Il commercio globale di merci in volume, ad agosto, ha ripreso ad aumentare (+0,8% congiunturale, -1,4% a luglio) sostenuto dall’inatteso miglioramento delle esportazioni della Cina.
Il PMI globale sui nuovi ordinativi all’export di ottobre è rimasto sopra la soglia di espansione, segnalando un ulteriore possibile aumento della domanda globale nei prossimi mesi.
Il Pil della Cina nel terzo trimestre ha segnato un rallentamento congiunturale (+0,2%, a fronte di +1,5% dei tre mesi precedenti), dovuto al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici, ai problemi del settore immobiliare e alle nuove misure di lockdown dovute ai focolai della variante Delta del Covid-19.
La stima preliminare del Pil del terzo trimestre negli Stati Uniti ha evidenziato una crescita modesta e in netta decelerazione (+0,5% congiunturale da +1,6%).
L’economia dell’area euro continua a mostrare una crescita robusta. Nel terzo trimestre, il Pil è cresciuto del 2,2% in termini congiunturali, in marginale accelerazione dal trimestre precedente, con aumenti più marcati in Francia (+3,0%) e Italia (+2,6%) rispetto a Spagna (+2,0%) e Germania (+1,8%). Considerando il confronto con il quarto trimestre 2019, la Francia è tornata sui livelli pre-crisi (-0,1%) mentre si è ridotto il gap per Germania e Italia (rispettivamente -1,1% e -1,4%) ed è rimasto elevato quello della Spagna (-6,6%).
Le prospettive economiche dell’area restano molto favorevoli. A ottobre, l’indice composito di fiducia economica della Commissione europea, Economic sentiment indicator (ESI), ha segnato un miglioramento, riavvicinandosi al massimo storico di luglio.
Su base settoriale il progresso è trainato dai servizi, con rialzi diffusi anche alle costruzioni e, in minor misura, al commercio al dettaglio. In stabilizzazione su livelli elevati invece la fiducia nell’industria. A livello nazionale, l’ESI è cresciuto in Spagna, Francia e Italia mentre è sceso marginalmente in Germania.
In Italia
Nel terzo trimestre, il Pil italiano ha segnato un deciso aumento (+2,6% la variazione congiunturale) che rafforza la fase di ripresa dei ritmi produttivi (+6,1% la variazione acquisita).
Nel periodo giugno-agosto le esportazioni sono cresciute complessivamente del 3,4% rispetto ai tre mesi precedenti e le importazioni del 5,8%, con incrementi sia sui mercati Ue sia su quelli extra Ue. La dinamica dell’export è stata sostenuta in particolare dai beni intermedi e da quelli strumentali, aumentati nel periodo considerato rispettivamente del 6,2% e 4,0% mentre le esportazioni di beni di consumo non durevoli hanno segnato un calo (-1,0%) dopo l’incremento registrato ad agosto.
Nonostante la flessione di settembre, l’andamento delle vendite verso i mercati al di fuori dell’Unione europea si è confermato nel complesso positivo (+2,3% la variazione congiunturale del terzo trimestre).
L’indice del clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un aumento trainato dal settore manifatturiero e dalle costruzioni. I settori del commercio al dettaglio e dei servizi di mercato, al contrario, hanno manifestato un peggioramento.
Fonte: Istat