Secondo il Brief di Cdp, l’efficientamento delle operazioni aeroportuali e l’aggiornamento delle infrastrutture possono essere implementati su larga scala con significative ricadute positive nel breve termine.
A livello europeo, si stima un fabbisogno di investimenti per oltre 200 miliardi di euro al 2040 per l’ammodernamento delle infrastrutture esistenti in chiave sostenibile.
In Italia, nel 2022 gli investimenti infrastrutturali dei gestori aeroportuali hanno raggiunto circa 510 milioni di euro, di cui quasi 69 milioni riconducibili a digitalizzazione, transizione ecologica e intermodalità.
A trainare gli investimenti sono soprattutto gli scali ad elevato traffico: gli aeroporti di Milano Malpensa, Venezia e Roma Fiumicino assorbono infatti il 60% degli investimenti green e digitali. Si rilevano esempi virtuosi anche tra gli scali minori, come l’aeroporto di Treviso che ha destinato oltre il 40% degli investimenti del 2022 a interventi di digitalizzazione.
Sul fronte della transizione energetica, gli investimenti dei gestori vanno dalla realizzazione di impianti fotovoltaici all’interno del sedime aeroportuale, all’installazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici, dall’adozione di veicoli ad alimentazione sostenibile per i servizi di handling e le operazioni di terra, all’efficientamento energetico degli edifici.
Complessivamente, in Italia il settore del trasporto aereo vale il 3,8% del PIL nazionale (vs media europea del 4,1%), impiegando quasi 1,3 milioni di addetti di cui 165 mila diretti.
Il 2022 ha segnato un recupero di quasi il 90% sul 2019 e nel corso del 2023 il traffico aereo italiano ha continuato a crescere, raggiungendo volumi superiori al periodo pre-pandemico in termini di passeggeri. La crescita è stata trainata soprattutto dall’incremento della quota di traffico internazionale (+6 punti percentuali nel primo semestre 2023 rispetto a 2022).
Aeroporti a impatto zero
I carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF Sustainable Aviation Fuels) potrebbero contribuire per quasi due terzi al raggiungimento della neutralità climatica. L'uso di questi carburanti, che derivano da scarti di produzione, olii esausti e derivati vegetali, riduce le emissioni di CO2 fino all’80% rispetto ai combustibili tradizionali.
A differenza di altre soluzioni, i SAF sono un tipo di carburante utilizzabile senza apportare alcuna modifica all’aeromobile. Tuttavia, il costo dei carburanti sostenibili, che oscilla da due a sei volte in più rispetto al carburante fossile, rappresenta uno dei principali ostacoli alla loro penetrazione su larga scala nel mercato.
La sostenibilità del trasporto aereo passa anche dall’evoluzione delle infrastrutture aeroportuali. Sarà necessario realizzare infrastrutture per il trasporto, lo stoccaggio e il rifornimento di carburanti sostenibili. Due aeroporti italiani hanno lanciato iniziative per l’utilizzo di SAF:
- Roma Fiumicino è stato il primo in Italia a rendere disponibile carburante green
- Milano Malpensa sostiene in via sperimentale l’utilizzo di SAF per l’alimentazione di aerei cargo.
L’obiettivo di lungo periodo è trasformare gli scali in veri e propri hub energetici, strumentali alla decarbonizzazione non solo delle attività aeroportuali e dei vettori, ma anche di tutte le operazioni di terra. Grazie a questo cambio di paradigma l’aeroporto non è più una realtà energivora, ma energifera.
Il progetto Hydrogen Valley Malpensa lanciato a settembre 2023, punta a realizzare un ecosistema che sfrutta il vettore idrogeno integrando tutta la relativa filiera (produzione, trasporto, stoccaggio e consumo), in un’ottica di decarbonizzazione dei siti industriali adiacenti all’infrastruttura aeroportuale, andando così oltre la copertura dei propri fabbisogni energetici.
Innovazione digitale
L’ammodernamento degli scali passa anche dall’applicazione di innovazioni digitali, in particolare sui su due fronti:
- soluzioni per una gestione più efficiente delle operazioni core (sorveglianza aree di manovra e veicoli in movimento, gestione dati aeroportuali, manutenzione asset), ambito in cui gli scali italiani presentano un grado di maturità digitale ancora modesto
- miglioramento della passenger experience, attraverso tecnologie in grado di elevare la qualità dei servizi (snellimento dei processi e dei i tempi di attesa).
Se l’innovazione tecnologica apre a nuove forme di intermodalità che coinvolgeranno sempre di più il contesto aeroportuale, l’integrazione con modalità di trasporto più tradizionali è avanzata a rilento negli ultimi anni, soprattutto in alcuni territori.
Si pensi all’intermodalità ferroviaria: meno di 1/3 degli aeroporti civili risulta collegato all’infrastruttura ferroviaria. La situazione è tuttavia attesa in miglioramento al 2030, quando i collegamenti ferroviari dovrebbero raggiungere oltre la metà degli scali aeroportuali.
Collegamenti ferroviari aeroporti italiani
Fonte: elaborazione CDP su ENAC, Piano Nazionale Aeroporti, Proposta ottobre 2022. I collegamenti includono i collegamenti alla rete ferroviaria nazionale/regionale/locale ed altre modalità di trasporto su ferro (es. metropolitana, people mover)
Si stima che un incremento dell’indice di connettività impatti significativamente su: PIL e occupazione, turismo, export e internazionalizzazione dell’economia.
Il Piano Nazionale Aeroporti (PNA), in corso di revisione, è uno strumento importante per indirizzare gli interventi dei gestori aeroportuali verso la sostenibilità, la digitalizzazione e l’intermodalità, nell’ambito di un ridisegno complessivo del sistema aeroportuale nazionale, che faccia coesistere scali di dimensioni molto diverse, con differenti gradi di connettività e prospettive di crescita.
Il documento, coordinato da Andrea Montanino e Simona Camerano, è stato predisposto da: Claudio Bonomi Savignon, Alessandra Locarno, Maria Gerarda Mocella e Benedetta Scotti con le informazioni disponibili al 6 novembre 2023.
Fonte: Cdp (Il trasporto aereo verso l’impatto zero)