26 nov 2013 00:00 26 novembre 2013

Repubblica Federale di Nigeria

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La Nigeria ha una popolazione di oltre 160 milioni di persone ed è la prima economia dell'Africa Occidentale e la seconda dell'intera Africa Sub-Sahariana dopo il Sud-Africa, con ritmi di crescita annuali attorno al 7%.

La Nigeria punta a rientrare tra le prime 20 economie del mondo nel 2020 con un PIL obiettivo a quota 900 miliardi di dollari e un reddito pro-capite di 4.000 dollari.

Il Paese è il primo produttore di petrolio in Africa, il sesto in ambito OPEC e il decimo a livello mondiale. Il settore petrolifero rappresenta il 95% dell’export totale, contribuisce per l’80% al bilancio nazionale e per il 40% alla formazione del PIL. Ingenti anche le risorse di gas naturale (6° Paese al mondo).

L’agricoltura contribuisce a un terzo del PIL. Tra le principali produzioni agricole vi sono il riso, il cacao, le arachidi, l’olio di palma, il grano ed il sorgo. Anche l’allevamento (ovini, caprini, suini e pollame) e la pesca rivestono una certa rilevanza. Il settore della produzione avicola rappresenta circa un quarto dell’intera produzione agricola domestica nigeriana, con un valore economico annuo pari a 234,8 milioni di euro.

Nel 2012 gli investimenti diretti esteri sono stati pari a 38.7 miliardi di dollari e la Borsa è cresciuta del 34%. Basso rimane però l’indice di sviluppo umano: la Nigeria occupa il 156° posto nel 2012 su 187 Paesi (UNDP).

Il Governo persegue una politica protezionistica in favore dell'industria nazionale. Sono applicati divieti alle importazioni o dazi ingenti, particolarmente sui prodotti agricoli: riso, pasta di grano, carni bovine, prodotti ittici, zucchero (dettagliate informazioni sono disponibili nel sito delle dogane

Sono incentivate le importazioni di macchinari agricoli, impianti per la produzione di veicoli e altre componenti industriali.

Rapporti economici con l’Italia

La Nigeria è il principale partner commerciale dell’Italia nell’Africa sub- sahariana dopo il Sud Africa. L’Italia importa prevalentemente petrolio greggio, gas, cuoio e prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca ed esporta macchinari e parti di ricambio, metallo e prodotti in metallo, prodotti petroliferi raffinati, apparecchiature elettriche e di precisione, prodotti chimici e autoveicoli.

Il mercato nigeriano presenta un enorme potenziale di penetrazione del “Made in Italy”, dai macchinari ed attrezzature varie per agricoltura e industria estrattiva, arredamento di qualità, alimentare, tessile, accessori moda, industria automobilistica di lusso e sportiva.

Sono presenti più di cento imprese italiane  in ogni parte del Paese (Lagos, Abuja, Port Harcourt, Jos, Kaduna, Kano e Katsina). I settori di interesse sono molteplici: idrocarburi, costruzioni e infrastrutture (edilizia abitativa, uffici pubblici, ponti, strade, aeroporti e condotte) servizi portuali, ingegneristica, elettronica e ristorazione.

Nella città di Lagos innumerevoli tra i più rilevanti edifici sono stati eretti da imprese italiane sia in ambito residenziale che industriale e finanziario. Anche ad Abuja, alcuni dei simboli della città sono stati progettati e/o realizzati da imprese italiane, o sono attualmente in costruzione.

Anche l'industria estrattiva e della lavorazione del marmo offre interessanti opportunità. La classe abbiente fa ampio ricorso a marmi, importanti anche dall'Italia, per esigenze abitative e anche d'ufficio.

E' in vigore dal 2005 l'Accordo sulla Reciproca Promozione e Protezione degli Investimenti.

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Il turismo in Nigeria

Sono Nigeria, Ghana, Angola, Etiopia ed Uganda i primi cinque paesi dell’Africa sub-sahariana per volume di investimenti nel settore alberghiero, soprattutto per le grandi catene internazionali.

W Hospitality Group (azienda di consulenza del settore alberghiero) ha stimato i posti di lavoro che verranno creati nel 2014 dagli investimenti in corso o annunciati dai grandi gruppi alberghieri.

La Nigeria guida la classifica con la creazione di 53.000 posti di lavoro, seguita dal Ghana con 11.000, l’Angola (9.000), l’Etiopia (8.800) e l’Uganda (8.500).

Secondo gli esperti del settore il rapido tasso di crescita registrato dal comparto alberghiero sta ponendo il problema di creare personale adatto all’industria dell’ospitalità e per questo vengono individuate tre tendenze generali: afflusso di personale manageriale alberghiero straniero, ricerca di personale manageriale locale intermedio e investimenti nei programmi di formazione del personale.

Fonte: Infoafrica

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