24 mag 2021 16:23 24 maggio 2021

Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2021

di lettura

Il Rapporto sulla competitività dei settori produttivi elaborato dall'Istat fornisce alcune prime misurazioni degli effetti economici della pandemia.

Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2021

Con l’eccezione della Cina, che ha pienamente recuperato i livelli di attività precedenti la pandemia nel secondo semestre 2020, tutte le principali economie mondiali sono state interessate da una fase recessiva, relativamente meno intensa negli Stati Uniti (-3,5 per cento) rispetto ai paesi europei (con cadute comprese tra il -11 per cento della Spagna e il -4,9 per cento della Germania).

A inizio 2021 le prospettive economiche globali, sebbene ancora caratterizzate da elevata incertezza, indicano un graduale miglioramento, grazie anche all’avvio delle campagne vaccinali in quasi tutti i paesi. Le più recenti previsioni del Fondo Monetario Internazionale, che hanno rivisto al rialzo la dinamica del Pil globale per il 2020 (-3,5 per cento), stimano che l’economia mondiale quest’anno crescerà del 5,5 per cento.

Il contributo della domanda estera netta alla crescita del Pil è stato negativo per tutte le principali economie dell’Area euro, con un impatto meno accentuato per l’Italia e la Germania (rispettivamente per -0,8 e -0,9 punti percentuali) rispetto a Francia e Spagna (-1,5 e -1,9 punti).

La produttività del lavoro per ora lavorata ha registrato in Italia un incremento del 2,7 per cento nel nostro Paese, a fronte di variazioni sostanzialmente nulle nelle altre tre grandi economie europee. In particolare, in Italia il guadagno di produttività è stato minimo (+0,3 per cento) nella manifattura, mentre ha segnato un forte incremento (+2,9 per cento) nel comparto delle costruzioni. La situazione è molto diversificata nel terziario, ma con un calo complessivo delle ore lavorate dell’11,8 per cento si è determinato un aumento della produttività oraria del lavoro particolarmente sostenuto (+4,2 per cento) e del tutto anomalo rispetto alle tendenze del settore servizi.

In un anno caratterizzato da enormi difficoltà in quasi tutti i comparti produttivi, la performance di competitività relativa, colta dall’“Indicatore sintetico di competitività” (ISCo, sintesi degli andamenti di produzione industriale, fatturato estero e grado di utilizzo degli impianti), evidenzia come durante la fase di lockdown si sia determinata una tendenza alla divaricazione della performance relativa dei settori:

  • quelli che l’anno precedente avevano registrato dinamiche migliori (ad esempio alimentari, bevande, elettronica) hanno poi manifestato una parziale tenuta
  • mentre quelli già meno performanti (ad esempio tessili, abbigliamento, pelli, automobili) hanno continuato a perdere terreno.

Tale tendenza si è invertita nella seconda metà dell’anno, grazie alle riaperture delle attività e al recupero della domanda estera, che ha favorito in particolare il comparto dei mezzi di trasporto.

Export 

La flessione delle esportazioni del 2020 è stata diffusa e ha colpito comparti rilevanti del modello di specializzazione italiano: macchinari (-12,6 per cento), tessile abbigliamento e pelli (-19,5 per cento), mezzi di trasporto (-11,6 per cento).

Sono invece aumentate le esportazioni dei settori legati al contrasto della pandemia o meno coinvolti dai provvedimenti di lockdown, quali farmaceutica (+3,8 per cento) e agroalimentare (+1,0 per cento per alimentari, bevande e tabacco, +0,7 per cento per l’agricoltura).

Dopo il rallentamento del biennio 2018-2019, le esportazioni italiane in valore hanno pesantemente risentito degli effetti economici della pandemia (-9,7 per cento, una caduta comunque meno ampia di quella registrata nel 2009, superiore al 20 per cento), con contrazioni di pari entità verso i mercati Ue e verso quelli extra Ue.

Tuttavia l’Italia non sembra avere perso competitività sui mercati esteri: le quote sulle importazioni mondiali sono rimaste sostanzialmente invariate. Secondo un’analisi Constant Market Share gli esportatori italiani hanno difeso la propria posizione sui mercati internazionali grazie soprattutto a due fattori:

  • la struttura merceologica e geografica delle nostre esportazioni (i prodotti di punta del modello di specializzazione italiano non hanno perso peso − o ne hanno acquistato − sulle importazioni mondiali, mentre i mercati di destinazione delle merci italiane non hanno perso dinamismo rispetto a quelli dei paesi concorrenti)
  • la capacità di competere con successo su prezzi e qualità dei beni.

