La ripresa del turismo e la filiera agro-alimentare

di lettura

Secondo i dati provvisori relativi al 2022, le presenze turistiche sono aumentate del 37% rispetto all’anno precedente (clienti non residenti +81,2% e residenti +11,3%).

Image

Si registra, tuttavia, ancora un numero di presenze inferiore a quello osservato nel 2019 – di circa 40 milioni di unità – e un saldo pari a -9,3% (-12,8% quelle della clientela estera e -5,7% quello della clientela italiana).

Nell’Unione europea, l’Italia si conferma nel 2022 in quarta posizione per numero di presenze (il 14,5% di quelle registrate nell’intera Ue), dopo Spagna, Francia e Germania.

Il Made in Italy turistico trova una rappresentazione nei cosiddetti “Brand turistici territoriali”, corrispondenti a luoghi caratterizzati da un contesto turistico tipico, comunemente riconosciuto nell’immaginario collettivo, perché fortemente caratterizzato e tendenzialmente omogeneo dal punto di vista paesaggistico e/o culturale.

L’Istat ha individuato 21 “Brand turistici”. Aree come il Salento, il Gargano, la Maremma toscana e laziale sono state in grado di realizzare già nel 2021 volumi di attività turistica, in termini di presenze, prossimi a quelli del periodo pre-pandemico. Territori come le Langhe e Roero, la Riviera romagnola, i laghi di Garda e Maggiore, la Versilia hanno contenuto la crisi, sperimentando cali inferiori anche di oltre 10 punti rispetto alla media nazionale.

L’Istat ribadisce “la necessità di promuovere uno sviluppo maggiormente sostenibile, equilibrato e diversificato della domanda e dell’offerta, risolvendo quei fenomeni di overturism che espongono i territori con un’estrema specializzazione turistica a un’insostenibile pressione fisica, sociale e ambientale, nei periodi di congiuntura positiva, e a rischi di shock dell’economia locale a fronte di crisi non sempre prevedibili e gestibili.

Si ritiene inoltre opportuno promuovere iniziative volte ad armonizzare – a livello nazionale – le modalità di identificazione, classificazione e gestione delle strutture ricettive, in particolare quelle di tipo extra-alberghiero e legate all’alloggio “in casa”, per favorire sia la trasparenza nei confronti del turista sia la concorrenza tra le imprese turistiche, ricomponendo le ampie difformità territoriali prodottesi a seguito delle varie normative regionali che hanno disciplinato la materia in modo difforme”.

Con 4.292 musei e altre strutture espositive similari aperte al pubblico nel 2021, l’Italia vanta una distribuzione capillare dei luoghi della cultura: in media sono presenti 2 istituti museali ogni 100 Kmq e uno ogni 14 mila abitanti.

All’estrema diffusione delle strutture, corrisponde però un’accentuata polverizzazione in termini dimensionali, che si traduce nell’estrema concentrazione dei flussi di visitatori che gravano su poche strutture di maggiore attrattività e notorietà.

Filiera agro alimentare e agriturismi

Il forte legame tra il territorio di origine e i prodotti agroalimentari di qualità certificati dall’Unione europea si traduce nella tipicità e specializzazione del territorio stesso. Nel 2021, i produttori risultano fortemente localizzati in particolari aree: il 48% circa dei produttori nazionali si ripartisce tra la Sardegna (19%), la Toscana (14,3%) e il Trentino Alto Adige/Südtirol (14,3%). Seguono Sicilia, Emilia-Romagna e Lombardia (con una quota complessiva del 19,5%).

Quasi il 90% dei produttori presenti in Trentino-Alto Adige/Südtirol lavora nel settore ortofrutticolo, mentre in Toscana spicca la vocazione nell’attività olivicolo-oleario e in Sardegna quella lattiero-casearia. Circa la metà dei trasformatori, infine, si ripartisce tra l’Emilia-Romagna (18%), la Toscana (13,8%), la Campania (9,4%) e la Sicilia (8%).

Nel 2021, la rete delle strutture agrituristiche è composta da 25.390 aziende, in aumento dell’1,3% rispetto all’anno precedente e di oltre il 24% rispetto al 2011. Se si considerano solo gli agriturismi con alloggio – che per numero ed importanza economica formano il core di questo settore – la crescita rispetto al 2011 è pari al 23,2%.

