30 marzo 2020

Coronavirus e trasporti: Russia, Ucraina, Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia

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Analizziamo la situazione in alcuni Paesi di interesse per il commercio internazionale, secondo le notizie rese note dal Ministero Affari Esteri ed ANITA. 

Coronavirus e trasporti internazionali: Russia, Ucraina, Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia

Considerati i continui aggiornamenti e modifiche, le informazioni riportate potrebbero essere non aggiornate. Si consiglia di verificare con le autorità preposte gli ultimi aggiornamenti.

Federazione Russa  

La Federazione Russa chiude tutti i suoi confini a mezzanotte del 18 marzo. La restrizione durerà fino al 1 maggio. Il divieto non si applica al trasporto di merci: camionisti, equipaggi aerei e marittimi e squadre nel trasporto ferroviario

Ucraina  

Le autorità ucraine hanno disposto, dal 16 marzo e per un periodo al momento limitato a due settimane, il divieto generale di ingresso nel Paese, qualunque sia il mezzo di trasporto utilizzato, a tutti gli stranieri, ad eccezione delle persone residenti e con permesso di soggiorno.

Viene raccomandato, allo stesso tempo, ai cittadini ucraini di astenersi dall’effettuare viaggi all’estero. A partire dalle ore 00.01 di martedì 17 marzo 2020 fino al 3 aprile 2020 tutti i collegamenti aerei (compresi quelli con l’Italia), in ingresso e uscita dal Paese, sono sospesi. La compagnia aerea ucraina ha annunciato la sospensione di tutti i collegamenti con l’Italia già a partire dal 15 marzo. Per i viaggi già programmati o pianificati si suggerisce di prendere contatto con la compagnia aerea di riferimento.

Sono sospesi, per il medesimo periodo (17 marzo-3 aprile) i collegamenti internazionali via terra (autolinee, treni) mentre resta sempre possibile uscire dal Paese in auto. Dal 17 marzo fino al 3 aprile, resteranno aperti solo 123 valichi di frontiera, attraversabili con auto private, dove saranno presenti strutture epidemiologiche e sanitarie per effettuare i controlli. Per informazioni e aggiornamenti sulle misure di prevenzione adottate dalle autorità locali, si rimanda al sito del Ministero della Salute ucraino e a quello del Gabinetto dei Ministri.

Slovacchia

Ambasciata italiana a Bratislava. Per accelerare i controlli alle frontiere e dare la precedenza ai veicoli che trasportano animali vivi, alimentari e le tecnologie per la produzione di beni alimentari, l’Amministrazione veterinaria e alimentare slovacca ha pubblicato una raccomandazione in base alla quale i suddetti veicoli dovranno essere contrassegnati dalle vignette.

Ungheria 

L’Ambasciata ungherese in Italia ha fornito aggiornamenti sulla situazione in atto in Ungheria. Confine Austria-Ungheria: è aperto solo Hegyeshalom, gli altri valichi sono chiusi. Possono entrare tutti i veicoli a prescindere dal tonnellaggio. Le code sono lunghissime, circa trenta chilometri, secondo le ultime info.

Sono arrivate delle segnalazioni riguardo alla carenza di acqua e cibo. Per di più non è garantito l’igiene personale per mancanza dei bagni chimici sul lato austriaco. Il trasportatore che entra in Ungheria può scaricare la merce senza problemi. I veicoli che viaggiano in transito possono proseguire sui percorsi preposti per il transito.

Le aree di servizio sono predisposte. Confine Italia-Slovenia: La Slovenia ha interdetto il transito per i veicoli che superano le 7,5 tonnellate e che arrivano dall’Italia. Al di sotto di 7,5 tonnellate il transito non è vietato. Una volta arrivati in Ungheria i veicoli proseguono sui percorsi destinati al transito. L’Ambasciata italiana a Budapest ha informato poco fa  che attualmente i camion non possono entrare in Ungheria a Rabafuzes. Dall’Austria si entra a Hegyeshalom, tuttavia c’è una coda di diversi chilometri. Potrebbe essere preferibile optare per l’ingresso dal valico di Letenye (confine Croazia-Ungheria).

Per i flussi di transito attraverso l’Ungheria verso paesi confinanti  (che erano rimasti bloccati, causando code interminabili,  intanto al confine tra Italia e Slovenia) verranno creati convogli di 15 veicoli alla volta che la polizia ungherese (Rendorseg) scorterà (almeno in questa prima fase) per i cd “Corridoi umanitari” (autostrade che collegano i vari confini) e verranno designati distributori ad hoc x le soste e rifornimenti (vedasi allegato). Verrà applicato uno sticker giallo sul parabrezza del mezzo e bisognerà seguire il percorso che verrà indicato su una mappa. E, comunque, ci dovrebbe essere una pattuglia che apre la strada. Ciò vale per qualsiasi nazionalità dell’autista e per qualsiasi mezzo che provenga dall’Italia (e altre aree fortemente impattate dal Coronavirus).

