12 aprile 2023

Previsioni economiche Banca d’Italia e FMI Aprile 2023

di lettura

L’economia globale continua a risentire di un’elevata incertezza, che incide sulla volatilità dei prezzi delle materie prime e frena l’attività produttiva e il commercio internazionale.

Previsioni economiche Banca d’Italia e FMI Aprile 2023

Secondo il Bollettino economico Banca d’Italia 2 – 2023, dalla metà di gennaio il prezzo del gas naturale di riferimento per i mercati europei (TTF) ha continuato a scendere, portandosi intorno ai 45 euro per megawattora.

I corsi del petrolio (qualità Brent) sono rimasti stabili nel primo bimestre dell’anno, per scendere in marzo, anche a seguito delle recenti turbolenze finanziarie. All’inizio di aprile i paesi OPEC hanno annunciato un taglio della produzione di oltre un milione di barili al giorno, a partire da maggio fino al termine dell’anno. Le sanzioni nei confronti del settore petrolifero russo introdotte dall’Unione europea e dal G7 hanno determinato una forte ricomposizione geografica dei flussi commerciali internazionali, senza tuttavia generare una contrazione dell’offerta globale.

Nei primi mesi del 2023 gli indici dei responsabili degli acquisti (Purchasing managers’ indices, PMI) delle imprese manifatturiere sono rimasti sotto la soglia di espansione nelle principali economie avanzate. Il PMI manifatturiero si è portato al di sopra della soglia di espansione in Cina, dopo l’abbandono delle politiche di contenimento della pandemia.

Secondo le indicazioni più recenti provenienti dagli indici PMI globali sugli ordinativi esteri nella manifattura, il commercio mondiale sarebbe rimasto debole nel primo trimestre del 2023. Le stime di Banca d’Italia prefigurano un rallentamento degli scambi internazionali nell’anno in corso all’1,8% (+5,4 nel 2022).

Secondo le previsioni pubblicate in marzo dall’OCSE, la crescita del PIL globale, rivista al rialzo di 0,4 punti percentuali rispetto a quattro mesi fa, si collocherebbe al 2,6% nella media del 2023 (dal 3,2 del 2022). Permane il rischio di andamenti meno favorevoli, legato alla prosecuzione della guerra in Ucraina, al protrarsi di elevati livelli di inflazione e al conseguente orientamento restrittivo delle politiche monetarie nelle maggiori economie, nonché alle ripercussioni sulle condizioni finanziarie dei recenti dissesti bancari negli Stati Uniti e in Svizzera.

Area dell’euro

Nell’ultimo trimestre dello scorso anno il PIL dell’area dell’euro ha ristagnato. Gli indicatori disponibili suggeriscono una lieve espansione dell’attività nei primi mesi del 2023.

L’indice PMI manifatturiero ha continuato a segnalare una diminuzione della produzione, seppure con intensità appena minore rispetto al trimestre precedente. Il livello dell’indice si è riportato su valori compatibili con un’espansione in Italia e in Spagna. Il quadro è più favorevole nei servizi, dove i PMI si sono collocati sopra la soglia di espansione. Anche il clima di fiducia dei consumatori è ulteriormente migliorato.

Le proiezioni  BCE diffuse in marzo (elaborate prima delle tensioni finanziarie legate al dissesto di alcune banche internazionali) indicano un rallentamento del Pil nel 2023 all’1% (dal 3,5 dello scorso anno), cui seguirebbe un’accelerazione nel biennio 2024 - 25 (all’1,6% in ciascuno dei due anni). Le precedenti stime di dicembre sono state riviste al rialzo di 0,5 punti percentuali per il 2023; le stime per il 2024-25 sono state invece riviste al ribasso (in media di circa 0,3 punti).

Nello scenario di base l’inflazione al consumo nell’area si ridurrebbe dall’8,4% nella media del 2022, rispettivamente al 5,3% nell’anno in corso, al 2,9 nel 2024 e al 2,1 nel 2025. Il Consiglio direttivo della BCE ha aumentato di 0,5 punti percentuali i tassi di interesse ufficiali sia nella riunione di febbraio sia in quella di marzo, portando a 3,5 punti l’incremento complessivo dallo scorso luglio.

