8 ottobre 2020

Quali politiche di sostegno all’export?

di lettura

In occasione dell’Assemblea Confindustria è stato presentato il volume “Il coraggio del futuro”. 

Image

Un contributo per progettare il futuro dell’Italia, per descrivere come è oggi e come potrebbe diventare nei prossimi decenni.

Riportiamo una sintesi delle riflessioni e dei consigli sulle politiche di sostegno all’export che riguardano:

  1. la governance internazionale degli scambi
  2. la semplificazione delle procedure doganali
  3. il sostegno al Made in Italy.

Accordi commerciali

In un contesto di crisi della governance multilaterale degli scambi e di crescenti spinte protezionistiche, acquista un ruolo centrale la strategia commerciale europea, che punta a concludere nuovi trattati commerciali preferenziali con paesi extra-UE.

L’Unione europea è la maggiore utilizzatrice di accordi preferenziali nel mondo (con 43 accordi attivi che riguardano più del 40% dell’export extra-UE). Nel 2019 sono entrati in vigore gli accordi con Giappone, Singapore e Vietnam. Sono in attesa di adozione i trattati con Messico, Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay e in corso di negoziazione i trattati con Australia e Nuova Zelanda.

Gli accordi commerciali di nuova generazione costituiscono un antidoto al protezionismo e hanno un impatto positivo sulle esportazioni italiane (ed europee), grazie a:

  • sostanziale annullamento dei dazi
  • riduzione delle barriere non tariffarie agli scambi (standard di produzione, etichettatura prodotti, valutazione di conformità, misure sanitarie, procedure doganali)
  • introduzione di regole certe nei settori dei servizi e degli appalti pubblici
  • garanzia di standard minimi di tutela ambientale e welfare per i lavoratori.

Secondo stime CSC, hanno generato una maggiore crescita delle vendite italiane di circa il 55% nel lungo periodo in Corea del Sud (da luglio 2011) e in Canada di quasi il 10% da settembre 2017.

Le performance migliori sono concentrate in alcuni settori strategici dell’export italiano, sia di beni (alimentari e bevande, macchinari, abbigliamento, tessile e calzature) che di servizi (turismo e servizi ad elevato contenuto tecnologico).

Tra i maggiori beneficiari risultano le piccole e medie imprese, che rappresentano la maggioranza degli esportatori italiani ed europei anche nei mercati extra-UE.

Semplificazioni doganali

Lo status di “Operatore Economico Autorizzato” (AEO - Authorised Economic Operator) comporta notevoli benefici alle imprese che la ottengono, poiché semplifica e incrementa la sicurezza dei traffici commerciali.

L’Italia deve adeguare la diffusione di questo strumento al proprio ranking di esportatore globale, riducendo il gap soprattutto rispetto alla Germania. Nella graduatoria europea dell’attivazione degli AEO, infatti, l’Italia occupa il quarto posto con il 7% del totale, dietro a Germania (42%), Paesi Bassi (10%) e Francia (9%). Attualmente solo i maggiori operatori economici all’estero hanno ottenuto lo status di AEO: sono circa 600 imprese, che contribuiscono al 50% delle esportazioni totali.

Tra le misure suggerite da Confindustria alle autorità doganali per favorire lo sviluppo degli AEO in Italia:

  • riconoscere agli AEO l’EIDR (iscrizione nelle scritture del dichiarante) per utilizzare il sistema contabile aziendale come strumento unico di accertamento doganale
  • estendere la “procedura ordinaria presso luogo approvato” (già prevista dalla normativa italiana) con istruttorie unificate e con la collocazione dei controlli nelle fasi successive alle operazioni (post-control audit)
  • implementare a largo spettro le blockchain per favorire l’integrazione tra i sistemi informativi aziendali e quelli delle autorità doganali.

Sostegno al Made in Italy

Le principali linee di azione sono:

  • aumentare la partecipazione delle imprese italiane nelle vetrine online, garantendo visibilità ai marchi sui principali portali
  • fare in modo che le aziende italiane partecipino e controllino l’organizzazione logistica per la distribuzione dei beni sul territorio attraverso le piattaforme virtuali
  • investire nella raccolta dati attraverso i portali di vendita per trasferire “intelligence” da valle a monte verso i processi di produzione.

