Un brevetto su 5 di quelli pubblicati dall’EPO nel 2020 si riferisce alle KET (Key Enabling Technologies): biotech, fotonica, materiali avanzati, nano e micro-elettronica, nanotecnologie e manifattura avanzata.
La manifattura avanzata (automazione e robotica) fa ulteriori passi avanti: nel 2020 vi sono state 53 domande di brevetti in più, per complessive 670 pubblicate. Va bene anche la fotonica, utilizzata per la trasmissione dei dati all'interno delle fibre ottiche, che registra 25 brevetti in più rispetto al 2019, per complessive 74 invenzioni.
Crescita dell’Italia
Nel 2020 sono state 4.465 le domande di brevetto italiane pubblicate dall’European Patent Office (EPO), il 5,3% in più dell’anno precedente.
I campi delle “necessità umane” (agricoltura, abbigliamento, sport…) e delle “tecniche industriali e trasporti” (manifattura e automotive) assorbono più della metà della capacità innovativa made in Italy.
Gli incrementi maggiori riguardano i prodotti tessili e la carta (+53%) passati da 75 a 114 e la categoria “necessità umane” (+10%: 935 i brevetti pubblicati nel 2019, 1.033 quelli del 2020).
Dal 2008 le invenzioni italiane protette a livello europeo sono state quasi 52mila e per circa l’80% si devono a imprese, enti di ricerca e persone fisiche residenti nelle regioni settentrionali.
Regioni e province più virtuose
- Lombardia 1.506 domande di brevetti
- Emilia Romagna 703
- Veneto 596
- Piemonte 480.
Milano, Torino, Bologna, Roma e Treviso sono le province che hanno presentato il maggior numero di brevetti.
Fonte: Unioncamere