Tassi di interesse e inflazione
Il 15 dicembre 2022 il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE, sulla scorta della consistente revisione al rialzo delle prospettive di inflazione. Il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse debbano ancora aumentare in misura significativa a un ritmo costante per assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento nel medio termine.
Secondo la stima preliminare dell’Eurostat, l’inflazione si è collocata al 10 per cento a novembre, ossia a un livello lievemente inferiore rispetto al 10,6 per cento registrato a ottobre. In un contesto di eccezionale incertezza, gli esperti dell’Eurosistema hanno rivisto significativamente al rialzo le proiezioni sull’inflazione, che si collocherebbe, in media:
- al 6,3 per cento nel 2023
- al 3,4 per cento nel 2024
- al 2,3 per cento nel 2025.
Le proiezioni formulate a dicembre 2022 prevedono un rallentamento del tasso di crescita in termini reali del PIL mondiale (esclusa l’area dell’euro) al 2,6 per cento nel 2023 – al di sotto della sua media di lungo termine – e un successivo graduale recupero al 3,1 e al 3,3 per cento nel 2024 e nel 2025. Rispetto alle proiezioni macroeconomiche formulate lo scorso settembre, la crescita del PIL mondiale in termini reali (esclusa l’area dell’euro) è stata rivista al ribasso per il 2023 (-0,4 punti percentuali) e per il 2024 (-0,3 punti percentuali).
PIL in termini reali dell’area dell’euro
Il commercio internazionale di beni (esclusa l’area dell’euro) ha perso slancio a partire da luglio 2022 a causa della debole crescita nelle economie avanzate. Anche il PMI mondiale relativo ai nuovi ordinativi dall’estero (esclusa l’area dell’euro), che fornisce un’indicazione tempestiva del commercio mondiale, è rimasto in territorio negativo.
Previsioni economiche Area dell’euro
Nel terzo trimestre del 2022 la crescita economica dell’area dell’euro ha rallentato, facendo registrare lo 0,3 per cento. Nel quarto trimestre 2022 e nel primo del 2023 l’economia dell’area dell’euro potrebbe subire una contrazione dovuta alla crisi energetica, all’elevata incertezza, all’indebolimento dell’attività economica mondiale e alle condizioni di finanziamento più restrittive. L’elevata inflazione frena la spesa e la produzione riducendo i redditi reali delle famiglie e spingendo al rialzo i costi per le imprese.
Le proiezioni di dicembre 2022 della BCE segnalano una crescita dell’economia:
- dello 0,5 nel 2023
- dell’1,9 nel 2024
- dell’1,8 nel 2025.
In confronto alle proiezioni di settembre, le prospettive per il tasso di incremento del PIL sono state riviste al ribasso di 0,4 punti percentuali per il 2023, mentre rimangono invariate per il 2024.
Fonte: Banca d’Italia (Bollettino economico BCE | Numero 8 - 2022)