11 giugno 2019

Mercato mondiale delle macchine agricole italiane

di lettura

Il mercato mondiale delle macchine agricole è molto dinamico. Dopo la crisi mondiale del 2009, già nel 2011 il commercio mondiale del settore era tornato ai livelli del 2008 per proseguire la sua inarrestabile ascesa. Nel 2018 la crescita è stata del 8,8% in valore e del 9,1% in quantità rispetto al 2017.

Mercato mondiale delle macchine agricole italiane

Questa crescita nella domanda si è verificata un po’ in tutto il mondo, sia nei paesi sviluppati che nei paesi in via di sviluppo, solo che in questi ultimi il tasso di crescita è significativamente più alto. Si tenga presente che parliamo di due tipologie di mercati che hanno bisogni diversi:

  • i paesi sviluppati hanno bisogno di macchinari altamente tecnologici e produttivi per ridurre il personale e aumentare la qualità delle produzioni,
  • mentre nei paesi in via di sviluppo hanno bisogno di macchinari in grado di gestire grandi superfici per elevate produzioni di massa e con prezzi competitivi. 

In ogni caso nel 2008 la domanda di macchine agricole di alta qualità rappresentava il 15% del totale mentre oggi siamo al 33% della domanda, a dimostrazione di un mercato mondiale che si sta orientando verso prodotti di alta qualità. 

In tutta questa bontà l’unica nota stonata riguarda l’export delle macchine agricole dell’Italia, la quale aveva raggiunto il picco di export proprio durante l’anno prima della crisi (2008) con 3,4 miliardi di euro; mentre il commercio mondiale, come detto prima, dopo appena 3 anni ha azzerato le perdite, il nostro paese ha dovuto aspettare il 2013 per tornare al valore del 2008 e si trova nel 2018 ad esportare ancora 3,4 miliardi di euro. E così mentre i tedeschi, gli altri colossi insieme agli USA nel settore delle macchine agricole, negli ultimi 20 anni hanno mantenuto una quota di circa il 13% del mercato mondiale (ed essendo questo mercato in crescita significa crescita del fatturato), l’Italia invece ha avuto una discesa, passando dal 8% del mercato mondiale circa che aveva verso le fine degli anni ’90 al 5% di oggi. Perché avviene ciò?

I mercati emergenti sono quelli più interessanti sia come tasso di crescita che come fatturato, ma richiedono un approccio commerciale ben diverso rispetto a quello che si ha con i mercati maturi. Spesso le nostre aziende si limitano a trovare un importatore che si occuperà di tutta la parte commerciale, facendo in modo che l’azienda italiana si occupi solo della parte produttiva. Ma questo mondo sta progressivamente scomparendo. 

  • Da un lato questi paesi emergenti spesso hanno barriere tariffarie (dazi) e non tariffarie (certificazioni) che rendono molto difficile l’export dei nostri prodotti, per cui si passa dall’invio del macchinario totalmente smontato (che poi viene assemblato in loco) fino alla produzione in tutto o in parte nel paese di destinazione. 
  • Inoltre, abbiamo il problema dei costi dei nostri prodotti, che spesso diventano proibitivi nei paesi emergenti, e che rendiamo ancora molto più difficile quando adottiamo come modalità di pagamento quello anticipato.

Dunque l’approccio commerciale/strategico da adottare nei mercati emergenti si concretizza nei seguenti punti:

  • La figura dell’importatore/distributore è ancora valida, ma non è l’unica strada per affrontare un mercato estero. E’ certamente la più comoda, ma spesso mette l’esportatore in balia dell’importatore. Molto spesso gli importatori in grado di fare fatturati consistenti vogliono un coinvolgimento diretto del produttore nella parte commerciale, anche con la creazione di una Joint Venture commerciale se ci sono numeri significativi. Non spaventarsi, le Join Ventures non sono roba ad uso esclusivo delle multinazionali.
  • Oggi è sempre più difficile trovare partners commerciali esteri che accettano i pagamenti anticipati, dunque dotarsi degli innumerevoli strumenti di tutela esistenti per i pagamenti (lettere di credito, assicurazioni, ecc.) che consentono all’azienda di tutelarsi, ma che permettono al cliente di dilazionare i pagamenti. Sappiamo che non sono strumenti semplici da usare, ma spesso diventano l’ago della bilancia che fa propendere per la vendita anziché la sua esclusione.
  • Se i dazi per l’importazione nel paese obiettivo sono molto elevati, bisogna considerare l’idea di esportare i singoli pezzi del macchinario che poi verranno assemblati in loco (generalmente il dazio dei singoli pezzi è molto inferiore rispetto a quello del macchinario completo), dunque trovare un partner locale che si occupi sia dell’assemblaggio che della distribuzione commerciale.
  • Se ci sono ostacoli di natura non tariffaria, come certificazioni particolari o misure simili, valutare l’individuazione di un partner locale con cui poter avviare una produzione, anche solo parziale, dei macchinari in loco. E’ chiaro che prima di fare ciò è necessario fare una valutazione economica per vedere se “il gioco vale la candela”, tenendo presente che in molti casi questa è l’unica forma di ingresso in molti mercati.

