Secondo le stime dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio ISNART, il cicloturismo nel 2022 ha generato 33 milioni di presenze, pari al 4,3% di quelle totali registrate in Italia, per un impatto economico diretto di 4,1 miliardi di euro. La crescita di una nuova offerta di cicloturismo consente di:
- allungare la stagionalità
- favorire l’internazionalizzazione dei flussi turistici verso il nostro Paese
- aprire nuove prospettive di valorizzazione delle aree interne
- avviare nuove iniziative imprenditoriali.
Il cicloturismo si può praticare in diversi contesti ambientali e territoriali (mare, montagna e città); è sempre più accessibile anche grazie all’avvento dell’e-bike; crea occasioni di interazione e socializzazione tra utenza locale e turisti; è infine sostenibile.
La pandemia ha favorito l’emergere di nuovi comportamenti turistici e rafforzato tendenze già in atto: la vacanza sta diventando sempre più attiva, declinata nella doppia dimensione dell’arricchimento culturale/esperienziale e della ricerca di contatto con la natura.
Esistono varie tipologie di cicloturismo:
- naturalistico per scoprire fauna e flora in contesti paesaggistici eterogenei
- culturale per visitare centri storici e borghi, raggiungere siti archeologici e musei, vivere un territorio
- enogastronomico per scoprire i sapori di un luogo, muoversi tra vigneti, oliveti e laboratori artigianali per vivere le tipicità a stretto contatto con le comunità locali
- sportivo per una vacanza attiva che si affianca al surf, arrampicata sportiva e attività outdoor in generale.
Sono tre i profili generici di utilizzo della bicicletta per scoprire una destinazione turistica:
- il turista con la bicicletta si sposta e conosce il territorio, tendenzialmente noleggiando il mezzo sul luogo; l’uso della bicicletta può essere funzionale a contesti diversi
- il cicloturista “puro” per cui la vacanza in sella è la motivazione principale; spesso organizza una vacanza itinerante a tappe
- il ciclo-escursionista che visita luoghi non troppo distanti dal suo domicilio abituale per godere del paesaggio.
Motivazioni di vacanza complementari dei cicloturisti
Cicloturismo nel 2022
Per la redazione del Rapporto sono stati utilizzati i risultati delle indagini campionarie realizzate nell’ambito dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio. Le indagini sono state svolte nei periodi di maggior affluenza turistica (i ponti di primavera/Pasqua, agosto, dicembre ecc.) e hanno coinvolto oltre 20 mila turisti, italiani e stranieri, che hanno soggiornato almeno due notti nella località dell’intervista.
Cicloturisti “puri”
L’Italia si sta progressivamente affermando come destinazione per i cicloturisti in senso stretto, attirando una domanda proveniente dai Paesi culturalmente legati alla bicicletta.
Le presenze di cicloturisti “puri” dal 2019 al 2022 risultano più che raddoppiate, passando dai quasi 4 milioni e mezzo nel 2019, agli oltre 9 milioni registrati nel 2022 (+7,3% sul 2021). I cicloturisti “puri” stranieri sono in prevalenza tedeschi (47% del totale degli stranieri), seguiti a distanza dai cicloturisti statunitensi, francesi e inglesi.
La crescita dei cicloturisti “puri” è un dato importante, visto che si stima abbiano speso nel 2022 in Italia più di 1 miliardo di euro. Questo trend sta spostando l’offerta verso una fascia a maggior valore aggiunto di servizi personalizzati, anche perché i cicloturisti provenienti dai Paesi in cui il fenomeno è consolidato, hanno aspettative elevate.
Se i cicloturisti “puri” italiani dichiarano il proprio bisogno anche di rilassarsi, abbandonandosi al comfort, gli stranieri si mostrano più curiosi di conoscere attivamente il territorio, facendo esperienze enogastronomiche ed entrando in contatto con le comunità locali, e risultano più propensi allo shopping.
Complice la componente giovane a livello generazionale, il cicloturista “puro” trova nel web il canale naturale su cui informarsi e per la scelta del soggiorno (35% dei casi). Il 65% dei cicloturisti “puri” ha scritto o scriverà recensioni online sull’esperienza di vacanza: l’83,3% dichiara di utilizzare Facebook; il 52% utilizza Instagram; il 37,8% TripAdvisor.
Una volta a destinazione, il cicloturista “puro” si dedica ad escursioni (79,0%), gite al mare e/o lago in sella alla bici (40,2%) e degustazioni di prodotti locali (18%). Nonostante una motivazione iniziale anche culturale, solo il 4,2% visita monumenti e siti archeologici a destinazione.
Quanto all’ospitalità, pernotta principalmente in hotel (28%), ma anche in agriturismi (11%) e camping (7%), entrambe soluzioni che appaiono affini ad una forma di turismo che è per sua natura open air. La permanenza media del cicloturista puro appare più alta della media: il 44,5% soggiorna tra le 7 e le 13 notti, contro il 37% della media di permanenza del turista generico. I cicloturisti stranieri spendono tendenzialmente di più degli italiani, per l’alloggio in media 15 euro in più.
Turista con la bicicletta
Anziché allo sport, il turista con bicicletta si mostra più interessato a shopping (26,0%) e cultura (20%). Oltre ai prodotti mare/lago (19%) ed enogastronomia (18%), che condivide con il “puro”, il turista con bicicletta mostra più attenzione agli eventi (19,4%) e a un’offerta di intrattenimento ampia e variegata (9,1%), complice il maggior peso della componente giovanile.
Eventi e località esclusive sono di interesse per gli italiani, sebbene non rifuggano occasioni di relax; gli stranieri, invece, si orientano maggiormente su natura e cultura.
Il passaparola è il canale di comunicazione che influenza di più il turista con bicicletta (42,3%), seguito dal web (30%), soprattutto nel caso del segmento più giovane. Il 66% dei turisti con la bicicletta ha scritto, o scriverà, delle recensioni online sull’esperienza di vacanza: oltre a Facebook e Instagram, risulta molto utilizzato Booking (36%) per recensire la propria esperienza di soggiorno.
Una volta a destinazione, il turista con bicicletta si comporta come il “puro”: si dedica ad escursioni (64,4%); fa gite al mare e/o lago (48,4%); degusta prodotti enogastronomici locali (17%); e partecipa ad eventi tradizionali e folkloristici (13%).
Pernotta principalmente in hotel (23,1%), oppure si fa ospitare da amici e parenti (19,2%) o ancora pernotta in B&B (13%). La permanenza, anche in questo caso, è lunga: il 38,2% di vacanzieri sosta per 9,6 notti in media.
Fonte: “Viaggiare con la bici 2023: 3° Rapporto sul cicloturismo”, a cura di ISNART/Legambiente