27 set 2018 11:10 27 settembre 2018

Un anno dopo: l'effetto del CETA sulle esportazioni UE

di lettura

A quasi un anno dall’entrata in vigore provvisoria del CETA, il trattato di libero scambio tra UE e Canada che ha rimosso il 98% delle tariffe in essere tra i due paesi, appare d’obbligo un primo bilancio degli effetti prodotti dagli sgravi tariffari sulle esportazioni UE verso il paese nordamericano. I maggiori benefici al comparto automotive e al sistema moda.

Un anno dopo: l'effetto del CETA sulle esportazioni UE

Guardando alle importazioni canadesi dall’UE negli ultimi 5 anni, a livello aggregato si nota un’accelerazione in seguito all’entrata in vigore del trattato di libero scambio, che ha avuto luogo alla fine del 2017. Tale evento chiave è simboleggiato dalla linea verticale nel grafico che segue.

Importazioni canadesi dall’Unione Europea (2013-2018)

Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati Statistics Canada

Sorge quindi spontaneo chiedersi in che misura questo aumento nelle importazioni canadesi dall’UE possa essere riconducibile ai nuovi sgravi tariffari.

Analisi per industry

Considerando le importazioni canadesi dall’Unione per industry, le domande a cui abbiamo tentato di dare risposta sono le seguenti:

  • Quanta parte del flusso commerciale UE-Canada era già privo di barriere tariffarie significative prima dell’entrata in vigore del CETA, e quanta parte ha invece subito uno sgravio rilevante?
  • A quanto è ammontata la variazione nelle importazioni canadesi dall’Unione tra il I semestre 2017 – quando il CETA non era ancora in vigore – e il corrispondente periodo del 2018?

Il grafico che segue riassume i risultati della nostra analisi.

Effetti del CETA sulle importazioni canadesi dall’UE
Fonte: Elaborazioni StudiaBo.
 

Fatto 100 il valore delle importazioni canadesi dall’UE nel 2017, il grafico distingue, per ogni industry, tre differenti sezioni:

  • La quota arancione indica quei prodotti che godevano, già prima dell’entrata in vigore del CETA, di tariffe minori o uguali al 2%.
  • La quota grigia riguarda invece quel flusso commerciale che, nel periodo pre-CETA, era colpito da tariffe superiori al 2%, e le cui importazioni sono aumentate meno del 10% con l’entrata in vigore provvisoria del trattato.
  • L’area grigia segnala quindi laddove il CETA non ha prodotto risultati significativi, nonostante la rimozione delle tariffe.
  • La quota verde, infine, indica quel flusso commerciale caratterizzato, prima del CETA, da tariffe superiori al 2%, e che ha visto, con la loro rimozione, un aumento nelle importazioni canadesi dall’UE superiore al 10%.

Quest’ultimo caso è quindi quello maggiormente interessante ai fini della nostra analisi, poiché segnala i comparti in cui l’accordo di libero scambio sembra aver prodotto i benefici maggiori. Possiamo infatti ragionevolmente assumere che la rimozione di tariffe medio-elevate (>2%) possa aver influito sul miglioramento della performance esportativa UE.

Risultati

Ciò che emerge a colpo d’occhio è che, nella maggior parte delle industry analizzate, le tariffe erano già mediamente basse prima dell’entrata in vigore del CETA. Tale trend riguarda in primo luogo l’ambito delle materie prime, laddove quasi il 99% del flusso commerciale UE-Canada era sottoposto a tariffe minori del 2%; discorso analogo vale per i prodotti del sistema salute (95.5%) e quelli della metalmeccanica (89%).

Dall’altro lato, invece, tra le industry che erano colpite da tariffe significative, il settore dei mezzi di trasporto e per l’agricoltura sembra essere stato il principale beneficiario dagli sgravi tariffari introdotti dal CETA.
Il 65% del flusso commerciale dall’UE al Canada avvenuto nel 2017 per questo comparto riguarda infatti prodotti che rispondono a due caratteristiche:

  • Tariffe pre-CETA superiori al 2%;
  • Aumento delle importazioni post-CETA superiore al 10%.

Bene anche il sistema moda, dove tale quota scende al 47%, rimanendo comunque una parte rilevante.

