Cos’è una smart city?
Le numerose definizioni di “smart city” elaborate negli ultimi anni hanno talvolta dato luogo a confusione e si è ormai consolidata la convinzione che la realizzazione di una smart city tragga origine dalla costruzione di una visione strategica, pianificata e organica connessa alla capacità di leggere le potenzialità dei territori, da parte di un organo in grado di ripensare la città con una visione di lungo periodo e un approccio integrato. La Commissione Europea ha definito la smart city come “il luogo in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti con l’uso delle tecnologie digitali e di telecomunicazione a beneficio dei suoi abitanti e delle imprese”. Riassumendo, una “città intelligente” fa un uso importante delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) per un migliore utilizzo delle risorse e per diminuire necessariamente il proprio impatto sull’ambiente.
Un recente studio dell’IESE Business School’s Center for Globalization and Strategy ha stilato una lista delle dieci città “più intelligenti” al mondo: tra queste, sette sono europee, una si trova negli Stati Uniti d’America mentre due in Asia.
Smart city o eco-city?
Si tende spesso a confondere il concetto di smart city con quello di “eco-city”, data la prerogativa comune a migliorare la vita dei cittadini che vivono in ambienti urbani. La World Bank definisce l’eco-city come “una città che migliora il benessere dei cittadini e della società attraverso la pianificazione e la gestione urbana integrata, che sfrutta i benefici dei sistemi ecologici e che protegge e alimenta questi beni per le generazioni future”. La eco-city non richiede necessariamente l’utilizzo di tecnologie avanzate a differenza della smart city, che ne prevede l’impiego come strumenti fondamentali per l’innovazione nella dimensione urbana. Non a caso, una caratteristica fondamentale della smart city è la presenza di una city data platform, cioè di una piattaforma che permette di sostenere le attività e i flussi di informazioni che la città genererà al suo interno.
Smart City Thailand e ASEAN Smart Cities Network
La Thailandia è un paese che sta investendo molto sul concetto di Smart city. L’11 Marzo 2019 a Bangkok è stato organizzato il “Smart City Thailand Takeoff", a cui hanno contribuito uffici e organi nazionali tailandesi tra cui Digital Economy Promotion Agency (DEPA), il Ministero dei Trasporti e il Ministero dell’Energia. L’evento ha lanciato ufficialmente il progetto nazionale fortemente voluto dal governo della Thailandia per lo sviluppo di nuove città intelligenti in tutta la nazione. Lo scopo di “Smart City Thailand” è di sviluppare un Paese caratterizzato da bassa disparità di sviluppo, equa distribuzione della ricchezza e migliore qualità della vita.
I settori interessati dal progetto sono sette: smart economy, smart mobility, smart energy, smart living, smart people, smart governance e smart environment. In ognuno di questi settori il governo prevede finanziamenti importanti per sviluppare progetti innovativi e tecnologici all’avanguardia con i più importanti standards internazionali.
Tra il 2018 e l’inizio del 2019, sette province, tra cui Bangkok, in collaborazione con DEPA, si sono mosse verso lo sviluppo del concetto di smart city e dell’applicazione di questo nello spazio urbano.
L’impegno del governo è reale e lo testimonia il fatto che, da giugno ad agosto 2019, la Tailandia ha giocato un ruolo chiave nella regione del sud est asiatico ed ha ospitato gli eventi più importanti relativi al ASEAN Smart Cities Network (ASCN). L’ASCN mira a facilitare la cooperazione per lo sviluppo di città digitali, a catalizzare progetti bancabili con il settore privato e a garantire finanziamenti e sostegno dai partner esterni. A tal fine sono stati istituiti 33 partenariati.
Possibilità per le aziende italiane
L’obiettivo fissato dal governo a partire da quest’anno è molto ambizioso: entro la fine del 2022, individuare 100 smart cities in 77 provincie del paese. Il settore privato, soprattutto internazionale, dovrà mobilitarsi con attori chiave che interagiranno con il governo tailandese per facilitare lo sviluppo delle “città intelligenti”, mettendo a servizio della nazione le loro capacità, esperienza e servizi. Per esempio, DEPA ha stretto un accordo con Huawei e Roland Berger per la stesura di linee guida (pubblicate nel 2019) in cui si sensibilizza l’opinione pubblica sull'importanza della costruzione delle nuove Smart city e si definiscono le metodologie per supportare il loro successo.
Per quanto riguarda “Smart City Thailand”, il governo crede fortemente nella cooperazione tra il settore pubblico e privato. Il Board of Investment (BOI) ha istituito delle misure vantaggiose per società private estere, come per esempio l’esenzione di imposta sul reddito e l’esenzione fiscale sui macchinari importati. Queste norme delineano la volontà del governo tailandese a facilitare la partecipazione di società estere in progetti legati allo sviluppo di Smart Cities nel paese, principalmente relativi ai settori “information technology”, “big data”, “data platform” e “Internet of Things” (IoT).
Le società italiane attive in questi campi o interessati alle ulteriori occasioni che questo settore fornirà nei prossimi anni in Thailandia, hanno la possibilità di seguire le nuove opportunità che il governo lancerà nei prossimi mesi tramite il link ufficiale del programma nazionale.
Luca Costa
Matteo Costa