Dalla metà di gennaio, l’aumento dei tassi di interesse sia negli Stati Uniti sia nell’area dell’euro ha favorito la sostanziale stabilità del cambio euro-dollaro. Lo yen si è indebolito rispetto a entrambe le valute, riflettendo la politica monetaria della Banca del Giappone, ancora estremamente accomodante. Il renminbi ha ripreso a deprezzarsi nei confronti del dollaro, risentendo dell’orientamento espansivo della politica monetaria in Cina.

In Italia

Sulla base delle stime di Banca d’Italia, nella media del primo trimestre la produzione industriale italiana sarebbe lievemente salita sul periodo precedente.

Nei primi tre mesi dell’anno il clima di fiducia delle imprese rilevato dall’Istat è migliorato in tutti i settori. Segnali positivi emergono anche dai PMI dei comparti manifatturiero e dei servizi, che sono tornati su livelli compatibili con un’espansione dell’attività per la prima volta dal secondo trimestre del 2022. Anche secondo le inchieste condotte dalla Banca d’Italia tra febbraio e marzo, i giudizi sulla situazione economica generale continuano a recuperare.

Il rapporto tra il debito pubblico e il PIL è sceso al 144,4% dal 149,9 del 2021.

Al fine di consentire approfondimenti sulla realizzazione e sull’ammissibilità di alcuni interventi, il Governo ha concordato con la Commissione europea di prolungare di un mese, sino alla fine di aprile, il periodo di valutazione sul conseguimento dei 55 traguardi e obiettivi (relativi al secondo semestre del 2022) previsti per l’erogazione della terza rata dei fondi del Dispositivo per la ripresa e la resilienza (19 miliardi al netto della quota del prefinanziamento). Finora sono stati versati quasi 67 miliardi tra sovvenzioni e prestiti, su 192 destinati al nostro paese.

Scambi con l’estero e bilancia dei pagamenti

Dopo il ristagno del terzo trimestre, le esportazioni in volume sono cresciute nei mesi autunnali dello scorso anno, sia nella componente dei servizi sia in quella dei beni ; quest’ultima è stata trainata prevalentemente dai mercati dell’area dell’euro, in particolare Francia e Germania.

I contributi maggiori sono provenuti dai settori della meccanica, della metallurgia e dei mezzi di trasporto. Le esportazioni di servizi hanno beneficiato soprattutto dell’incremento delle entrate turistiche.

La forte contrazione dei prezzi dei beni energetici, iniziata negli ultimi mesi del 2022, ha contribuito al miglioramento del saldo di conto corrente, che è tornato in surplus nel quarto trimestre.

Secondo le stime di Banca d’Italia, nel bimestre gennaio-febbraio le esportazioni di beni in volume avrebbero rallentato rispetto al quarto trimestre, pur crescendo più delle importazioni; il saldo mercantile sarebbe ulteriormente migliorato.

Nel corso dell’inverno l’indicatore sugli ordini esteri dell’indagine Istat presso le imprese manifatturiere e, soprattutto, quello PMI relativo allo stesso comparto sono migliorati, anche grazie al distendersi delle condizioni di approvvigionamento lungo le catene globali del valore.

Fonte: Bollettino economico Banca d’Italia 2 – 2023

Previsioni FMI

Il Fondo Monetario Internazionale ha lievemente ridotto le stime sulla crescita del Pil mondiale: nel 2023 al +2,8% (+2,9% a gennaio), per il 2024 al 3% (+3,1% precedente previsione).

Il Fondo Monetario Internazionale ha alzato la stima del Pil dell'Eurozona nel 2023 al +0,8% (rispetto al +0,7% precedente). Per il 2024 previsto un +1,4% (era +1,6% a gennaio).

