La Nigeria punta a rientrare tra le prime 20 economie del mondo nel 2020 con un PIL obiettivo a quota 900 miliardi di dollari e un reddito pro-capite di 4.000 dollari.
Il Paese è il primo produttore di petrolio in Africa, il sesto in ambito OPEC e il decimo a livello mondiale. Il settore petrolifero rappresenta il 95% dell’export totale, contribuisce per l’80% al bilancio nazionale e per il 40% alla formazione del PIL. Ingenti anche le risorse di gas naturale (6° Paese al mondo).
L’agricoltura contribuisce a un terzo del PIL. Tra le principali produzioni agricole vi sono il riso, il cacao, le arachidi, l’olio di palma, il grano ed il sorgo. Anche l’allevamento (ovini, caprini, suini e pollame) e la pesca rivestono una certa rilevanza. Il settore della produzione avicola rappresenta circa un quarto dell’intera produzione agricola domestica nigeriana, con un valore economico annuo pari a 234,8 milioni di euro.
Nel 2012 gli investimenti diretti esteri sono stati pari a 38.7 miliardi di dollari e la Borsa è cresciuta del 34%. Basso rimane però l’indice di sviluppo umano: la Nigeria occupa il 156° posto nel 2012 su 187 Paesi (UNDP).
Il Governo persegue una politica protezionistica in favore dell'industria nazionale. Sono applicati divieti alle importazioni o dazi ingenti, particolarmente sui prodotti agricoli: riso, pasta di grano, carni bovine, prodotti ittici, zucchero (dettagliate informazioni sono disponibili nel sito delle dogane
Sono incentivate le importazioni di macchinari agricoli, impianti per la produzione di veicoli e altre componenti industriali.
Rapporti economici con l’Italia
La Nigeria è il principale partner commerciale dell’Italia nell’Africa sub- sahariana dopo il Sud Africa. L’Italia importa prevalentemente petrolio greggio, gas, cuoio e prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca ed esporta macchinari e parti di ricambio, metallo e prodotti in metallo, prodotti petroliferi raffinati, apparecchiature elettriche e di precisione, prodotti chimici e autoveicoli.
Il mercato nigeriano presenta un enorme potenziale di penetrazione del “Made in Italy”, dai macchinari ed attrezzature varie per agricoltura e industria estrattiva, arredamento di qualità, alimentare, tessile, accessori moda, industria automobilistica di lusso e sportiva.
Sono presenti più di cento imprese italiane in ogni parte del Paese (Lagos, Abuja, Port Harcourt, Jos, Kaduna, Kano e Katsina). I settori di interesse sono molteplici: idrocarburi, costruzioni e infrastrutture (edilizia abitativa, uffici pubblici, ponti, strade, aeroporti e condotte) servizi portuali, ingegneristica, elettronica e ristorazione.
Nella città di Lagos innumerevoli tra i più rilevanti edifici sono stati eretti da imprese italiane sia in ambito residenziale che industriale e finanziario. Anche ad Abuja, alcuni dei simboli della città sono stati progettati e/o realizzati da imprese italiane, o sono attualmente in costruzione.
Anche l'industria estrattiva e della lavorazione del marmo offre interessanti opportunità. La classe abbiente fa ampio ricorso a marmi, importanti anche dall'Italia, per esigenze abitative e anche d'ufficio.
E' in vigore dal 2005 l'Accordo sulla Reciproca Promozione e Protezione degli Investimenti.