Storicamente trovarsi al “posto giusto”, ovvero in prossimità di materie prime a basso costo, ha rappresentato garanzia di successo nel settore. Tuttavia, le opportunità di investimento basate sul vantaggio da feedstock diventeranno sempre più limitate nel medio e lungo periodo e le imprese petrolchimiche mondiali dovranno guardare oltre la mera “fortuna geografica” e implementare approcci alla crescita più strategici.
Le sfide per il settore petrolchimico mondiale non finiscono qui. Anche se (per ora) non direttamente target delle misure protezionistiche, i prodotti petrolchimici risentono del clima di incertezza generato dalle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. SACE SIMEST, in collaborazione con Oxford Economics, ha calcolato che in un’ipotesi di guerra commerciale l’export italiano di chimica si ridurrebbe di 3,6 punti percentuali nel 2019 rispetto allo scenario base.
Nonostante l’industria chimica e petrolchimica italiana si sia molto ridimensionata negli ultimi anni, il nostro Paese mantiene un settore di ingegneria e di costruzione di primo livello che compete con successo su tutti i mercati internazionali. Tra le imprese del settore, spesso ostacolate dal limite dimensionale, si diffonde sempre più la consapevolezza che l’approccio di sistema risulta vincente di fronte alle sfide internazionali.
Per supportare le Pmi della filiera, SACE SIMEST e Maire Tecnimont, tra i principali contractor di ingegneria a livello mondiale e capofila dell’eccellenza italiana nell’impiantistica per i settori oil & gas, petrolchimico e fertilizzanti, hanno firmato nel 2017 un accordo di collaborazione a sostegno di 50 Pmi italiane appartenenti alla filiera del Gruppo.
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A cura dell’Ufficio Studi Economici