Mese di riferimento
La congiuntura. A settembre le esportazioni sono tornate a crescere a +1,6% rispetto al mese precedente trainate dall’area extra-Ue (+6%), a fronte di un calo per i Paesi Ue (-2,2%). Si chiude comunque in positivo il terzo trimestre anche se in decelerazione (+2,7% da +6% di apr-giu’22).
Il trend. L’export è in rialzo del 21,6% su base annua, spinto soprattutto da articoli farmaceutici, meccanica strumentale, metalli e alimentari e bevande
Contesto globale. L’Istat ha rivisto i dati di export del 2021, che si è chiuso a +19,2% (anziché 18,2%) raggiungendo € 520,7 mld, e quelli del primo trimestre ’22, passato a +22,9% su base annua (da 22% prec.).
I primi nove mesi. Tra gennaio e settembre le vendite oltreconfine hanno mostrato un ampio aumento (+21,1% in termini tendenziali). Si conferma prevalente il sostegno dato dai valori medi unitari (+20,3%), mentre l’incremento dei volumi è modesto (+0,7%). In crescita il disavanzo commerciale condizionato dall’alto deficit energetico.
Dentro e fuori l’Unione Europea
Le esportazioni verso i Paesi Ue hanno registrato un incremento del 21,7%. Elevate performance sono state segnate da Belgio (+34,9%), Spagna e Paesi Bassi (+24,1% entrambi). Al di sotto della media ma comunque significative le crescite di rilevanti partner, quali Francia (+17,9%) e Germania (+16,8%).
Intensa, seppur leggermente inferiore, la dinamica verso i Paesi extra-Ue (+20,5%), su cui pesa la flessione verso la Russia (-22%). Continuano a essere notevoli i rialzi verso Turchia (+41,5%), Stati Uniti (+33,1%) e India (+25,1%). Modesto l’aumento verso Svizzera (+8,2%), Giappone (+6%) e Cina (+3,9%).
Focus Paesi
Nei primi nove mesi del 2022 le vendite oltreconfine dei prodotti farmaceutici hanno segnato un marcato incremento verso il Belgio (+76,8%), hub logistico europeo del settore, ma anche verso Stati Uniti (+56,8%) e Svizzera (+32%). In aumento, seppur con andamenti differenziati, la meccanica strumentale in tutte e tre le destinazioni: Washington (+18,5%), Berna (+14%) e Bruxelles (+7,6%). L’export di tessile e abbigliamento è risultato in crescita ampia negli Stati Uniti (+54,1%) e più contenuta in Belgio (+11,9%). In flessione, invece, in Svizzera (-1,6%), importante mercato per prodotti di moda, specie in pelle.
Focus industrie e settori
In termini di raggruppamenti principali di industrie, i beni intermedi hanno continuato a registrare un elevato ritmo di crescita (+23,1% gen-set’22 vs. gen-set’21), seppur in lieve rallentamento (+23,9% prec.). Tale dinamica riflette, da un lato, il contributo negativo fornito dalla componente dei volumi (-1,9%) e, dall’altro, il significativo incremento dei vmu (+25,6%). In evidenza il rialzo dell’energia (+112,6%), trainata dai prezzi ma sostenuta anche dai volumi.
Intensa la performance dei beni di consumo (+21,8%), specie quelli non durevoli (+23%), sia in termini di vmu sia in volume. Si è confermata relativamente più contenuta la crescita dei beni strumentali (+10,6%), che mostrano la flessione in volume più accentuata (-2,6%).
Tra gennaio e settembre 2022 le esportazioni di prodotti chimici hanno mostrato un notevole aumento (+24,3%), trainate da mercati di sbocco quali Svizzera (+37,5%), Cina (+32,7%) e Belgio (+29,2%).
I metalli e prodotti in metallo – che soprattutto nella prima parte dell’anno hanno beneficiato del rincaro dei prezzi, al momento però in fase di riduzione – hanno segnato un rialzo del 20,2%. La domanda è guidata soprattutto dai Paesi Ue (+24,2%), come Austria (+30,6%) e Polonia (+24,9%).
Un buon andamento è stato registrato anche dall’export di mobili (+16%), specie verso mercati di sbocco come Stati Uniti (+28,9%), Spagna (+23,7%) e Regno Unito (+17,1%).