Nel 2023 il rallentamento innescatosi in primavera, si è reso più evidente nella seconda parte dell’anno, per l’incertezza del contesto geopolitico internazionale e per la debolezza dell’economia in diverse importanti aree del mondo.
Il lieve incremento del fatturato dello scorso anno appare come il risultato della coesistenza di due segmenti:
- le calzature di alta gamma, attese in rialzo del +6%
- mentre per le referenze mass-market si stima una contrazione del 6%.
Nel medio-lungo termine la sfida dell’upgrade qualitativo appare come la sola frontiera sulla quale le imprese italiane potranno raggiungere risultati soddisfacenti.
Nel 2023 l’export cala del 2%, in buona parte per il rallentamento degli Stati Uniti. Meglio le vendite in Cina, legate però soprattutto alle performance delle multinazionali del lusso, in un mercato non di facile approccio per le aziende con marchio proprio.
Per il 2024 è atteso un adeguamento, quantificabile intorno al -1% del giro d’affari, con una campagna di investimenti sostanzialmente allineata a quella dell’anno precedente.
Industria calzaturiera italiana
Le 162 aziende produttive calzaturiere italiane (che rappresentano l’83% del totale nazionale quanto a fatturato, secondo dati Istat) nel 2022 hanno realizzato vendite pari a 12 miliardi di euro, superando i livelli pre-emergenziali del +16,8%, con l’impiego di quasi 54mila dipendenti.
Sono cresciute più della media sui livelli pre-Covid le imprese di componentistica (+39,7%), le calzature sportive (+34,2%) e quelle da donna (+17,2%).
I terzisti hanno incrementato il giro d’affari più dei produttori a marchio proprio (+21,8% vs +13,8% sul 2019), trainati dalla brillante performance dei grandi gruppi internazionali cui forniscono i propri prodotti.
Le medie imprese hanno accelerato (+47% sul 2019), rispetto al +6,9% delle medio-grandi e al ridimensionamento delle piccole (-11,1%), confermando la migliore dinamicità e flessibilità di questa classe dimensionale.
L’Italia è il dodicesimo produttore mondiale e primo dell'Unione Europea, con un terzo delle calzature comunitarie prodotte (32,6%, pari a 162 milioni di paia), davanti a Portogallo (16,9%) e Spagna (16,7%).
Ricavi
Nel 2022 al primo posto per ricavi si colloca Salvatore Ferragamo (1,2mld) che precede Tod’s (1,0mld) e Lir-Geox (0,9mld). Seguono Tecnica Group (561mln) e Golden Goose (501mln).
La redditività della filiera produttiva della calzatura segna una dinamica crescente dal 7,1% di Ebit margin del 2019, all’8,0% del 2021 e all’8,7% del 2022, dopo l’impatto dirompente della pandemia nel 2020 (1,4%).
La filiera della calzatura ha una forte connotazione distrettuale che riguarda 129 società rappresentative dell’80,8% del fatturato totale con presenze significative nelle province di Treviso, Firenze e Fermo.
Le imprese a controllo italiano rappresentano l’83,6% delle vendite complessive, mentre il contributo degli operatori a controllo estero è pari al 16,4% del totale (di cui il 7,4% francese, in primis LVMH, Kering e Hermès) e coinvolge 22 delle 162 aziende. La presenza estera è di assoluto rilievo nel segmento di alta gamma, a conferma del particolare apprezzamento degli stranieri per l’elevata qualità del Made in Italy.
Proiezione internazionale
Il 64,6% del fatturato complessivo dell’industria calzaturiera proviene dall’estero, con in testa le calzature sportive (82,7%). I principali mercati di sbocco delle aziende italiane sono:
- l’Europa, che accoglie quasi la metà delle vendite oltreconfine (45%)
- l’Asia trainata dalla Cina (30%)
- le Americhe sostenute dagli Stati Uniti (25%).
Il 73% delle aziende esaminate ha base produttiva in Italia, il restante 27% è in Paesi stranieri: 22% Europa (in massima parte dell’Est), 2,5% Africa, 1,8% Asia e 0,7% Americhe. Per le aziende dell’alta gamma, la concentrazione della produzione nazionale sale all’89%.
Nella mappa esportativa globale l’Italia è il terzo esportatore mondiale a valore, con il 7,6% delle esportazioni complessive, preceduta dalla Cina (32,9%) e dal Vietnam (17,1%), e l’ottavo a volume.
L’Italia è leader tra i produttori di calzature di alta gamma: il prezzo medio delle esportazioni italiane (USD 61,66/paio) è di gran lunga il più elevato al mondo, davanti a quello della Francia (USD 39,37/paio) e superiore di oltre dieci volte quello cinese (USD 6,19/paio).
L’Italia mostra un saldo commerciale positivo per 5,7 miliardi di dollari nel 2022, primo Paese europeo dietro solo al trio asiatico (Cina, Vietnam e Indonesia).
Fonte: Area Studi Mediobanca (Focus sul settore calzaturiero)