Considerando i primi cinque partner commerciali dell’Italia (Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Russia e Cina), tra fine 2019 e fine 2020 il loro peso sull’export settoriale ha subito poche variazioni nella gran parte dei comparti; fanno eccezione i mezzi di trasporto (-20 punti percentuali, in gran parte dovuti alla caduta dell’export verso gli Stai Uniti) e il farmaceutico (che ha incrementato l’incidenza verso la Germania). Per le bevande, i prodotti alimentari e i mobili, l’incidenza complessiva dei primi cinque mercati è aumentata superando il 50 per cento del totale delle vendite all’estero.

La contrazione è molto più accentuata e diffusa verso Francia (-11,7 per cento), Regno Unito (-11,1 per cento), Russia (-9,9 per cento) e Spagna (-16,7 per cento). Il calo dell’export verso la Cina è invece molto contenuto (-0,6 per cento), grazie alle vendite di prodotti chimici e in metallo, mentre quelle di prodotti farmaceutici è all’origine della crescita delle esportazioni in Belgio (+4,3 per cento).

Fonte: Rapporto sulla competitività dei settori produttivi (Istat, 2021)

Analisi di mercato
Esportazioni delle regioni italiane
13 giugno 2025 Esportazioni delle regioni italiane
Nel 2024, il 72,4% dell’export è stato realizzato da 5 regioni: Lombardia (oltre un quarto del valore nazionale), Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Piemonte.
Polonia crescita al 3,3% e investimenti nell’eolico offshore
11 giugno 2025 Polonia crescita al 3,3% e investimenti nell’eolico offshore
La Commissione Europea ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita: l’UE scende all’1,1% per risalire, nel 2026, all’1,5%. Molto migliore la dinamica del Pil polacco: +3,3% quest’anno e nel 2026 +3%.
Coface: in aumento le insolvenze nell’Europa centro-orientale
10 giugno 2025 Coface: in aumento le insolvenze nell’Europa centro-orientale
Coface, tra i leader nell'assicurazione del credito e nella gestione del rischio commerciale, ha pubblicato il report annuale sulle insolvenze in Europa centro-orientale (CEE).
Export 2024 Parmigiano reggiano e Gorgonzola
9 giugno 2025 Export 2024 Parmigiano reggiano e Gorgonzola
Nel 2024, il Parmigiano reggiano ha raggiunto il record di 3,2 miliardi di euro al consumo (vendite Italia +5,2%; estero +13,7%). Il gorgonzola festeggia il record di forme prodotte (5.277.959), mentre l’export cresce del 5%.
Artigianato, futuro del made in Italy
6 giugno 2025 Artigianato, futuro del made in Italy
La campagna promozionale “Artigianato, futuro del made in Italy” è promossa da Confartigianato, CNA e Casartigiani, in collaborazione con Fondazione Symbola.
Imprese estere in Italia
29 maggio 2025 Imprese estere in Italia
Il VII Rapporto dell’Osservatorio Imprese Estere esplora il ruolo delle imprese a controllo estero in Italia e il loro contributo alla trasformazione del sistema economico nazionale.
Linee guida per rifornimento di GNL da nave a nave nei porti italiani
28 maggio 2025 Linee guida per rifornimento di GNL da nave a nave nei porti italiani
Pubblicato il primo schema di regolamento portuale per le operazioni di bunkeraggio GNL/bioGNL ship to ship che individua regole comuni per tutti i porti italiani.
Settore vinicolo in Italia 2025
27 maggio 2025 Settore vinicolo in Italia 2025
Area Studi Mediobanca analizza il mercato italiano del vino e le performance economico-finanziarie di 255 società italiane che esprimono il 94,9% del fatturato nazionale del settore.
Nuove rotte collegano Genova a Varsavia - Cracovia
21 maggio 2025 Nuove rotte collegano Genova a Varsavia - Cracovia
L’aeroporto di Genova ha presentato a Varsavia un piano di investimenti di 100 milioni di euro e due nuove rotte Wizz Air da Genova a Varsavia - Cracovia.
Export italiano marzo 2025
19 maggio 2025 Export italiano marzo 2025
A marzo 2025, l’Istat stima una leggera flessione congiunturale delle esportazioni (-1%) dovuta al calo delle vendite verso l’area Ue  del 5% (le esportazioni extra UE crescono invece del 3,3%).