Bisogna intensificare la lotta ai prodotti contraffatti che tentano di sfruttare in modo fraudolento il brand e la fiducia acquisita da alcuni marchi in particolare nei settori in cui la qualità del Made in Italy è l’elemento di successo centrale. Preoccupa il fenomeno dell’Italian sounding, molto diffuso nel settore agroalimentare.

Per quanto riguarda le fiere sarebbe molto utile:

  • accorpare a livello nazionale le fiere di settore
  • coordinare gli eventi fieristici a livello europeo per creare sinergie ed evitare sovrapposizioni
  • internazionalizzare le fiere nei comparti di leadership, replicando gli allestimenti in mercati chiave oltre che in Italia.

Le imprese italiane operano prevalentemente nei mercati di subfornitura. È quindi auspicabile creare marchi italiani, aiutando le imprese ad abbattere i costi di registrazione del marchio a livello internazionale, per aumentare la riconoscibilità e la reputazione del Made in Italy.

Controllando meglio la distribuzione ai consumatori finali, si favorisce la raccolta di informazioni sulle preferenze e abitudini e si accresce la fidelizzazione della clientela.

Fonte: “Il Coraggio del Futuro. Italia 2030-2050

 

Analisi di mercato
Banca d’Italia: Relazione sullo stato di attuazione del PNRR
21 settembre 2023 Banca d’Italia: Relazione sullo stato di attuazione del PNRR
Nella Memoria, aggiornata al 31 maggio 2023, Banca d’Italia esamina i contenuti della terza Relazione presentata dal Governo sullo stato di attuazione del PNRR e formula alcune osservazioni.
Export regioni italiane II trimestre 2023
19 settembre 2023 Export regioni italiane II trimestre 2023
Nel secondo trimestre dell’anno l’Istat stima una flessione congiunturale delle esportazioni per il Centro (-15,7%), Nord-est (-2,6%), Sud e Isole (-2,4%). Solo il Nord-ovest risulta stazionario.
Turchia: opportunità di investimento in Innovazione, Ricerca & Sviluppo
18 settembre 2023 Turchia: opportunità di investimento in Innovazione, Ricerca & Sviluppo
Negli ultimi due decenni la Turchia si è distinta per la capacità di attrarre investimenti diretti esteri (IDE).
Export italiano luglio 2023
15 settembre 2023 Export italiano luglio 2023
Nei primi sette mesi del 2023 l'export di beni è cresciuto del 2,3% in valore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, accentuando il rallentamento iniziato negli scorsi mesi.
PMI: Export e potenzialità di sviluppo della transizione green e digitale
11 settembre 2023 PMI: Export e potenzialità di sviluppo della transizione green e digitale
SACE ha presentato, al Forum The European House – Ambrosetti a Cernobbio, lo studio “Piccole, medie e più competitive: le PMI italiane alla prova dell'export tra transizione sostenibile e digitale”.
Indice PMI Composito dell’Eurozona agosto 2023
5 settembre 2023 Indice PMI Composito dell’Eurozona agosto 2023
Secondo i dati raccolti tra il 10 e il 25 agosto, l’indice PMI della Produzione Composita dell’Eurozona arretra a 46.7, valore minimo in 33 mesi.
La resilienza delle esportazioni italiane
4 settembre 2023 La resilienza delle esportazioni italiane
Banca d’Italia ha pubblicato il report “Esplorando la recente resilienza delle esportazioni italiane di beni: competitività, intensità energetica e strozzature dell’offerta” (EN).
Io sono cultura 2023
22 agosto 2023 Io sono cultura 2023
Secondo il rapporto annuale di Fondazione Symbola e Unioncamere, a livello globale le industrie culturali e creative rappresentano il 3% del Pil. La filiera cresce ogni anno in media del 9%.
Analisi del settore e dei consumi cosmetici in Italia nel 2022
16 agosto 2023 Analisi del settore e dei consumi cosmetici in Italia nel 2022
Cosmetica Italia ha pubblicato l’Annuario con le statistiche relative al sistema cosmetico e approfondimenti sui più recenti cambiamenti in tema di offerta e di trend di consumo.
Export italiano giugno 2023
14 agosto 2023 Export italiano giugno 2023
Tra gennaio e giugno le esportazioni italiane di beni in valore sono cresciute del 4,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, proseguendo la fase di rallentamento (+4,8% a gen-mag 23 vs. gen-mag 22).