Nel confronto con marzo 2020, la crescita dell’export è molto marcata e diffusa a livello settoriale e verso tutti i principali paesi partner. Anche la crescita su base annua dell’import, più marcata di quella dell’export, interessa in modo generalizzato tutti i settori.
A marzo 2021, l’export sale su base annua del 28,1%; la crescita è più sostenuta verso l’area Ue (+32,6%) rispetto all’area extra Ue (+23,2%). Le esportazioni crescono verso tutti i principali paesi partner; i contributi maggiori riguardano le vendite verso Germania (con un aumento del 30,6%), Francia (+39,0%), Spagna (+37,4%), Svizzera (+35,7%) e Paesi Bassi (+51,6%).
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export: macchinari e apparecchi n.c.a (che crescono del +32,3%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+35,4%), autoveicoli (+80,1%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+43,6%) e articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (+57,4%). Solo le vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (-9,3%) sono in calo.
La stima del saldo commerciale a marzo 2021 è pari a +5.190 milioni di euro (era +5.701 a marzo 2020).
Flussi commerciali con l’estero, variazioni % tendenziali
La crescita tendenziale dell’export è spiegata per oltre tre punti percentuali dall’aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo e di macchinari e apparecchi verso Germania e Francia. Oltre mezzo punto percentuale deriva dalle maggiori vendite di automobili verso la Germania.
All’opposto, il calo delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso Stati Uniti, Francia e Spagna apporta un contributo negativo di 1,4 punti percentuali.
Prezzi all’importazione
Gli indici dei prezzi all’importazione misurano la variazione nel tempo dei prezzi di un paniere rappresentativo dei principali prodotti importati da imprese dell’industria e dei servizi. Nel mese di marzo 2021 i prezzi all’importazione sono aumentati dell’1,9% su base mensile e del 4,2% su base annua.
Il rialzo congiunturale è dovuto soprattutto alle dinamiche positive di energia e beni intermedi; su base annua, i prezzi tornano a crescere dopo quasi due anni di variazioni tendenziali negative.
I prezzi all’importazione segnano, nell’ambito delle attività manifatturiere, gli incrementi tendenziali più elevati nei settori fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+40,1% Area non euro, +24,7% Area euro), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+9,9% Area euro, +6,9% Area non euro) e fabbricazione di mezzi di prodotti chimici (+5,1% per l’Area euro).
I cali tendenziali più ampi si registrano per industrie alimentari, bevande e tabacco (-2,9% per l’Area non euro), industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-1,7% per l’Area non euro) e fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-1,7% per l’Area euro).
Fonte: Istat - Commercio con l’estero e prezzi all’import Marzo (18 Maggio 2021)