Le strutture agrituristiche risultano particolarmente diffuse sul territorio: i comuni del Centro che ospitano almeno una struttura sono l’84,7% (erano il 77% nel 2011), quelli del Nord-est sono il 78,6% (74,2% nel 2011), seguono le Isole con il 62,6% (58,5%), il Sud con il 56,9% (53,4%) e il Nord-ovest con il 52,5% (46,5%). Nel 2021, le aziende agrituristiche multifunzionali (che offrono almeno tre servizi) sono 9.559, il 37,6% delle strutture attive.

Nel 2021, il valore corrente della produzione agrituristica è di poco superiore a 1.162 milioni di euro e contribuisce per il 3,3% alla formazione del valore economico dell’intero settore agricolo, nel quale gli agriturismi incidono per il 2,2%.

Nel 2021, gli arrivi nelle strutture agrituristiche hanno superato i 3 milioni, registrando un forte recupero rispetto al dato del 2020 (+36,9%), ma restando ancora indietro rispetto ai livelli del 2019 (3,2 milioni). Tra il 2020 ed il 2021, gli agrituristi italiani aumentano del 23,6% e quelli stranieri del 68%. In particolare, gli agrituristi stranieri ospitati nelle strutture del Sud e del Centro sono più del doppio se paragonati al dato del 2020 e segnano, rispettivamente un +109% e +107%.

Fonte: Istat (Audizione Direttore della Direzione centrale per le statistiche economiche per la Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati)

 

 

 

 

Analisi di mercato
Il mercato italiano degli orologi nel 2022
Il mercato italiano degli orologi nel 2022
Assorologi ha presentato i dati del mercato orologi da polso che recupera i valori pre-covid grazie alla dinamica positiva delle fasce premium e alla marcata ripresa del canale Orologerie.
Previsioni Confindustria Primavera 2023
Previsioni Confindustria Primavera 2023
Centro Studi Confindustria ha pubblicato le previsioni per l’economia italiana nel 2023 – 24.
Export vino italiano 2022
Export vino italiano 2022
Lo scorso anno l’export di vino italiano ha raggiunto il record in valore: 7,9 mld di euro (+9,8%), a volumi  invariati (-0,6%).
SACE SIMEST Export italiano gennaio 2023
SACE SIMEST Export italiano gennaio 2023
L'export a gennaio è cresciuto del 15,3% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, sulla spinta dei valori medi unitari (+12,7%) e, in parte, del dato in volume (+2,4%).
Export ortofrutta 2022: vendite a 5,3 miliardi
Export ortofrutta 2022: vendite a 5,3 miliardi
Secondo Fruitimprese, il comparto ortofrutta tiene in un anno molto difficile grazie soprattutto alla frutta fresca (mele, uva da tavola e kiwi).
Bio Made in Italy in Giappone
Bio Made in Italy in Giappone
Nomisma ha condotto un’analisi sulle opportunità commerciali dei prodotti biologici italiani nel mercato giapponese.
La ripresa del turismo e la filiera agro-alimentare
La ripresa del turismo e la filiera agro-alimentare
Secondo i dati provvisori relativi al 2022, le presenze turistiche sono aumentate del 37% rispetto all’anno precedente (clienti non residenti +81,2% e residenti +11,3%).
Indagine conoscitiva sul Made in Italy
Indagine conoscitiva sul Made in Italy
L’Istat ha presentato il Dossier “Contributi alla ripresa del Made in Italy e segnali di vulnerabilità dei Sistemi Locali del Lavoro” alla Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati.
Previsioni Demoskopika flussi turistici 2023
Previsioni Demoskopika flussi turistici 2023
“Tourism Forecast 2023” dell’Istituto Demoskopika stima arrivi, presenze e spesa turistica per regione, elaborando la serie storica dei flussi dal 2010 al 2022.
Export distretti: Piemonte, Lombardia e Triveneto
Export distretti: Piemonte, Lombardia e Triveneto
Risultati export delle principali regioni del nord ad elevata intensità distrettuale nei primi 9 mesi 2022, elaborati dal Centro Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.