Come si vede il problema del calo dell’export italiano non è dovuto al mercato, anzi il mercato mondiale è in grande crescita, ma di approccio commerciale da parte delle aziende. Questo implica un cambiamento della parte commerciale aziendale che deve puntare più ad inserirsi strategicamente in un mercato piuttosto che a “piazzare” i propri prodotti cercando dei semplici “acquirenti”.

Michele Lenoci
 

Analisi di mercato
Istat: area euro stabile, su l’export verso USA, UK e Spagna, giù le vendite verso Germania e Francia
11 ottobre 2024 Istat: area euro stabile, su l’export verso USA, UK e Spagna, giù le vendite verso Germania e Francia
Il Presidente dell’Istituto nazionale di statistica ha descritto un’area euro stabile e grandi economie condizionate da vari fattori di incertezza, aggiornando quanto già pubblicato dall'Istat a settembre.
Istat: andamento e prospettive dell'economia italiana
Istat: andamento e prospettive dell'economia italiana
30 luglio 2024 Il rapporto di luglio 2024 dell’Istat fornisce un quadro complesso, ma moderatamente ottimistico, dell'economia italiana. 
L’Export agroalimentare italiano: crescita tra innovazione e tradizione
L’Export agroalimentare italiano: crescita tra innovazione e tradizione
31 maggio 2024 Un'analisi delle tendenze e delle prospettive future del settore tra mercati emergenti e tecnologie avanzate.
Export italiano febbraio 2024
22 aprile 2024 Export italiano febbraio 2024
Tra gennaio e febbraio le vendite italiane oltreconfine sono risultate in rialzo dello 0,8%, sul supporto dei valori medi unitari (+1%) e a fronte di un contributo pressoché nullo del dato in volume (-0,2%).
Design economy 2024
19 aprile 2024 Design economy 2024
Il Rapporto Design Economy di Fondazione Symbola fornisce dati e approfondimenti sul comparto del design italiano e sui nuovi trend.
Buone prospettive per l’export di vino italiano
15 aprile 2024 Buone prospettive per l’export di vino italiano
Nel 2023 le esportazioni enologiche italiane, che rappresentano più del 20% dell’export totale del settore alimentari e bevande, hanno raggiunto € 7,8 miliardi (in leggera flessione rispetto al 2022).
Bilancia agroalimentare italiana 2023
8 aprile 2024 Bilancia agroalimentare italiana 2023
Nel 2023 le esportazioni italiane di prodotti agroalimentari hanno registrato una crescita del 5,7% rispetto al 2022, raggiungendo i 64 miliardi di euro (prodotti trasformati 55,3 miliardi, prodotti agricoli 8,8 miliardi).
Proiezioni per l’economia italiana 2024 – 2026
4 aprile 2024 Proiezioni per l’economia italiana 2024 – 2026
Secondo le proiezioni macroeconomiche elaborate dalla Banca d’Italia, il PIL nazionale aumenterebbe dello 0,6% nel 2024, dell’1% nel 2025 e dell’1,2% nel 2026.
Istat: Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2024
2 aprile 2024 Istat: Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2024
Il XII Rapporto sulla competitività dei settori produttivi analizza gli shock che dal 2020 hanno colpito l’economia italiana e valuta le conseguenze sulla performance del sistema e sui comportamenti d’impresa.
Export prodotti cosmetici nel 2023
25 marzo 2024 Export prodotti cosmetici nel 2023
Centro Studi di Cosmetica Italia ha presentato al Cosmoprof Worldwide Bologna 2024 i dati congiunturali e l’andamento dell'export del settore cosmetico nazionale.