26 giugno 2019

Made in Italy nel mercato croato: lo scenario al 2022

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Lo scenario di previsione formulato da StudiaBo per conto di Promos Italia e Tribuna Economica con riferimento ai flussi di commercio estero al 2022 (fonte: Sistema Informativo Ulisse) evidenzia opportunità di crescita sul mercato croato per l’export italiano complessivamente superiori al mezzo miliardo di euro: +534 milioni € nel periodo 2019-2022, pari al +4% medio annuo.

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Il valore delle vendite italiane salirà, quindi, dai 3.1 miliardi dell’anno scorso agli oltre 3.6 miliardi di euro previsti nel 2022, toccando un nuovo punto di massimo assoluto e riassorbendo, quindi, completamente il ridimensionamento subentrato a partire dall’inizio della Grande Recessione.

Nell’orizzonte 2019-2022, le maggiori opportunità di crescita per il made in Italy in Croazia riguardano le filiere Agroalimentare (+100.4 milioni di euro nel complesso del quadriennio), Prodotti finiti per la Persona (+87.6 milioni di euro), Materie prime industriali (+81.6 milioni di euro).

Alimentari

In particolare, nell’ambito dei Beni alimentari intermedi e finali non confezionati si segnalano le previsioni di aumento delle vendite italiane di Mangimi (+16.3mln di euro), Ortaggi e legumi, freschi e conservati (+9.3mln di euro), Carni fresche e congelate (+7.5mln di euro), Frutta fresca (+6.3mln di euro) e Pesce fresco, congelato, secco e affumicato (+5.1mln di euro).
Nel comparto Alimentari confezionati e Bevande, i maggiori incrementi sul mercato croato delle esportazioni italiane sono attesi derivare da Carne e pesce, lavorati e confezionati (+14.0mln di euro), Biscotti ed altri prodotti da forno (+6.4mln di euro), Bevande alcoliche (+4.6mln di euro), Tè e caffè confezionato (+4.6mln di euro), Latte, yogurt, burro e formaggi (+4.3mln di euro) e Zucchero, cioccolata, dolciumi e gelati (+4.2mln di euro).

Prodotti finiti per la persona

Nell’ambito dei Prodotti finiti per la Persona, si rilevano i maggiori aumenti attesi delle esportazioni italiano rivolte al mercato croato per Biancheria intima e calzetteria (+41.6mln di euro nel periodo 2019-2022), Abbigliamento esterno (+19.2mln di euro), Calzature (+6.7mln di euro), Lenti e occhiali (+5.4mln di euro), Borse, valigie e portafogli (+4.2mln di euro), Profumi e cosmetici (+4.0mln di euro).

Materie prime industriali

Nella filiera delle Materie prime industriali, i principali spunti di crescita dell’export italiano verso la Croazia sono previsti provenire da Prodotti petroliferi e derivati del carbone (+37.0mln di euro), Acciaio (+14.6mln di euro), Materie plastiche in forme primarie (+7.4 mln €), Prodotti chimici di base organici (+5.0mln di euro), Metalli preziosi (+4.4mln di euro), Rame (+4.3mln di euro), Alluminio (+3.4mln di euro).

Crescite positive (anche se con incrementi complessivamente più contenuti) sono attese anche per le esportazioni italiane verso la Croazia di Beni intermedi (chimici, in metallo e in materie tessili e pelli) – con un incremento complessivo di oltre 80 milioni di euro -, Mezzi di trasporto e per l'agricoltura (+39.3 milioni di euro nel periodo 2019- 2022, con un ruolo trainante delle vendite di Aerei [con l’Italia attesa superare il 60% delle quote di mercato] e Automobili, autobus e roulotte), Prodotti finiti per la casa (+16.3mln di euro, con il settore Pavimenti ad evidenziare i maggiori aumenti attesi), Elettrotecnica (+16.0mln di euro, guidata dal settore Fili e cavi, interruttori, spine, prese e quadri elettrici), Prodotti e strumenti per la salute (+14.8mln di euro, con incrementi particolarmente significativi per Farmaci e Prodotti farmaceutici di base).

Nello scenario al 2022 sono da segnalare, non ultime, le conferme di quote di mercato complessivamente superiori ai 20 punti percentuali per l’export italiano dei comparti Macchine e impianti per i processi industriali (21.5%, a valori correnti, la quota italiana prevista al 2022 sul mercato croato) e Beni e prodotti per le costruzioni (21.1%), previsioni di quote superiori al 15% per Componenti meccaniche ed
ottiche e al 13% per Impiantistica industriale.

Marcello Antonioni

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