L’incidenza dei costi di trasporto sul valore delle merci esportate e importate dall’Italia è salita per il secondo anno consecutivo, rispettivamente al 3,3 e al 4,9 per cento (da 3,1 e 4,3 nel 2020).
Trasporto stradale
Nei trasporti terrestri l’aumento dei costi medi ha riguardato soprattutto il comparto stradale, in relazione alla crescita dei prezzi del carburante. L’incremento dei costi medi stradali ha interessato sia i carichi completi sia quelli parziali, in un contesto di significativo aumento dei volumi movimentati.
Il rialzo dei noli ha riguardato tutte le aree geografiche di destinazione e provenienza e deriva principalmente da un aggravio dei costi operativi. I costi di trasporto verso il Regno Unito hanno continuato a risentire della Brexit per la maggiore incidenza dei ritorni a vuoto.
Trasporto ferroviario
I costi medi nominali del trasporto ferroviario sono rimasti sostanzialmente stabili all’esportazione, mentre quelli all’importazione sono diminuiti. Il calo ha riguardato il settore bulk − il cui ruolo di alternativa alla strada si è affievolito con il venir meno delle restrizioni legate al contenimento della pandemia − mentre quello container ha registrato un moderato rialzo dei costi medi.
Tra le aree geografiche, si sono registrati dei rialzi nei confronti dell’Europa centrale e della penisola iberica; i noli da/per l’Europa orientale, le economie balcaniche e i paesi alpini sono invece diminuiti. In termini reali i costi medi ferroviari sono scesi, rimanendo su livelli di poco superiori al minimo registrato nel 2012.
Trasporto aereo
Nel settore aereo i noli sono rimasti su livelli storicamente elevati dell’anno precedente per la ridotta offerta di voli di linea, le cui stive sono utilizzate per il trasporto mercantile.
In termini nominali i prezzi medi all’importazione si sono mantenuti stazionari, quelli all’esportazione sono cresciuti del 7 per cento. L’andamento è stato tuttavia molto eterogeneo tra le rotte: il nolo verso la Cina è aumentato di oltre il 90 per cento, a fronte di una riduzione di oltre il 20 per cento per i flussi da/per l’Europa. Anche in termini reali i costi medi sono rimasti sui livelli massimi degli ultimi venti anni.
Trasporto navale
Nel 2021 i noli rilevati nell’indagine − in dollari per TEU (twenty-feet equivalent unit, la misura standard di un container) e al netto dei servizi ausiliari – hanno registrato incrementi di entità eccezionale:
- sono infatti più che raddoppiati all’esportazione − con quelli relativi al flusso col Nord America, il più rilevante, aumentati del 180 per cento circa
- e più che triplicati all’importazione, in particolare nelle tratte con la Cina, gli altri paesi asiatici e il Sud America.
Vi hanno contribuito prevalentemente le limitazioni dal lato dell’offerta (tra cui la difficoltà nel reperimento dei container e la congestione nei porti) e gli squilibri geografici della domanda di carico.
Bulk
Nella media del 2021 le quotazioni del trasporto dei bulk solidi sono aumentate in misura marcata sia per le granaglie sia, soprattutto, per il comparto del carbone e dei minerali, in relazione alla forte ripresa economica mondiale e alla conseguente richiesta di materie prime. Ulteriori pressioni sui noli sono provenute dagli episodi di congestione portuale nonché dalla forte polarizzazione della domanda nell’area Cina – Sud Est asiatico.
Sono invece diminuiti i costi medi per il trasporto di petrolio e derivati, che hanno risentito dell’eccesso di offerta di stiva; quelli per la movimentazione dei prodotti chimici (che includono il gas naturale liquefatto) sono rimasti pressoché stabili. In termini reali i costi medi navali bulk (inclusi i servizi ausiliari) all’importazione relativi ai carichi solidi rimangono su livelli elevati, anche se ancora inferiori ai massimi storici registrati nel 2008; quelli relativi ai bulk liquidi sono scesi verso il livello medio degli ultimi venti anni.
General cargo e Ro-Ro
Nel 2021 i costi medi in euro/ton sono aumentati di oltre il 20 per cento nella categoria più rilevante del general cargo, relativa al trasporto di “impianti, macchinari e mezzi di trasporto”. Tale incremento ha riportato i costi medi (comprensivi dei servizi ausiliari e in euro/tonnellata) vicino ai livelli prevalenti all’inizio dello scorso decennio, in termini sia nominali sia reali. Nelle restanti tipologie i noli hanno registrato tassi di crescita dello stesso ordine di grandezza per “tubi e materiali metallici” e superiori al 35 per cento per i “prodotti chimici, materiali da costruzione, prodotti forestali”.
Nel comparto Ro-Ro (trasporto di veicoli stradali, in larga parte nell’area mediterranea e con tariffe denominate in euro) i costi medi sono lievemente scesi nel 2021. Dopo l’incremento registrato l’anno precedente, legato all’aggravio dei costi operativi dovuto all’introduzione obbligatoria di carburanti meno inquinanti, il ribasso ha riguardato la maggior parte delle aree geografiche, a eccezione di una delle tratte più rilevanti (da/per la Turchia), che ha registrato una crescita significativa del nolo medio.
Volumi esportati per modalità di trasporto (milioni di tonnellate)

L’indagine relativa al 2021 ha riguardato 180 imprese operanti in Italia e ha rilevato circa 5.500 spedizioni tipo. I costi sono valutati ai prezzi di mercato in euro per tonnellata e includono i servizi ausiliari al trasporto (handling del carico, pedaggi autostradali, commissioni degli spedizionieri, ecc.).
Fonte: Indagine sui trasporti internazionali 2021 (Banca d’Italia)