli del 2019. Solo Milano MXP supera i risultati del 2019 e concentra ormai quasi il 70% del traffico merci italiano.
Tra gli altri aeroporti, buone le performance di Roma FCO (+32,9%) e Bologna (+15,5%). In forte crescita anche Catania (+54,6%) e Napoli (+21,3%).
Continua invece la flessione di Bergamo-Orio al Serio (-49,5%), dopo lo spostamento delle attività di DHL a Milano MXP e Brescia.
Fonte: Fedespedi Economic Outlook n. 19 (Aprile 2022)