Nel 2013 le esportazioni italiane di prodotti alimentari hanno raggiunto il record storico di 33 miliardi di euro. Il vino è il prodotto più esportato (5 miliardi di euro).
Alcuni dei più importanti mercati di consumo di vino al mondo, dopo anni di crescita ininterrotta nei valori (e in alcuni casi anche nei volumi) dell’import, registrano i primi segni meno.
A parte la forte svalutazione nei confronti dell’euro che ha interessato molte valute (come il real brasiliano o lo yen giapponese), l’unico elemento che accomuna quasi tutti i paesi considerati è l’elevato calo nei quantitativi di vino sfuso importato, derivante anche da una minor disponibilità di prodotto (nel 2012 sono stati prodotti 258 milioni di ettolitri a livello mondiale, contro i 268 dell’anno prima e i 281 del 2013).
Cina
Dopo una crescita esponenziale degli acquisti di vini stranieri da parte dei consumatori cinesi passati nell’arco di un ventennio da 1,7 milioni a 1.170 milioni di euro, il 2013 mostra un calo rispetto all’anno precedente di quasi il 5%.
Dei 60 milioni di euro che mancano all’appello, metà deriva dagli imbottigliati e metà dallo sfuso. Ma mentre per quest’ultima tipologia si evidenzia anche un calo nei volumi importati di circa il 27% (le quantità di vino sfuso pesano per circa un quarto sul totale delle importazioni della Cina), nel caso dei vini fermi imbottigliati la quantità non è calata, anzi è cresciuta del 5%.
Sembra esserci stato un effetto sostituzione tra prodotti a più alto posizionamento di prezzo con altri più “economici” (e in questo può aver giocato un ruolo “deterrente” sugli importatori l’indagine anti-dumping minacciata dalle autorità cinesi nei confronti dei vini europei).
A testimoniare questa tendenza, vi è il calo del 12,5% nel valore delle esportazioni di vini imbottigliati subito dalla Francia (che detiene una quota vicina al 50% in tale tipologia). L’Italia, all’opposto, ha incrementato il proprio export di vini imbottigliati di oltre l’11%.
Anche per gli spumanti la Francia ha lasciato sul campo un analogo -12,5% a fronte di una crescita esponenziale delle bollicine italiane, il cui export, in valore, è quasi raddoppiato (+86%).
Giappone
A fronte di una diminuzione nei valori dell’import totale di vino in Giappone (-4%) si è registrato all’opposto una crescita nei volumi (+2%). In particolare, sono diminuite le importazioni in valore di vini fermi imbottigliati e spumanti, rispettivamente, del 3% e 9%.
A farne principalmente le spese in entrambi i segmenti è stata la Francia mentre l’Italia ha tenuto negli imbottigliati (+1%) ma è arretrata negli spumanti (-4%).
Stati Uniti
Le importazioni USA sono diminuite sul fronte dei volumi, ma il calo ha riguardato solamente gli sfusi. Sia sul versante dei fermi imbottigliati che degli spumanti/frizzanti si è registrata una crescita (rispettivamente del 3% e 9%) che si è riflessa anche sui valori (+3% e +2%).
La perdita a livello complessivo è dipesa dal fatto che gli sfusi pesano sui volumi totali di vino importato per quasi un terzo. L’import degli Stati Uniti dall’Italia è cresciuto in valore del 5,5%, superando il 9% nel caso degli spumanti.
Canada
In Canada si è manifestato un leggero arretramento dell’1% sia nei valori che nei volumi complessivi di import di vino.
L’Italia è riuscita ad incrementare l’export sia dei fermi imbottigliati che degli spumanti. In particolare, rispetto a quest’ultima tipologia, si è registrato un aumento del 3% in valore e del 9% nelle quantità.
Brasile
Il calo delle importazioni di vino in Brasile ha interessato tutte le tipologie: dai fermi imbottigliati (-6% in valore rispetto al 2012), agli spumanti/frizzanti (-11%), agli sfusi (-34%).
Nel caso degli imbottigliati, tra i principali esportatori solo la Francia ha messo a segno un +3,5% di crescita, mentre l’Italia ha registrato una perdita del 2,7%.
Russia
L’import di vino ha messo a segno nel 2013 una crescita non indifferente: +12% a valore, a fronte di un +2% nei volumi. Anche in questo mercato i nostri vini hanno conquistato ulteriori posizioni, a seguito di un incremento nei flussi di vino esportato superiore al 20%, sia nei valori che nelle quantità.
Nel caso degli spumanti, l’import dall’Italia è aumentato del 49% in termini economici, a fronte di una crescita del 43% nei volumi, consolidando così la leadership detenuta dal nostro paese in tale segmento, con una quota oggi pari al 63% dell’import di spumante in Russia, contro il 27% della Francia.
Fonte: Wine Monitor