2 ottobre 2019

SACE - Simest: Export italiano settembre 2019

di lettura

Nell'articolo dell'Ufficio Studi SACE - SIMEST i principali dati riguardanti l'andamento dell'export italiano aggiornati a settembre 2019 con focus sui principali mercati di esportazione e sui settori che hanno trainato maggiormente le vendite.

Che export tira? Scopri i dati

Esportazioni italiane di beni nel Mondo

A settembre il valore dell’export è aumentato del 6,2% in termini tendenziali, grazie al traino dei volumi (oltre che dei valori medi unitari), circostanza che si è di rado verificata nel corso del 2019 specie con tale intensità. Dopo 9 mesi le esportazioni sono in crescita del 2,5%, (2,6% nei primi 8), a causa della revisione al rialzo dei dati per il 2018 (da 3,1% a 3,6%). In assenza di tale revisione, nello stesso periodo la crescita dell’export sarebbe pari al 3%.

Il quadro congiunturale

 

 

 

 

 

A settembre le esportazioni sono avanzate dell’1,2% rispetto ad agosto. Nel complesso del trimestre luglio-settembre, il segno è però negativo (-0,7%) rispetto ai tre mesi precedenti.

Dentro e fuori l'UE

Permane la debolezza della domanda proveniente dai Paesi UE. Austria (+1,8%) e Francia (+1,7%) al di sopra della media. Negativa la performance in Polonia e Romania, specie di macchinari e mezzi di trasporto; in forte controtendenza la farmaceutica.

 

Export al +20% in Giappone e poco meno in Svizzera. Più moderato il ritmo in India e Paesi Asean. Africa Subsahariana e Russia (in recupero) sopra al 2%; ancora male il Mercosur.

 

 

 

 

 

 

 

L’export italiano negli Stati Uniti – terzo mercato di destinazione delle esportazioni italiane e primo nei Paesi extra-UE – è in aumento di circa il 10% grazie all’andamento positivo in quasi tutti i settori. Così come si osserva in Germania e Cina, la farmaceutica fornisce un contributo molto positivo, mentre è in netto calo l’export nel comparto automotive. Avanzano tuttavia a buon ritmo anche le vendite Made in Italy di prodotti alimentari a Berlino e degli articoli di abbigliamento a Pechino, a testimonianza dell’appeal della moda del Bel Paese.

Esportazioni italiane di beni nelle principali industrie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In termini di raggruppamenti principali di industrie, i beni di consumo si confermano i più dinamici (+9,3%, nei primi nove mesi), grazie principalmente ai beni non durevoli (+10,8%). Resta invece più moderata la crescita delle esportazioni dei beni di consumo durevoli (+2,1%). La domanda proveniente dall’estero per i beni intermedi italiani resta positiva, ma debole (+1,4%). Ancora in flessione, l’export di beni strumentali (-1,5%), riflesso della debolezza del ciclo degli investimenti a livello globale. Le vendite di metalli oltreconfine sono, in media, in calo nei Paesi membri e in aumento nei Paesi extra - UE- specie in Giappone, India, Svizzera e Russia. Quest’ultima, insieme ai Paesi Asean e alla Francia, sta alimentando le esportazioni della meccanica strumentale (per la quale però la domanda resta stabile nei 28 Paesi UE: +0,1%, in media). La performance negativa degli apparecchi elettrici è comune a un vasto numero di destinazioni: tra le poche eccezioni vi sono Giappone e Stati Uniti. Tra gli altri settori, la farmaceutica si conferma nettamente il più vivace (+29,2%), seguito da food e moda.

A cura di Ufficio Studi

Analisi di mercato
Previsioni 2025
Pubblicato il “World Economic Situation and Prospects 2025” delle Nazioni Unite
Il report dell'ONU prevede per il nostro paese un 2025 con consumi moderati ed esportazioni fiacche.
Previsioni della Commissione europea: crescita in accelerazione, consumi e investimenti in ripresa
Previsioni della Commissione europea: crescita in accelerazione, consumi e investimenti in ripresa
L'UE torna a crescere, anche se a piccoli passi, mentre prosegue il percorso di disinflazione. 
Istat: area euro stabile, su l’export verso USA, UK e Spagna, giù le vendite verso Germania e Francia
11 ottobre 2024 Istat: area euro stabile, su l’export verso USA, UK e Spagna, giù le vendite verso Germania e Francia
Il Presidente dell’Istituto nazionale di statistica ha descritto un’area euro stabile e grandi economie condizionate da vari fattori di incertezza, aggiornando quanto già pubblicato dall'Istat a settembre.
Istat: andamento e prospettive dell'economia italiana
Istat: andamento e prospettive dell'economia italiana
30 luglio 2024 Il rapporto di luglio 2024 dell’Istat fornisce un quadro complesso, ma moderatamente ottimistico, dell'economia italiana. 
L’Export agroalimentare italiano: crescita tra innovazione e tradizione
L’Export agroalimentare italiano: crescita tra innovazione e tradizione
31 maggio 2024 Un'analisi delle tendenze e delle prospettive future del settore tra mercati emergenti e tecnologie avanzate.
Export italiano febbraio 2024
22 aprile 2024 Export italiano febbraio 2024
Tra gennaio e febbraio le vendite italiane oltreconfine sono risultate in rialzo dello 0,8%, sul supporto dei valori medi unitari (+1%) e a fronte di un contributo pressoché nullo del dato in volume (-0,2%).
Design economy 2024
19 aprile 2024 Design economy 2024
Il Rapporto Design Economy di Fondazione Symbola fornisce dati e approfondimenti sul comparto del design italiano e sui nuovi trend.
Buone prospettive per l’export di vino italiano
15 aprile 2024 Buone prospettive per l’export di vino italiano
Nel 2023 le esportazioni enologiche italiane, che rappresentano più del 20% dell’export totale del settore alimentari e bevande, hanno raggiunto € 7,8 miliardi (in leggera flessione rispetto al 2022).
Bilancia agroalimentare italiana 2023
8 aprile 2024 Bilancia agroalimentare italiana 2023
Nel 2023 le esportazioni italiane di prodotti agroalimentari hanno registrato una crescita del 5,7% rispetto al 2022, raggiungendo i 64 miliardi di euro (prodotti trasformati 55,3 miliardi, prodotti agricoli 8,8 miliardi).
Proiezioni per l’economia italiana 2024 – 2026
4 aprile 2024 Proiezioni per l’economia italiana 2024 – 2026
Secondo le proiezioni macroeconomiche elaborate dalla Banca d’Italia, il PIL nazionale aumenterebbe dello 0,6% nel 2024, dell’1% nel 2025 e dell’1,2% nel 2026.