Camera Nazionale della Moda Italiana rinnova il suo impegno per rendere più sostenibile il Fashion formalmente iniziato con il “Manifesto della sostenibilità per la moda italiana” nel 2012.
L'universo moda è molto articolato e dinamico, caratterizzato da un’enorme varietà di articoli, con prodotti realizzati in filiere complesse i cui attori operano in contesti normativi con rilevanti differenze a seconda del paese in cui hanno sede.
I principali aspetti da tenere sotto controllo e gestire puntualmente sono:
- le materie prime utilizzate
- le sostanze chimiche impiegate
- le lavorazioni eseguite
- le filiere produttive.
Le Linee Guida sono applicabili alle diverse lavorazioni che facciano uso di sostanze chimiche all’interno delle filiere produttive degli articoli di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori.
Oltre a garantire la conformità ai requisiti di legge per quanto attiene alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza dei lavoratori, le aziende devono impegnarsi a implementare policy e procedure che consentano il monitoraggio e il miglioramento continuo di salute, sicurezza e ambiente. Ciò comporta:
- sensibilizzazione dei lavoratori
- nomina di un referente per le tematiche di salute/sicurezza e sostenibilità
- coinvolgimento dei responsabili di qualità, progettazione, acquisto e produzione in merito ai requisiti eco-tossicologici
- attuazione di un piano di controllo adeguato, sia sui processi produttivi che sugli articoli, al fine di assicurare la conformità ai requisiti delle Linee Guida.
Occorre adottare un sistema di tracciabilità delle materie prime, dei semilavorati e del prodotto finito che consenta di ricostruire la “storia” del prodotto, dalla spedizione al cliente, ai processi produttivi che ha subito, ai fornitori coinvolti, alle materie prime e ai prodotti chimici utilizzati.
Gestione macchine e tecnologie
Nell’utilizzo delle macchine e delle tecnologie si deve considerare:
- se operano a ciclo chiuso o aperto in relazione all’esposizione dell’operatore
- se sono dotate di impianti di aspirazione localizzati (vapori, solventi o polveri)
- a quali temperature massime operano
- i volumi di acqua in rapporto alla merce (valore medio di litri di acqua necessari per 1 kg di merce)
- se operano a ciclo discontinuo o continuo.
Le macchine e le attrezzature devono essere sottoposte a manutenzione programmata così come previsto nel manuale d’uso e manutenzione e inoltre, devono essere presenti procedure operative per l’utilizzo in sicurezza delle macchine e delle tecnologie.
Gestione dei prodotti non conformi
Qualora siano state rilevate una o più non conformità sul prodotto dev’essere presente un sistema di gestione che permetta di:
- identificare e isolare i prodotti non conformi, l’origine della non conformità e le lavorazioni da cui deriva
- adottare tutte le azioni necessarie, ivi incluso il fermo della produzione, nonché tutte le azioni correttive al fine di evitare il ripetersi della problematica
- registrare e conservare la documentazione relativa alle non conformità, alle rilavorazioni e ai risultati per future statistiche e per una gestione finalizzata a ridurne l’incidenza.
Gestione dei prodotti chimici
L’esecuzione dei processi produttivi presuppone un sistema di monitoraggio e controllo delle sostanze chimiche all’interno di ogni singola fase di lavorazione manifatturiera. Il Chemical Management System (CMS) consente di identificare, misurare e controllare i rischi associati all’uso di sostanze chimiche nel tempo, riducendo progressivamente i pericoli e identificando preventivamente i nuovi rischi per l’ambiente, i lavoratori, o la salute dei consumatori.
Un sistema di gestione dei prodotti chimici impiegati nelle lavorazioni individua le aree di intervento per implementare le performance ambientali ed eco-tossicologiche di articoli e processi.
L’acquisto di un prodotto chimico presuppone la conoscenza e la valutazione dell’intero suo ciclo di vita all’interno dei processi produttivi aziendali (Life Cycle – LC) dall’arrivo in magazzino, allo stoccaggio, dall’utilizzo nei cicli di lavorazione, fino allo smaltimento del prodotto non consumato e dei relativi contenitori vuoti.
Fonte: Camera Nazionale della moda italiana (Buone prassi di fabbricazione: linee guida sull’uso dei prodotti chimici nelle filiere della moda)