Dopo aver ripreso a crescere nel primo trimestre del 2024, nel secondo e terzo trimestre l'economia dell'UE ha continuato a espandersi a un ritmo regolare, ma assai moderato.
La contenuta crescita, sia registrata che prevista, è certamente influenzata dai fattori interni ed esterni lungamente dibattuti: la prolungata guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e l'intensificarsi del conflitto in Medio Oriente alimentano i rischi geopolitici e la continua vulnerabilità della sicurezza energetica europea; un aumento delle misure protezionistiche da parte delle grandi economie mondiali potrebbe pesare sul commercio globale, con un impatto negativo sull'economia, altamente aperta, dell'UE; la bassa crescita della produttività potrebbe rendere più difficile la crescita salariale, portando le aziende a ridurre la manodopera o a trasferire i costi, per loro crescenti, sui consumatori. La Commissione europea ha rilevato come il costo della vita elevato e l'incertezza crescente dovuta ai ripetuti shock abbiano fino ad oggi spinto le famiglie a risparmiare una parte maggiore del loro reddito e le imprese a limitare gli investimenti, che sono stati deludenti, registrando una significativa e diffusa contrazione nella prima metà del 2024 in gran parte degli Stati membri e dei settori produttivi.
In contrasto con le doverose precisazioni rispetto ai fattori negativi, di incertezza e di rischio del quadro economico, la Commissione ha però formulato diverse considerazioni positive.
L'aumento dell'occupazione e la ripresa dei salari reali hanno migliorato il reddito netto dei cittadini europei, anche se i consumi delle famiglie sono rimasti contenuti.
Dall’inizio dell’autunno, però, sembra che la riduzione dei consumi stia diminuendo. La Commissione prevede, inoltre, una crescita degli investimenti, sostenuta da bilanci aziendali solidi, dalla ripresa dei profitti e dal miglioramento delle condizioni di credito. Inoltre, i meccanismi di incentivo e sostegno a valere sui fondi dell'UE, stimoleranno certamente gli investimenti pubblici nel prossimo periodo, con sicure ricadute positive per il mondo delle imprese.
Nonostante le difficoltà del recente passato, il mercato del lavoro dell'UE ha però registrato buoni risultati nella prima metà del 2024 e dovrebbe rimanere solido nel prossimo futuro: la crescita dell'occupazione nell'UE dovrebbe continuare, sebbene ad un ritmo più contenuto, passando dallo 0,8% del 2024 (0,9% nella zona euro) allo 0,5% del 2026 (0,6% nella zona euro).
Inoltre, il processo di disinflazione iniziato verso la fine del 2022 prosegue, nonostante un leggero aumento dell'inflazione ad ottobre, determinato principalmente dai prezzi dell'energia.
La previsione autunnale della Commissione stima una crescita del PIL reale nel 2024 allo 0,9% nell'UE e allo 0,8% nell'area dell'euro.
Si prevede che la crescita nell'UE aumenterà fino all'1,5% nel 2025. La crescita nell'area dell'euro è destinata a seguire dinamiche simili e a raggiungere l'1,3% nel 2025 e l'1,6% nel 2026.
Fonte: Commissione Europea