Le tre regioni rappresentano circa il 41% del PIL e il 51% del commercio estero italiano e un'importante quota del loro commercio avviene via mare (il 28% per la Lombardia, 33% Veneto e 37% Emilia Romagna). L’indagine ha coinvolto aziende manifatturiere che esportano e/o importano via mare tramite container.
Digitalizzazione
Il 64% delle imprese intervistate ritiene la digitalizzazione “molto” o “moltissimo” importante per la propria supply chain (61% nella scorsa edizione) e tale percentuale arriva a coprire tutto il campione se aggiungiamo quelle che ritengono sia “mediamente” importante.
A motivare principalmente gli investimenti in digitalizzazione sono: “la possibilità di migliorare l’efficienza e presidiare tutte le fasi dei processi” (49% delle imprese) e “la qualità dei propri servizi” (49%).
Solo il 27% delle imprese adotta però un approccio sistemico che coinvolge tutte le aree dell’azienda e della supply chain. Il 54% sta investendo nella digitalizzazione del magazzino, il 32% in quella produttiva e il 27% in quella amministrativa/organizzativa.
Intermodalità
Il 55% degli intervistati sostiene che ulteriori investimenti in intermodalità potrebbero aumentare in modo significativo la competitività dell’industria italiana (con picchi del 70% in Lombardia e dell’87% in Emilia Romagna).
Il 20% del campione utilizza un mix strada-ferro per trasportare la merce nella tratta porto-azienda e viceversa (13% in media nelle precedenti quattro edizioni).
Tra i fattori che spingerebbero le imprese verso un maggiore uso dell’intermodale ci sono “costi competitivi rispetto alla strada” (per il 31%) e “la certezza nei tempi di consegna” (28%).
Uso della clausola Ex Works
Il 75% delle imprese, nel 2023, ha scelto la clausola Incoterms Ex Works (55% nel 2022, 64% in media nel periodo 2019 - 2023). La cultura radicata dell’Ex Works nelle imprese implica meno lavoro e meno potenzialità di sviluppo per gli operatori logistici italiani.
Il 61% non intende valutare modalità contrattuali alternative nelle vendite all’estero. Il 23% lo farebbe solo se ci fosse un risparmio chiaro nelle spese di spedizione.
Corridoi logistici export e import
Per i porti e i mercati di destinazione alle imprese è stata data la possibilità di esprimere due preferenze (la somma delle percentuali, quindi non dà 100%).
Per quanto riguarda la destinazione dell’export via mare:
- il 37% delle imprese esporta nei Paesi europei, in modo particolare nel Regno Unito (13%), in Spagna (9%) e in Grecia (8%)
- il 34% nell’America del Nord (principalmente negli Stati Uniti)
- il 34% in Asia: Turchia (9%), India (7%), Cina (5%)
- l’11% in Africa: Marocco (6%), Egitto (4%), Tunisia (2%).
L’Asia è tra i principali mercati di approvvigionamento via mare per il 61% delle imprese (66% nel 2022). Cina (26%) e India (25%) i mercati indicati da un maggior numero di imprese. Al secondo posto troviamo l’Africa (24%), con Egitto (7%), Marocco (7%) e Tunisia (6%) tra i principali fornitori. I mercati europei vengono indicati dal 14% delle imprese: Spagna (6%) e Regno Unito (4%). L’America del Nord è utilizzato dall’11%.
Genova è tra le prime due preferenze per il 61% delle imprese in export e 71% in import.
Logistica in outsourcing
Il numero di imprese che preferisce far gestire la logistica in outsourcing nelle operazioni di export è passato dal 77% al 95%. Nelle operazioni di import il 94% delle imprese dà in outsourcing la logistica (82% nel 2022).
Nella logistica conto terzi, il 61% delle imprese utilizza gli spedizionieri (58% nel 2022), il 15% le compagnie marittime (20% nel 2022), il 12% autotrasportatori di fiducia (10% nel 2022), il 10% si rivolge ad aziende di trasporto multimodale (8% nel 2022).
Focus: distretto legno e arredo della Brianza
Le imprese del distretto legno e arredo della Brianza prediligono l’intermodale nel trasporto della merce nella tratta azienda-porto sia in export (utilizzata dal 71% delle imprese) che in import (100%).
Il 53% sta modificando in modo strutturale il proprio business spinto dalla digitalizzazione (rispetto al 35% emerso per l’intero campione).
Genova, Ravenna e La Spezia sono i porti preferiti nelle operazioni di export, utilizzati rispettivamente dal 89%, dal 44% e dal 33%.
Tra i principali mercati di destinazione: l’America del Nord (Stati Uniti in primis), raggiunta dal 56% delle imprese via mare e l’Europa (56%), con picchi in Grecia (22%), Regno Unito (22%) e Portogallo (11%). L’Asia rappresenta uno dei due principali mercati di destinazione per il 44% delle imprese: Turchia (22%), Arabia Saudita (11%) e Israele (11%).
Fonte: Srm (Corridoi ed efficienza logistica dei territori - Edizione 2024)