Il mese di riferimento
La congiuntura. Prosegue anche in maggio la crescita dell’export rispetto al mese precedente (+4,8% vs. apr’22), con incrementi significativi sia nei Paesi Ue che extra-Ue. Molto positiva la dinamica trimestrale (+7,9% a mar-mag’22 vs dic’21-feb’22).
Il trend. Maggio segna un’accelerazione per l’export italiano di beni (+29,5%; +15,1% ad aprile). Rimane rilevante ma diminuisce il deficit energetico per effetto di riduzioni dei valori medi unitari all’import di prodotti energetici; il saldo commerciale è vicino alla parità.
Contesto globale. In negativo l’export verso Russia (-9,5% vs. mag’21), colpita dagli effetti del conflitto e Cina (-9,1%), a causa anche dei lockdown diffusi.
Come è andata nei primi cinque mesi?
Tra gennaio e maggio l’export italiano segna un aumento del 22,6% sullo stesso periodo del 2021, in accelerazione rispetto ai primi quattro mesi dell’anno (+20,6 gen-apr’22 vs. 21).
Prosegue la forte crescita dei valori medi unitari (vmu; +19,3%), trainata dai rialzi dei prezzi di materie prime e semilavorati, a fronte di incrementi più contenuti dei volumi (+2,8%).
Dentro e fuori l’Unione Europea
Le vendite verso i Paesi Ue segnano un +24,9%. Particolarmente positiva la performance di Spagna (+29,5%), Belgio (+28,4%) e Austria (+26,7%). Leggermente inferiore, ma comunque in marcato aumento, la crescita del Made in Italy verso Polonia (+20,8%), Francia (+20,7%) e Germania (+19,2%).
Si conferma accentuata, sebbene meno intensa, la dinamica verso i Paesi extra-Ue (+20,1%), spinta dai forti rialzi verso Stati Uniti (+32,7%), Paesi OPEC (+29,5%) e Regno Unito (+22,6%). Più contenuti, invece, gli incrementi verso Svizzera (+14,9%) e Giappone (+9%); ancora in negativo la Cina (-4,3%).
Focus Paesi
Nei primi cinque mesi del 2022 le esportazioni verso la Svizzera di articoli in pelle - tra i principali comparti di export verso il Paese - registrano una crescita modesta (+1,4%); forti invece gli incrementi verso Stati Uniti (+56,7%) e Francia (+24,9%).
Aumenti significativi si sono registrati per le vendite di prodotti chimici verso Berna (+50,4%), Washington (+35,7%) e Parigi (+28,4%).
Si sono attestate invece su tassi relativamente più contenuti, ma comunque sopra la media settoriale, le vendite di meccanica strumentale (+7,9 il dato verso il mondo) verso i tre partner: Stati Uniti (+17,3%), Svizzera (+14,7%), Francia (+11,1%).
Focus industrie e settori
A livello di raggruppamenti principali di industrie, accelerano ancora i beni intermedi (+26,8% gen-mag’22 vs gen-mag’21), spinti dalla considerevole crescita dei valori medi unitari (+26,2%) a fronte di una sostanziale stabilità dei volumi (+0,5%). Prosegue inoltre, come atteso, il forte rialzo dell’export di energia (+113,4%).
Crescita intensa anche per i beni di consumo (+22%), specie quelli non durevoli (+22,5%), per cui la componente di prezzo risulta meno accentuata (+13,9% i vmu; +7,1% i volumi). L’incremento dei beni strumentali rimane più contenuto (+12%) e guidato esclusivamente dai valori medi unitari (+12,1%), leggermente in negativo i volumi (-0,1%).
Si osserva una crescita significativa per legno, carta e stampa (+37,1%), spinta soprattutto dalla domanda dei Paesi Ue (+44,9%). Molto positiva, ad esempio, la performance di Polonia (+54,8%) e Spagna (+50,8%).
In ampio rialzo anche metalli e prodotti in metallo (+29,2%), oggetto anche nei mesi primaverili di pressioni sui prezzi. Il settore è trainato dai Paesi Ue (+36%), più contenuta la crescita extra-Ue (+15,2%).
Minore, anche se a doppia cifra, l’incremento per gli apparecchi elettronici (+16%), con performance eterogenee tra i Paesi: partner quali la Germania mostrano rialzi contenuti (+1,5%), mentre per altri, ad esempio Paesi Bassi (+22,3%), l’aumento è intenso.
Fonte: SACE - Simest