27 giugno 2022

Rapporto distretti industriali di Intesa Sanpaolo

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Il Rapporto annuale sulle imprese distrettuali descrive gli impatti della crisi pandemica, il forte rimbalzo del 2021 e le priorità da affrontare, anche alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina.

Rapporto distretti industriali di Intesa Sanpaolo

Secondo le stime di Intesa Sanpaolo il fatturato delle imprese manifatturiere distrettuali, dopo il calo pari al 14,5% del 2020, ha registrato nel 2021 un rimbalzo del +25,2% (+4,3% rispetto al 2019).

Le esportazioni nel 2021 hanno sfiorato i 133 miliardi di euro, toccando un nuovo record storico. Solo il sistema moda non ha pienamente recuperato quanto perso nel corso del 2020.

Con l’invasione russa dell’Ucraina i distretti perdono due mercati che nel 2021 valevano 3,2 miliardi di euro, (2,4% del totale).

Punti di forza dei distretti

  • Nei distretti la distanza media degli approvvigionamenti è molto contenuta: nel 2021 è stata pari a 116 chilometri, 24 in meno rispetto alle aree non distrettuali. E’ più elevato anche il numero medio di fornitori per azienda (29 vs 25).
  • I distretti storicamente presentano una maggiore internazionalizzazione, misurata dal numero di partecipate estere (29 ogni 100 imprese vs le 19 delle aree non distrettuali) e dalla quota di imprese che esportano (62,1% vs 52,2%).
  • I distretti sono ben posizionati in termini di capacità brevettuale, con 70,7 brevetti ogni 100 imprese; le aree non distrettuali si fermano a 51,5.

Classifica dei distretti migliori

Per stilare la classifica dei 159 distretti studiati nel Rapporto si utilizza un indicatore, che varia da 0 a 100, che riassume lo stato di salute dei distretti per evoluzione del fatturato, delle esportazioni, della redditività e per grado di patrimonializzazione.

Tra i 20 distretti migliori si distingue il Nord-Est (con otto distretti), guidato dal Veneto e Emilia-Romagna, ognuna con tre aree distrettuali, segue il Nord-Ovest, con quattro distretti in Lombardia e tre in Piemonte, il Centro con tre distretti in Toscana. Il Mezzogiorno conta due distretti (in Sardegna e in Campania).

Prevalgono i distretti dell’Agro-alimentare (nove) e della Meccanica (quattro). Sono presenti anche tre distretti specializzati in beni intermedi, due nei mezzi di trasporto e due nel sistema casa.

La distribuzione settoriale risulta decisamente condizionata dallo shock causato dalla pandemia. Compaiono nella classifica numerosi distretti dell’agro-alimentare, i più resilienti insieme alla filiera della salute nella crisi pandemica e, al contempo, non troviamo alcun distretto del sistema moda, tra i settori più colpiti, insieme al turismo, dalla pandemia.

I primi tre distretti registrano valori dell’indicatore simili:

  • 85,2 Macchine Agricole di Padova e Vicenza, grazie a risultati molto positivi in termini di patrimonializzazione e marginalità
  • 84,2 Camperistica della Val d’Elsa per il buon andamento delle esportazioni
  • 84 Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena che si sono distinte, nel 2020, soprattutto per la marginalità.

Seguono le Materie plastiche di Treviso Vicenza e Padova (79,4), i Vini di Langhe, Roero e Monferrato, il Florovivaistico di Pistoia, l’Alimentare di Parma, la Gomma del Sebino Bergamasco, la Rubinetteria e valvolame Cusio-Valsesia, la Meccatronica dell'Alto Adige, i Rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane.

I distretti migliori per crescita, redditività e patrimonializzazione (punteggio da 0 a 100)

Ranking distretti industriali

Fonte: Rapporto Economia e finanza dei distretti industriali

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