08 giu 2018 14:41 8 giugno 2018

Turchia: 10 miliardi di opportunità o di rischi?

di lettura

Dieci miliardi di euro è il totale raggiunto dall’export italiano in Turchia nel 2017. Il flusso di vendite è aumentato del 9% rispetto al 2016 e i primi mesi del 2018 sembrano confermare questa ascesa, con un incremento del 6% nei primi due mesi di quest’anno in particolare per i beni di consumo (alimentari e bevande, abbigliamento) e beni di investimento e intermedi (macchinari, metalli, gomma e plastica).

Turchia: 10 miliardi di opportunità o di rischi?

Nelle ultime settimane il Paese è stato investito da una “tempesta perfetta”, scatenata da temi politici che hanno fatto emergere alcuni punti di debolezza dell’economia turca. Il recente annuncio del presidente Erdogan di voler aumentare il controllo sulla politica monetaria se vincerà le  elezioni di giugno non è piaciuto ai mercati, che hanno reagito con un aumento della percezione del rischio sui titoli turchi e una rapida perdita di valore della lira turca e il peggioramento del rating da parte delle agenzie.

Questa “crisi lampo” potrebbe originare diversi scenari con impatti importanti per le aziende italiane esportatrici nel Paese.

Se il voto del 24 giugno non dovesse garantire l’elezione di Erdogan già al primo turno, il prolungarsi dell’incertezza politica potrebbe innervosire nuovamente i mercati e innescare effetti avversi quali fuga di capitali e un ulteriore deprezzamento della lira. In particolare, la debolezza della moneta colpirebbe principalmente le aziende turche importatrici di materie prime o beni intermedi e quelle ad elevato uso energetico (in particolare del settore manifatturiero) con un impatto negativo sulle aziende italiane esportatrici di beni intermedi e di investimento. Avrebbe inoltre un effetto negativo sulla capacità di ripagamento del debito in valuta delle aziende turche (Il debito privato totale in FX ammonta a circa 295 miliardi di dollari). Un contesto di crisi economica colpirebbe anche i consumi privati, deprimendo la domanda di beni di consumo importati dall’Italia.

Al contrario, il superamento dell’incertezza elettorale e il mantenimento di una politica economico-monetaria più ortodossa (in parte già avviata dalla Banca Centrale tramite l’aumento dei tassi) potrebbe rivelarsi efficace e il Paese potrebbe mantenere un’attività economica dinamica grazie a fattori strutturali quali la composizione demografica giovane e in aumento, ampie dimensioni dell’economia e la diversificazione delle attività produttive, con effetti benefici sulla domanda di import dall’Italia.

La scelta di controparti affidabili e la mitigazione dei rischi legati all’attuale situazione, anche attraverso strumenti di copertura assicurativa, sarà un elemento chiave per le aziende che esportano e investono in Turchia. Alla luce dell’attuale situazione, la scelta dei partner commerciali da parte delle aziende italiane deve essere guidata dalla capacità di queste ultime di poter sostenere gli effetti avversi della recente instabilità, ad esempio attraverso la disponibilità di valuta forte e la sostenibilità del proprio indebitamento in valuta locale per poter mitigare la volatilità della lira o la diversificazione del portafoglio verso clienti esteri per poter sopperire a cali della domanda interna. L’utilizzo di strumenti assicurativo-finanziari a mitigazione dei rischi-Paese costituisce un ulteriore fattore di tutela per gli esportatori.

Valentina Cariani

Tag dell'informativa
Analisi di mercato
Esportazioni delle regioni italiane
13 giugno 2025 Esportazioni delle regioni italiane
Nel 2024, il 72,4% dell’export è stato realizzato da 5 regioni: Lombardia (oltre un quarto del valore nazionale), Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Piemonte.
Polonia crescita al 3,3% e investimenti nell’eolico offshore
11 giugno 2025 Polonia crescita al 3,3% e investimenti nell’eolico offshore
La Commissione Europea ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita: l’UE scende all’1,1% per risalire, nel 2026, all’1,5%. Molto migliore la dinamica del Pil polacco: +3,3% quest’anno e nel 2026 +3%.
Coface: in aumento le insolvenze nell’Europa centro-orientale
10 giugno 2025 Coface: in aumento le insolvenze nell’Europa centro-orientale
Coface, tra i leader nell'assicurazione del credito e nella gestione del rischio commerciale, ha pubblicato il report annuale sulle insolvenze in Europa centro-orientale (CEE).
Export 2024 Parmigiano reggiano e Gorgonzola
9 giugno 2025 Export 2024 Parmigiano reggiano e Gorgonzola
Nel 2024, il Parmigiano reggiano ha raggiunto il record di 3,2 miliardi di euro al consumo (vendite Italia +5,2%; estero +13,7%). Il gorgonzola festeggia il record di forme prodotte (5.277.959), mentre l’export cresce del 5%.
Artigianato, futuro del made in Italy
6 giugno 2025 Artigianato, futuro del made in Italy
La campagna promozionale “Artigianato, futuro del made in Italy” è promossa da Confartigianato, CNA e Casartigiani, in collaborazione con Fondazione Symbola.
Imprese estere in Italia
29 maggio 2025 Imprese estere in Italia
Il VII Rapporto dell’Osservatorio Imprese Estere esplora il ruolo delle imprese a controllo estero in Italia e il loro contributo alla trasformazione del sistema economico nazionale.
Linee guida per rifornimento di GNL da nave a nave nei porti italiani
28 maggio 2025 Linee guida per rifornimento di GNL da nave a nave nei porti italiani
Pubblicato il primo schema di regolamento portuale per le operazioni di bunkeraggio GNL/bioGNL ship to ship che individua regole comuni per tutti i porti italiani.
Settore vinicolo in Italia 2025
27 maggio 2025 Settore vinicolo in Italia 2025
Area Studi Mediobanca analizza il mercato italiano del vino e le performance economico-finanziarie di 255 società italiane che esprimono il 94,9% del fatturato nazionale del settore.
Nuove rotte collegano Genova a Varsavia - Cracovia
21 maggio 2025 Nuove rotte collegano Genova a Varsavia - Cracovia
L’aeroporto di Genova ha presentato a Varsavia un piano di investimenti di 100 milioni di euro e due nuove rotte Wizz Air da Genova a Varsavia - Cracovia.
Export italiano marzo 2025
19 maggio 2025 Export italiano marzo 2025
A marzo 2025, l’Istat stima una leggera flessione congiunturale delle esportazioni (-1%) dovuta al calo delle vendite verso l’area Ue  del 5% (le esportazioni extra UE crescono invece del 3,3%).