All'interno dell'Eurozona da segnalare la Spagna che chiuderà il 2023 con una crescita del +1,5% (era +1,1%) e la Germania in crescita negativa a -0,1% (dal +0,1% previsto a gennaio). Anche il Regno Unito registrerebbe un calo dello 0,3% del Pil (-0,6% previsto in precedenza), prima di tornare a crescere nel 2024 all'1%.

Le stime del Pil italiano per il 2023 sono state riviste al rialzo dallo 0,6% allo 0,7%; per il 2024 il leggero ritocco è in negativo +0,8% (rispetto al +0,9% precedente).

Gli analisti si attendono in Italia un'inflazione del 4,5% nel 2023 e del 2,6% nel 2024 e il tasso di disoccupazione all'8,3% nel 2023 e all’8,4% nel 2024.

Analisi di mercato
Istat: area euro stabile, su l’export verso USA, UK e Spagna, giù le vendite verso Germania e Francia
11 ottobre 2024 Istat: area euro stabile, su l’export verso USA, UK e Spagna, giù le vendite verso Germania e Francia
Il Presidente dell’Istituto nazionale di statistica ha descritto un’area euro stabile e grandi economie condizionate da vari fattori di incertezza, aggiornando quanto già pubblicato dall'Istat a settembre.
Istat: andamento e prospettive dell'economia italiana
Istat: andamento e prospettive dell'economia italiana
30 luglio 2024 Il rapporto di luglio 2024 dell’Istat fornisce un quadro complesso, ma moderatamente ottimistico, dell'economia italiana. 
L’Export agroalimentare italiano: crescita tra innovazione e tradizione
L’Export agroalimentare italiano: crescita tra innovazione e tradizione
31 maggio 2024 Un'analisi delle tendenze e delle prospettive future del settore tra mercati emergenti e tecnologie avanzate.
Export italiano febbraio 2024
22 aprile 2024 Export italiano febbraio 2024
Tra gennaio e febbraio le vendite italiane oltreconfine sono risultate in rialzo dello 0,8%, sul supporto dei valori medi unitari (+1%) e a fronte di un contributo pressoché nullo del dato in volume (-0,2%).
Design economy 2024
19 aprile 2024 Design economy 2024
Il Rapporto Design Economy di Fondazione Symbola fornisce dati e approfondimenti sul comparto del design italiano e sui nuovi trend.
Buone prospettive per l’export di vino italiano
15 aprile 2024 Buone prospettive per l’export di vino italiano
Nel 2023 le esportazioni enologiche italiane, che rappresentano più del 20% dell’export totale del settore alimentari e bevande, hanno raggiunto € 7,8 miliardi (in leggera flessione rispetto al 2022).
Bilancia agroalimentare italiana 2023
8 aprile 2024 Bilancia agroalimentare italiana 2023
Nel 2023 le esportazioni italiane di prodotti agroalimentari hanno registrato una crescita del 5,7% rispetto al 2022, raggiungendo i 64 miliardi di euro (prodotti trasformati 55,3 miliardi, prodotti agricoli 8,8 miliardi).
Proiezioni per l’economia italiana 2024 – 2026
4 aprile 2024 Proiezioni per l’economia italiana 2024 – 2026
Secondo le proiezioni macroeconomiche elaborate dalla Banca d’Italia, il PIL nazionale aumenterebbe dello 0,6% nel 2024, dell’1% nel 2025 e dell’1,2% nel 2026.
Istat: Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2024
2 aprile 2024 Istat: Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2024
Il XII Rapporto sulla competitività dei settori produttivi analizza gli shock che dal 2020 hanno colpito l’economia italiana e valuta le conseguenze sulla performance del sistema e sui comportamenti d’impresa.
Export prodotti cosmetici nel 2023
25 marzo 2024 Export prodotti cosmetici nel 2023
Centro Studi di Cosmetica Italia ha presentato al Cosmoprof Worldwide Bologna 2024 i dati congiunturali e l’andamento dell'export del settore cosmetico nazionale.