L’attività economica ha continuato a risentire della debolezza dei consumi; è rimasto positivo il contributo degli investimenti, soprattutto di quelli pubblici.
La produzione nell’industria regionale si è stabilizzata, dopo il calo del biennio precedente. In presenza di un favorevole quadro di misure di sostegno pubblico, sia nazionale che locale, l’attività di investimento è rimasta stabile nell’industria, mentre è aumentata nei servizi. Il tasso di innovazione permane contenuto: nel 2024 meno del 10% delle imprese industriali calabresi partecipanti all’indagine della Banca d’Italia ha effettuato spese in ricerca e sviluppo (R&S).
Nel terziario la crescita è proseguita in misura meno intensa rispetto all’anno precedente. Anche nelle costruzioni l’espansione ha perso intensità, a causa del ridimensionamento delle agevolazioni fiscali connesse con gli interventi di ristrutturazione edilizia.
In base ai dati provvisori dell’Osservatorio sul turismo della Regione Calabria, nel 2024 le presenze turistiche sono aumentate di circa il 3%. I maggiori flussi hanno interessato in particolare la componente straniera, cresciuta di oltre il 10%. A Vibo Valentia si concentra quasi un terzo dei flussi regionali (oltre la metà di quelli dall’estero). I passeggeri transitati dagli aeroporti regionali sono cresciuti del 7,5%. Alla crescita degli scali di Crotone e Reggio Calabria si è contrapposto il calo di Lamezia Terme.
Nel porto di Gioia Tauro il traffico container ha registrato una crescita dell’11%, raggiungendo un nuovo picco storico di 3,9 milioni di Teus movimentati. La società che gestisce il terminal ha effettuato nuovi investimenti per migliorare ulteriormente la capacità operativa e la sostenibilità ambientale. Nel primo trimestre 2025, il traffico portuale dello scalo ha fatto registrare un aumento del 15,6% sul periodo corrispondente del 2024).
La Calabria, pur mostrando un ritardo persistente nella diffusione delle tecnologie digitali, dopo la pandemia ha evidenziato un avvicinamento alla media nazionale, più accentuato nelle infrastrutture digitali e nello sviluppo dei servizi pubblici digitali; il divario sulle competenze digitali è invece rimasto invariato. Il tasso di innovazione permane contenuto: nel 2024 meno del 10% delle imprese industriali calabresi partecipanti all’indagine della Banca d’Italia ha effettuato spese in ricerca e sviluppo (R&S).
Esportazioni 2024
La crescita degli scambi con l’estero, in atto dal 2021, è proseguita, in controtendenza con il calo registrato nel Mezzogiorno e in Italia. Le esportazioni di merci a prezzi correnti sono aumentate del 9,4% (23,1% nel 2023), raggiugendo il valore di 965 milioni di euro.
L’incidenza delle esportazioni sul Pil, pari a circa il 2,5%, rimane però ancora molto contenuta nel confronto nazionale (29%, il 13% nel Mezzogiorno).
L’aumento dell’export ha riguardato in particolare i prodotti alimentari e le sostanze e i prodotti chimici (+22,8% e + 17,5%, rispettivamente) che insieme rappresentano oltre i due terzi del valore dell’export regionale.
Dopo la forte espansione del biennio 2022-23, è invece diminuito il valore delle esportazioni dell’industria tessile; in calo anche il settore dei macchinari e apparecchi e quello dei mezzi di trasporto.
L’export è cresciuto maggiormente verso i paesi extra UE (+15,3%). Le vendite verso gli Stati Uniti sono aumentate dell’1,5%. Nel triennio 2022-24, il mercato statunitense ha rappresentato circa un decimo del totale delle esportazioni regionali, un valore in linea con quello nazionale. Per i prodotti alimentari gli Stati Uniti pesano per circa l’11% delle vendite del comparto all’estero, per quelli chimici il 14%.
In base ai dati dell’Agenzia delle Dogane relativi al 2023, ultimo anno disponibile, gran parte delle imprese calabresi esportatrici ha un volume di vendite all’estero contenuto (solo il 30% superava i 100.000 euro) e non esporta stabilmente (solo il 60% delle aziende aveva esportato merci anche nel 2022).
Alle prime 10 aziende esportatrici era riferibile quasi il 50% delle vendite complessive. Le esportazioni riconducibili alle imprese con sede legale fuori regione erano poco più di un terzo del totale. Considerando solo le vendite all’estero effettuate dalle imprese con sede in Calabria, circa la metà proveniva dalla provincia di Reggio Calabria, seguita da Cosenza e Catanzaro (poco meno di un quinto in entrambe).
Fonte: Nota redatta dalla Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia con la collaborazione della Filiale di Reggio Calabria (dati disponibili al 29 maggio 2025)