Hanno tratto beneficio dal CETA, ma in misura minore, il sistema casa, l’industria chimica e l’agroalimentare. In queste industry, infatti, buona parte del flusso commerciale UE-Canada godeva già di un regime tariffario favorevole, come indicato dalle aree arancioni molto ampie.
Per i prodotti di questi comparti caratterizzati invece da tariffe pre-CETA significative, una buona quota di essi ha registrato un aumento delle importazioni superiore al 10% in seguito alla rimozione delle stesse.

Un primo bilancio

Il CETA sembra quindi aver generato beneficio per le industry UE che sono state toccate dagli sgravi tariffari. Infatti, nei comparti in cui gli alleggerimenti sono stati significativi, più della metà dei prodotti interessati hanno registrato aumenti nelle importazioni canadesi dall’UE che eccedono il 10%.
Ciononostante, la prudenza suggerisce di trattare tali conclusioni come provvisorie, e di rimandare una valutazione più completa al momento in cui il CETA, se definitivamente approvato, avrà dispiegato i suoi effetti di medio-lungo periodo.

 Alba Di Rosa

Tag dell'informativa
Ti potrebbe interessare
Analisi di mercato
Export Lombardia primo semestre 2025
11 novembre 2025 Export Lombardia primo semestre 2025
Secondo stime di Banca d’Italia, nella prima parte del 2025, il valore delle esportazioni di beni della Lombardia è rimasto invariato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Come è cambiato il turismo in Italia tra 2019 e 2024?
7 novembre 2025 Come è cambiato il turismo in Italia tra 2019 e 2024?
Il Centro Studi del Touring Club Italiano ha analizzato le performance turistiche di domanda e offerta delle province nell’ultimo quinquennio.
Confindustria: impatto dazi USA su export italiano nel medio periodo
6 novembre 2025 Confindustria: impatto dazi USA su export italiano nel medio periodo
Nella Congiuntura Flash di Ottobre, il Centro Studi Confindustria segnala una riduzione dell’incertezza globale, ma pesano sull’export dazi e dollaro svalutato.
Istat: Pil, export extra Ue e fiducia imprese
4 novembre 2025 Istat: Pil, export extra Ue e fiducia imprese
Istat ha pubblicato i dati sul Pil nel terzo trimestre, sul commercio extra Ue a settembre e sul clima di fiducia delle imprese a ottobre.
Forbes premia le compagnie aeree e gli aeroporti migliori nel 2025
28 ottobre 2025 Forbes premia le compagnie aeree e gli aeroporti migliori nel 2025
La seconda edizione dei Verified Air Travel Awards - di Forbes Travel Guide (FTG) - stila la classifica delle compagnie aeree e degli aeroporti che offrono un'esperienza di viaggio di eccellenza.
SACE: export Apparecchi elettrici
27 ottobre 2025 SACE: export Apparecchi elettrici
In Italia, il settore degli apparecchi elettrici genera un fatturato che supera i 55 miliardi di euro (1,3% del PIL), 14 miliardi di valore aggiunto e impiega 155mila addetti.
Banca d’Italia: proiezioni economiche e risultati primo semestre 2025
21 ottobre 2025 Banca d’Italia: proiezioni economiche e risultati primo semestre 2025
Banca d’Italia ha pubblicato le proiezioni macroeconomiche per il triennio 2025-27 e il Bollettino economico di ottobre 2025.
Argentina: settori strategici e incentivi ai grandi investimenti
9 ottobre 2025 Argentina: settori strategici e incentivi ai grandi investimenti
Secondo le previsioni pubblicate il 7 ottobre dalla Banca Mondiale, l’economia argentina registrerà una crescita del 4,6%  nel 2025 (dopo la contrazione dell'1,3% registrata lo scorso anno).
Opportunità per automazione e macchinari industriali in Brasile
6 ottobre 2025 Opportunità per automazione e macchinari industriali in Brasile
Il Brasile assorbe circa il 45% delle esportazioni italiane in America Latina, confermandosi come il principale partner regionale.
Nomisma: export vino I semestre 2025
1 ottobre 2025 Nomisma: export vino I semestre 2025
Nomisma ha analizzato le importazioni di vino dei 12 principali mercati mondiali nel primo semestre del 2025.