Le estati bollenti della politica turca

di lettura

Il partito AKP del presidente Erdoğan ha accusato un duro colpo lo scorso 23 giugno, quando il candidato sindaco del partito d’opposizione (CHP), Imamoglu, ha vinto il rerun delle elezioni a Istanbul con il 54% dei consensi e uno scarto di oltre 800mila voti, numeri che acquisiscono grande rilevanza anche in virtù dell’elevata affluenza alle urne (85%).

Image

Imamoglu era già risultato vincitore alla tornata di marzo, ma alla luce di un vantaggio minimo e di “presunti brogli”, l’AKP aveva richiesto, e ottenuto, nuove elezioni. La strategia di Erdoğan non ha però sortito i risultati sperati; al contrario ha avuto ripercussioni non trascurabili sulle principali variabili finanziarie del Paese, già alle prese con una fase recessiva dopo un turbolento 2018. Nei primi cinque mesi dell’anno infatti, la lira turca ha subito un ulteriore deprezzamento (circa il 15%) e i principali indicatori finanziari hanno riflesso la costante perdita di fiducia da parte dei mercati.

Alcuni miglioramenti si sono invece registrati a seguito del risultato elettorale del 23 giugno: ad esempio, i rendimenti dei titoli del debito pubblico sono calati, cosi come le quotazioni dei CDS a 5 anni; la lira inoltre si è lievemente apprezzata. Sono diminuiti anche l’inflazione e il deficit di parte corrente, il tutto accompagnato da un lieve incremento del Pil. La durata e la “consistenza” di tali progressi restano tuttavia incerte, e questo nonostante la lunga pausa elettorale – le prossime elezioni parlamentari e presidenziali sono previste nel giugno 2023 – rappresenti un’occasione per mettere da parte l’approccio populista del governo. Continuiamo infatti a ritenere che tra gli scenari possibili (Tabella 1), quello con maggiore probabilità di accadimento sia un progressivo consolidamento della figura di Erdoğan e delle sue politiche (scenario A). La recente rimozione del governatore della Banca Centrale, Murat Cetinkaya, “colpevole” di non aver allentato la politica monetaria – come più volte “richiesto” dal presidente turco – potrebbe essere stato un primo segnale in tal senso.

immagine

All’incertezza politica sul piano interno, si aggiunge la “minaccia” delle doppie sanzioni, americane ed europee. Washington ha dato un ultimatum alla Turchia (31 luglio) affinché rinunci all’acquisto del sistema russo di difesa aerea S-400 – ritenuto dagli Stati Uniti incompatibile con i sistemi di difesa della Nato, di cui la Turchia fa parte – pena l’emanazione di sanzioni punitive nell’ambito del programma F-35. Da Bruxelles invece, il rischio di sanzioni deriva dall’entrata di una nave trivella turca per esplorazioni petrolifere nella Zona Economica Speciale di Cipro. Un approccio più “accomodante” nei confronti degli Stati Uniti e dell’Unione Europea potrebbe evitare un’escalation delle tensioni, ma non è da escludere che il presidente turco prosegua con la retorica ostile nei confronti dell’Occidente.

Il processo di stabilizzazione del Paese resta dunque precario e il recupero della fiducia dei mercati internazionali si prospetta difficoltoso in assenza di reali cambiamenti nella governance. I lievi segnali di ripresa mostrati nel secondo trimestre del 2019 sono dipesi in gran parte dallo stimolo fiscale impresso dal governo in vista delle elezioni di Istanbul; una volta esaurita tale spinta, e in assenza di ulteriori stimoli, la ripresa potrebbe affievolirsi. L’azione di governo non è infatti finora riuscita ad affrontare i problemi strutturali che affliggono l’economia turca, con conseguenze negative sulla capacità del Paese nel fronteggiare shock avversi, anche a causa della perdita di credibilità della Banca Centrale. Quest’ultima si riunirà il prossimo 25 luglio sotto la guida del nuovo governatore Murat Uysal: sarà un primo banco di prova utile a comprendere se l’Istituto intenderà muoversi verso un allentamento della politica monetaria.

I nostri esportatori dovranno continuare quindi a monitorare l’evoluzione del mercato turco, che nel 2018 ha accolto 8,8 miliardi di euro di beni Made in Italy (12° Paese di destinazione a livello globale e 1° nell’area Mena), registrando una forte contrazione rispetto al 2017 (-13,1%), a causa della crisi valutaria osservata dal Paese. Anche l’avvio del 2019 è stato negativo (-17,8% nei primi 5 mesi), ma dal 2020 è prevista una lieve inversione di tendenza (+2,5%, in media nel triennio 2020-22). Preso tra due fuochi, Trump e Putin, e costretto a una decisione, su quale blocco propenderà la scelta del presidente Erdoğan? Al momento il suo sguardo non sembra rivolto a Occidente.

Alessandra Drigo e Giovanni Salinaro

Analisi di mercato
Export vino italiano 2022
Export vino italiano 2022
Lo scorso anno l’export di vino italiano ha raggiunto il record in valore: 7,9 mld di euro (+9,8%), a volumi  invariati (-0,6%).
SACE SIMEST Export italiano gennaio 2023
SACE SIMEST Export italiano gennaio 2023
L'export a gennaio è cresciuto del 15,3% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, sulla spinta dei valori medi unitari (+12,7%) e, in parte, del dato in volume (+2,4%).
Export ortofrutta 2022: vendite a 5,3 miliardi
Export ortofrutta 2022: vendite a 5,3 miliardi
Secondo Fruitimprese, il comparto ortofrutta tiene in un anno molto difficile grazie soprattutto alla frutta fresca (mele, uva da tavola e kiwi).
Bio Made in Italy in Giappone
Bio Made in Italy in Giappone
Nomisma ha condotto un’analisi sulle opportunità commerciali dei prodotti biologici italiani nel mercato giapponese.
La ripresa del turismo e la filiera agro-alimentare
La ripresa del turismo e la filiera agro-alimentare
Secondo i dati provvisori relativi al 2022, le presenze turistiche sono aumentate del 37% rispetto all’anno precedente (clienti non residenti +81,2% e residenti +11,3%).
Indagine conoscitiva sul Made in Italy
Indagine conoscitiva sul Made in Italy
L’Istat ha presentato il Dossier “Contributi alla ripresa del Made in Italy e segnali di vulnerabilità dei Sistemi Locali del Lavoro” alla Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati.
Previsioni Demoskopika flussi turistici 2023
Previsioni Demoskopika flussi turistici 2023
“Tourism Forecast 2023” dell’Istituto Demoskopika stima arrivi, presenze e spesa turistica per regione, elaborando la serie storica dei flussi dal 2010 al 2022.
Export distretti: Piemonte, Lombardia e Triveneto
Export distretti: Piemonte, Lombardia e Triveneto
Risultati export delle principali regioni del nord ad elevata intensità distrettuale nei primi 9 mesi 2022, elaborati dal Centro Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Le maggiori aziende Moda con sede  in Italia
Le maggiori aziende Moda con sede in Italia
L’Area Studi Mediobanca ha pubblicato il nuovo report sulle Maggiori aziende Moda Italia che aggrega i dati finanziari di 152 società con sede in Italia e fatturato superiore a € 100mln.
Classifica 10 migliori formaggi al mondo: 8 sono italiani
Classifica 10 migliori formaggi al mondo: 8 sono italiani
Secondo la graduatoria globale di TasteAtlas, l’atlante internazionale dei piatti e dei prodotti tipici locali, i formaggi italiani sono i migliori al mondo tra gli oltre 100 analizzati.