Dopo il Covid-19 il benessere fisico e mentale è al centro delle preoccupazioni dei consumatori, attenti a ridurre il rischio di ammalarsi e pronti a cercare momenti di evasione dallo stress quotidiano.
Secondo un recente report di FMCG Gurus, i consumatori stanno adottando un approccio olistico alla salute per cercare di migliorare proattivamente il proprio benessere. A livello globale, le principali preoccupazioni interessano il mantenimento di un buon sistema immunitario, la salute del cuore e la salute dello stomaco e del sistema digerente.
Cresce la ricerca di prodotti che aiutano a ridurre la vulnerabilità ai disturbi e alle malattie e che rafforzano le difese immunitarie. In particolare, l’attenzione dei consumatori si concentra sull’apporto equilibrato di proteine, vitamina C, ferro e probiotici, senza dimenticare Omega 3 e vitamina A. In aumento anche l’assunzione di prebiotici, postbiotici e in genere batteri benefici, nonché di prodotti che promuovono vantaggi multifunzionali, ad esempio in chiave nutraceutica.
Ben il 66% dei consumatori a livello globale dichiara di essere più attento alla lista degli ingredienti riportati sulle confezioni. Conseguentemente, l’approccio alla nutrizione premia cibi e bevande che già si conoscono e delle cui composizioni ci si fida, poiché ritenuti naturali e nutrienti, ma anche gustosi e convenienti. Si osserva quindi un incremento della richiesta di frutta e verdura, oltre che di prodotti freschi (non preconfezionati) da cucinare a casa. In tal senso, i produttori che sapranno offrire sul mercato informazioni chiare e trasparenti sugli ingredienti e prodotti naturali e salutari saranno considerati più attrattivi.
Ambiente e sostenibilità
I consumatori criticano il fatto che produttori e rivenditori gettino il cibo ritenuto non perfettamente commestibile, o non adatto all’esposizione e vendita e chiedono un maggiore impegno a utilizzare tutto il cibo disponibile. Emerge il concetto di “upcycle”, ossia riusare o usare diversamente gli ingredienti che generalmente sono considerati da scartare. Prodotti confezionati con ingredienti “upcycled” sono sempre più associati all'idea di cibo naturale e potenzialmente in grado di offrire risparmio sui costi. I produttori possono creare linee basate su ingredienti “upcycled” come punto di vantaggio e differenziazione rispetto ai concorrenti.
Nel 2021 ben il 43% dei consumatori ha dichiarato di ricercare informazioni in generale sull’impronta di carbonio (carbon footprint) dei produttori del settore food & beverage. Preoccupano in modo significativo i cambiamenti ambientali dovuti al riscaldamento globale, soprattutto perché si sta facendo strada l’idea che salute psico-fisica e sostenibilità ambientale siano intimamente connesse.
Alle aziende è richiesto di essere molto trasparenti: solo nel 2020, il 70% dei consumatori globali ha cercato sulle confezioni informazioni relative all’impegno delle aziende nella riduzione dell'impronta di carbonio e il 24% ha boicottato brand ritenuti non in linea con obiettivi etici condivisi. I produttori capaci di compensare più emissioni di carbonio di quante ne producano e di garantire tracciabilità e sostenibilità lungo tutta la supply chain si posizioneranno in una zona di estremo favore di mercato.
Un altro aspetto da non sottovalutare è l’innovazione legata al packaging. I consumatori si mostrano sensibili ai processi di confezionamento dei cibi e chiedono di utilizzare materiali ecologici per gli imballi ed evitare esposizioni a condizioni dannose o alteranti dei prodotti. Anche per questo il 58% dei consumatori globali preferisce acquistare cibi da filiere corte o da produzioni locali.
La crescente attenzione per la sostenibilità ambientale e il benessere sta favorendo anche il ritorno a una dieta prevalentemente basata sui vegetali, con basso consumo di prodotti animali. Questa scelta si associa a motivi salutistici ed etici e soddisfa l’esigenza di adottare stili alimentari più sostenibili per l’ambiente. Una dieta di questo genere può esporre a carenze di determinati elementi, ad esempio proteine, e offre ai produttori l’occasione di proporre al mercato carne e latticini a base vegetale.
Salute e gratificazione
Una larga fetta di consumatori desidera ritagliarsi momenti di gratificazione personale consumando prodotti come snack, cibi esotici etc. Anche in questo caso si conferma la tendenza di fondo, ovvero il rispetto della sostenibilità da parte delle aziende, benché l’aspetto del benessere, davanti a snack e dolciumi, passi decisamente in secondo piano.
Con la varietà di prodotti attualmente presenti sul mercato, i consumatori sono sempre meno impressionati da nuovi cibi. Il punto centrale, dunque, è riuscire a trovare una soluzione di gusto che sia al contempo alternativa e innovativa.
Se da un lato i consumatori vogliono sperimentare sapori insoliti nei cibi che ci si concede per “addolcire” la giornata, dall’altro lato i nuovi gusti sono più attrattivi se hanno una storia o rappresentano un’eredità culturale, come ad esempio prodotti tipici oppure etnici (l’80% di chi apprezza sapori nuovi gradisce in particolare cibi speziati e piccanti).
I produttori dovranno combinare nuovi sapori con un marketing basato su storie locali, al fine di offrire uno storytelling autentico.
Tecnologia e innovazione
La forte presenza del digitale fa sì che i consumatori siano già inclini all’utilizzo di app per monitorare la propria salute. Nei prossimi anni nasceranno portali online che consentono di tenere sotto controllo i livelli biometrici in tempo reale e offrire soluzioni specifiche per eventuali problematiche, oppure suggerire comportamenti virtuosi personalizzati.
Si prevede che crescerà la domanda di prodotti su misura come alimenti stampati in 3D e cibi nei quali il gusto e il contenuto nutrizionale possano essere programmati “a tavolino”. Tutto ciò in vista di un approccio estremamente mirato sulle effettive necessità dei singoli consumatori.
Infine due aspetti innovativi da considerare in chiave digitale sono:
- il metaverso, che pare destinato a rivoluzionare il modo con cui i consumatori interagiscono
- l'esplosione dell'e-gaming che sta aprendo nuove opportunità nel settore degli alimenti che massimizzano la resistenza, le prestazioni e la concentrazione e rappresenta un campo molto fertile, benché ancora ampiamente inesplorato da parte delle aziende di settore.
Alberto Cossu