L’andamento è guidato in misura prevalente dalla crescita dei valori medi unitari, a fronte di un più contenuto aumento del dato in volume.
La congiuntura. A marzo l’export di beni ha proseguito la crescita (+1,7% vs. feb’22), sostenuto dagli incrementi verso i Paesi Ue (+1,3%) ed extra-Ue (+2,1%). In accelerazione la dinamica nel primo trimestre 2022 (+7,7% vs +3,1% di ott-dic’21).
Il trend. Ampiamente positivo il rialzo registrato dalle esportazioni a marzo (+22,9% vs. mar’21); si allarga il deficit energetico e il saldo commerciale continua a rimanere lievemente negativo.
Contesto globale. Con i dati di marzo si osservano i primi effetti del conflitto tra Russia e Ucraina sulle vendite italiane di beni verso Mosca (-50,9% vs mar’21 e -8,4% gen-mar’22 su gen-mar’21).
I primi tre mesi
Nei primi tre mesi dell’anno l’export è aumentato del 22,8% rispetto allo stesso periodo del 2021, specialmente grazie al contributo di metalli, chimica e altri mezzi di trasporto. L’andamento è guidato in misura prevalente dalla crescita dei valori medi unitari, a fronte di un più contenuto aumento del dato in volume (+16,8% vs +5,2%).
Dentro e fuori l’Unione Europea
Le vendite verso i Paesi Ue continuano a mostrare un forte incremento (+24,4%). In maggior risalto vi sono le performance di Spagna (+32,3%) e Repubblica Ceca (+27,1%). Crescite con un ritmo significativo ma inferiore alla media si osservano per Polonia (+20,2%), Francia (+18,9%) e Germania (+18,1%).
Incremento a doppia cifra anche per i Paesi extra-Ue (+21%). Beneficiano ancora di una fase di rimbalzo, seppur per motivi diversi, Stati Uniti (+34,4%) e Regno Unito (+28,1%). I rialzi si mantengono elevati verso India (+26,5%) e Turchia (+23,6%), contenuto il rialzo in Cina (+2%).
Focus Paesi
Tra gennaio e marzo l’export di apparecchi elettronici ha registrato un ampio aumento verso Spagna (+36,7%) e Cina (+23,4%), a fronte di un rialzo sotto la media, seppur significativo, del settore in UK (+18,9%).
Prodotti alimentari, bevande e tabacco sono cresciuti notevolmente a Londra (+32,5%) e Madrid (+30,5%), mentre si sono contratti in misura marcata a Pechino (-25,1%), dopo l’eccezionale performance nei primi tre mesi dello scorso anno.
L’export di legno, carta e stampa ha ottenuto una dinamica di rilievo in Spagna (+52,3%) e UK (+48,4%), più modesta invece verso la Cina (+5,4%).
Focus industrie e settori
In termini di raggruppamenti principali di industrie, prosegue l’accelerazione per i beni intermedi (+27,6%), trainati dall’incremento dei valori medi unitari (+24,3%) a fronte di una crescita più contenuta dei volumi (+2,6%). Continua anche il marcato aumento dell’export di energia (+100,6%), sebbene in lieve decelerazione rispetto ai primi due mesi dell’anno (+114,1% gen-feb’22 vs. ‘21).
Forte anche la crescita dei beni di consumo (+20,8%) – sia durevoli (+19,4%) che non (+21,1%) – dove la spinta sui prezzi è meno accentuata (+10,6% i valori medi unitari per il trimestre). Aumento relativamente più contenuto per i beni strumentali (+14,3%), dovuto specie alla meccanica strumentale
I prodotti tessili mostrano una significativa crescita (+29,1%), grazie alla domanda di importanti mercati per il settore quali Stati Uniti (+37,4%), Spagna (+36,9%) e Romania (+24,7%).
Ampiamente in positivo anche la farmaceutica (+26,7%), dopo il fisiologico calo di inizio 2021; l’incremento è stato molto elevato verso UK (+116,1%), Germania (+48,3%) e Belgio (+39,5%).
Meno marcato, invece, l’aumento per gli autoveicoli (+2,8%), che registrano addirittura una contrazione verso i Paesi Ue (-1,8%). Oltre a difficoltà strutturali, il settore sta scontando le carenze di semiconduttori e lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina.
Fonte: SACE - Simest