Sul sito della Polizia ungherese è pubblicata una mappa con i “corridoi umanitari” e le stazioni di frontiera aperte. Da questo si evince che a Nagylak si può uscire dall’Ungheria.

Per i flussi di transito attraverso l’Ungheria verso paesi confinanti (che erano rimasti bloccati, causando code interminabili, intanto al confine tra Italia e Slovenia) verranno creati convogli di 15 veicoli alla volta che la polizia ungherese (Rendorseg) scorterà (almeno in questa prima fase) per i cd “Corridoi umanitari” (autostrade che collegano i vari confini) e verranno designati distributori ad hoc x le soste e rifornimenti (vedasi allegato). Verrà applicato uno sticker giallo sul parabrezza del mezzo e bisognerà seguire il percorso che verrà indicato su una mappa. E, comunque, ci dovrebbe essere una pattuglia che apre la strada.

Nota informativa sul traffico merci e traffico di transito del Ministero esteri ungherese:La decisione che consente il traffico merci attraverso l’Ungheria senza ostacoli, ma sotto stretto controllo, garantisce la fornitura continua del popolo ungherese. Quei vettori che sono diretti in Ungheria, portando merci al popolo ungherese, svolgono un ruolo cruciale.
I vettori merci con destinazione oltre l’Ungheria possono entrare, ma in rigorose condizioni di sicurezza, e possono utilizzare solo percorsi autostradali e stazioni di rifornimento designate a tale scopo. Questo è permesso continuamente. Per quanto riguarda i cittadini stranieri che desiderano entrare in Ungheria dall’Austria e dalla Slovenia, anche i cittadini dei paesi vicini e la Bulgaria possono transitare attraverso l’Ungheria. La condizione del loro ingresso è la garanzia dell’uscita, il che significa che abbiamo bisogno di un’approvazione da parte dei paesi vicini per ammettere le persone che desiderano transitare attraverso l’Ungheria. I cittadini dei paesi interessati possono utilizzare i corridoi di transito designati dalle 21:00 alle 17:00.

Repubblica Ceca 

Ufficio ICE a Vienna. Gli unici dispensati dall’obbligo di quarantena sono i trasportatori e autisti professionisti, i piloti, il personale di bordo degli aerei e i conducenti dei convogli ferroviari, che dovranno utilizzare le mascherine di classe FFP2 o FFP3 durante il carico e lo scarico e guanti protettivi in gomma da utilizzare all’occorrenza e di gel antibatterico per pulire regolarmente le mani.
L’attraversamento del confine ceco può essere effettuato da veicoli destinati al trasporto di merci (categoria N, fino 3,5 t e oltre 3,5 t) e solamente attraverso valichi di frontiera autorizzati, dove è inoltre necessario dimostrare:

  • che si tratta di un veicolo della categoria N
  • che si tratta di trasporto effettuato in relazione al lavoro del trasportatore sia per uso personale sia di terzi (ad es. documento di carico, fattura, ordine)
  • il rapporto della persona che guida il veicolo con lo stesso (es. contratto di lavoro)
  • l’estratto di certificazione dell’attività dal registro delle licenze commerciali
  • devono avere compilata la dichiarazione del modulo di autocertificazione per il transit

Si cancella il divieto di transito dei camion (sopra 7,5t) sulle strade e autostrade ceche di domenica e nei giorni di festa.
Ulteriori informazioni sono disponibili al link della camera di Commercio e dell’Industria Italo- Ceca  e a quello del Ministero Ceco.

Polonia  

Le Autorità polacche hanno disposto una serie di misure restrittive, a partire da domenica 15 marzo. In particolare, è vietato l’ingresso nel Paese per tutti gli stranieri (salvo coloro i quali abbiano un titolo di soggiorno, lavoro o altro legame documentato con la Polonia, previa quarantena obbligatoria).

Sono reintrodotti temporaneamente i controlli alla frontiera, sono sospesi i collegamenti aerei e ferroviari internazionali di passeggeri, mentre resta possibile lo spostamento via terra in auto o in autobus, ove disponibile.

E’ disposta la quarantena obbligatoria di 14 giorni per i cittadini polacchi che fanno ritorno nel Paese. Per ulteriori informazioni è necessario consultare i siti ufficiali della nostra Ambasciata, del Governo polacco e dell’Ispettorato sanitario, entrambi in lingua polacca. Le Autorità sanitarie polacche (NFZ) hanno inoltre attivato un’infolinea dedicata, raggiungibile al numero 800 190 590.

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Gianluca Giussani

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