Nel 2024 in Campania l’attività economica è cresciuta in misura contenuta, per la modesta espansione dei servizi e la fiacchezza dell’industria manifatturiera.
Nel 2023 il valore aggiunto regionale era ancora inferiore di circa 4,6 punti percentuali rispetto al massimo storico raggiunto nel 2007 (divario riconducibile in ampia parte al settore manifatturiero, il cui valore aggiunto si è ridotto di quasi un quarto nel corso del periodo). Nel 2024 sulla base delle stime fornite da Prometeia, il valore aggiunto a prezzi costanti dell’industria regionale è calato dello 0,5% rispetto al 2023.
L’automotive ha registrato il ridimensionamento dei livelli produttivi nel 2024, comune a tutti i principali stabilimenti nazionali, tuttavia meno intenso per quelli localizzati in Campania, che hanno realizzato più della metà della produzione italiana di autovetture.
Le costruzioni, sebbene in crescita, hanno fortemente rallentato. L’impulso fornito dalle opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dalle spese degli enti locali campani per opere pubbliche avrebbe più che bilanciato il ridimensionamento dell’attività nel comparto residenziale, conseguente ai minori incentivi destinati al comparto.
Il comparto turistico, in ripresa nel precedente biennio, ha confermato i risultati dello scorso anno in termini di presenze: la moderata flessione della domanda interna è stata bilanciata dall’aumento dei visitatori esteri.
I passeggeri presso lo scalo di Capodichino sono aumentati del 2%. I viaggatori sui voli internazionali, che hanno rappresentato nel 2024 circa il 70% del totale, sono cresciuti del 7%, a fronte di un calo in quelli nazionali.
A luglio è entrato in attività l’aeroporto di Salerno - Costa d’Amalfi. Il traffico dei passeggeri di traghetti e aliscafi è aumentato in tutti i principali scali (+8,1%). Quello dei crocieristi è cresciuto del 5,6%.
La movimentazione di container nei porti campani è aumentata del 6,7%. Anche la movimentazione di rinfuse liquide è aumentata del 5,3%, a fronte di una stagnazione di quelle solide. Il numero dei veicoli imbarcati destinati alla commercializzazione è diminuito drasticamente (-41,5%).
L’istituzione nel gennaio 2024 della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno (ZES) ha alimentato gli investimenti in regione. Nel 2024 in Campania è stato realizzato il 38% della spesa in conto capitale attivata dalla ZES unica, per interventi del valore di poco inferiore ai 2 miliardi di euro (circa l’8% del totale degli investimenti in regione stimati da Prometeia per lo scorso anno); la metà di questi è stata realizzata da piccole e micro imprese.
Nonostante i progressi degli anni più recenti, la Campania presenta ancora un livello di digitalizzazione complessivamente inferiore alla media nazionale. L’integrazione delle tecnologie digitali nelle imprese è ancora limitata e la quota di imprese campane che ha adottato l’intelligenza artificiale (IA) nei processi produttivi è inferiore alla media nazionale.
Esportazioni 2024
In un quadro di rallentamento del commercio mondiale, il valore delle esportazioni campane - in forte crescita nel precedente triennio - sono diminuite del 2,5%.
La dinamica negativa è principalmente riconducibile al settore automotive (-39,6%), che ha risentito delle incertezze delle case produttrici legate ai tempi della transizione tecnologica e del calo delle vendite verso gli Stati Uniti, principale paese di destinazione, che si sono ridotte di oltre due terzi. Hanno inciso sul dato regionale anche le flessioni nei settori della metallurgia (-18,5%) e degli apparecchi elettrici (-15,6%).
È invece proseguita, sebbene a ritmi più contenuti rispetto agli ultimi anni, l’espansione delle vendite estere di farmaci (20,1%) e di prodotti alimentari (4,4%). La riduzione dell’export ha interessato sia i paesi UE che extra-UE, in particolare gli Stati Uniti.
Dal 2011 l’esposizione diretta dell’export campano al mercato USA ha oscillato fra il 9 e il 12%, attestandosi nel 2024 intorno al valore minimo di questo intervallo, inferiore di circa 1,5 punti percentuali al dato nazionale.
In base ai dati medi nel triennio 2022-24, i settori più esposti direttamente al mercato statunitense sono quelli degli alimentari, dell’automotive e degli altri mezzi di trasporto (in particolare quelli dell’aerospazio), che nel loro insieme contribuiscono per circa tre quarti alle esportazioni campane verso gli USA.
Fonte: Nota redatta dalla Sede di Napoli della Banca d’Italia con la collaborazione della filiale di Salerno aggiornato con i dati disponibili al 29 maggio 2025.
I trimestre 2025
Nel primo trimestre 2025, l’Istat stima una crescita congiunturale delle esportazioni del +9,8% per il Sud e Isole.
Nei primi tre mesi del 2025, l’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Toscana, Lazio, Lombardia, Campania e Abruzzo spiega per 2,6 punti percentuali la crescita su base annua dell’export nazionale.
Fonte: Istat (Esportazioni delle regioni italiane I trimestre 2025)