Contee aride e decentralizzazione
Il territorio del Kenya è formato per l’89% da terre aride e semi aride “Arid and Semi Arid Lands (ASALs)” che ospitano circa il 35% della popolazione e 70% del bestiame per allevamento.
Il Kenya, con la Costituzione promulgata il 27/08/2010, si impegna a intraprendere un percorso di decentralizzazione o “devolution” dove vengono riconosciuti una vasta gamma di poteri ai 47 governi locali: le cosiddette “contee”.
L’idea alla base della decentralizzazione è avvicinare il Governo al popolo dando la possibilità ai governatori delle varie contee di amministrare risorse pubbliche per governare al meglio il loro territorio e fare in modo che i cittadini possano beneficiarne in maniera più diretta.
Delle 47 Contee in cui il paese è diviso, 23 sono ufficialmente sotto il coordinamento della “NDMA - National Drought Management Authority”, organo statale predisposto alla gestione e prevenzione della siccità. Nella sua “Vision 2030”, il governo centrale si è prefissato l’obiettivo di sviluppare queste aree attraverso una serie di progetti e interventi.
Grandi progetti per le Contee ASAL: Vision 2030
Il Governo, nella sua “Vision 2030”, si è impegnato a promuovere lo sviluppo delle Contee ASALs attraverso una serie di interventi volti a migliorare le aree aride e semi aride in settori strategici, quali:
Trasporti e infrastrutture
Primo fra tutti il progetto LAPSSET per la costruzione del porto di Lamu e numerosi altri progetti volti a migliorare il commercio interno del paese attraverso il miglioramento della rete stradale e di comunicazione.
Acqua e irrigazione
Il Governo vuole procedere alla riabilitazione e costruzione di nuove dighe, migliorare e costruire nuovi canali di irrigazione e migliorare le infrastrutture fognarie delle ASALs per garantire l’accesso alle risorse idriche a tutta la popolazione e potenziare le capacità agricole del paese.
Energia
Promuovere la diffusione di energie rinnovabili, quali l’eolico ed il solare, ed investire in nuove energie rinnovabili volte a migliorare l’accesso all’energia delle comunità rurali “off-grid”. Inoltre, si vogliono rivedere i criteri di distribuzione dell’energia, che ad oggi non favoriscono le comunità rurali e ASALs.
Aree urbane
Elaborare piani di sviluppo strategico per le aree urbane che includono l’adozione di nuove tecnologie per migliorare le strutture abitative, l’occupazione ed i servizi di cui beneficiano le popolazioni urbane. Si prevede che questi piani, oltre a fornire opportunità economiche sostenibili per le zone rurali circostanti, contribuiranno anche alla protezione dei diritti di pascolo e di accesso all’acqua delle comunità pastorali.
Sviluppo del settore privato
Adottare misure appropriate per migliorare la partecipazione del settore privato allo sviluppo delle infrastrutture, come ad esempio l'erogazione di incentivi in settori quali l’edilizia abitativa, le energie rinnovabili, i trasporti e la comunicazione.
Un lungo periodo di forte siccità
Dopo più di 3 mesi di estrema siccità, il 10 Febbraio 2017 il Governo del Kenya ha ufficialmente dichiarato lo stato di “Disastro naturale”, con 23 contee su 47 in situazione di scarsissimo accesso alle risorse idriche.
Il Presidente, Uhuru Kenyatta, ha immediatamente invitato la comunità locale e internazionale a riunirsi e trovare soluzioni concrete al problema della siccità.
Le 23 contee interessate, inoltre, si sono impegnate a stanziare fondi per alleviare le difficoltà con cui si confronta la popolazione locale a causa della siccità. Su questa scia, la contea di Nyeri ha incrementato di 1 milione di dollari i fondi dedicati alla malnutrizione e scarsità di acqua, come anche la contea di Marsabit, che si é impegnata a distribuire cibo a più di 250,000 persone come forma di aiuto umanitario. Il Governo centrale, inoltre, ha annunciato che circa 92 Milioni di dollari verranno distribuiti per fronteggiare la crisi e le autorità locali hanno stimato un aumento complessivo delle risorse stanziate per la gestione decentralizzata da parte delle contee di circa 30 milioni di dollari.
Assistenza del settore pubblico internazionale e locale
La comunità internazionale, capeggiata dal World Food Programme (WFP), l’agenzia delle Nazione Unite che si occupa di assistenza alimentare, ha stimato che servono fondi aggiuntivi per 29 milioni di USD per poter continuare a distribuire aiuti umanitari alle 428,000 persone in stato di totale insicurezza alimentare. Secondo la stima della Croce Rossa del Kenya, gli aiuti arrivati dalla comunità locale e internazionale rimangono largamente insufficienti per fronteggiare questo tipo di calamità naturale che diviene sempre più frequente e che porta alla malnutrizione di più di 2,5 milioni di persone ogni anno.
La malnutrizione è il risultato di dirette conseguenze della siccità, quali gli impatti negativi sul settore dell’allevamento e su quello agricolo.
In questo scenario dove la siccità provoca disastri e malnutrizione e gli aiuti locali e internazionali sono solo una goccia di sollievo in un mare di disperazione, c’è un grande bisogno di nuovi progetti e tecnologie avanzate per mitigare le conseguenze e prepararsi ad affrontare al meglio le sfide poste dalla siccità.
Il settore privato e nuove tecnologie
Il settore privato può giocare un ruolo chiave per alleviare questa crisi.
Tecnologie innovative per la gestione delle risorse agricole e idriche si vedono offrire così una grande opportunità. Nuove tecnologie per sostenere il settore agricolo e zootecnico in tutto il ciclo di gestione delle risorse agricole e animali possono quindi risollevare le sorti ed essere degli strumenti preziosi in zone in cui per più di 5 mesi all’anno si vive in uno stato di forte siccità.
Nuove tecnologie e nuove iniziative possono essere introdotte nel settore della conservazione delle acque, produzione di energia (soprattutto in zone off grid), ricostruzione di dighe e bacini naturali per il trattamento delle acque reflue, e dell’irrigazione, proponendo sistemi di irrigazione idonei che minimizzino l’utilizzo/la perdita di risorse idriche e che possano tener conto dell’ambiente circostante. Tecnologie che favoriscano una più lunga conservazione degli alimenti ad uso umano e animale vedranno certamente grandi opportunità.
Il settore privato internazionale può trovare in questa situazione il suo posto come attore chiave per creare un’economia della prevenzione che potrà sostenersi in maniera autonoma senza doversi alimentare di aiuti umanitari della comunità internazionale.
I governatori delle contee potranno canalizzare le loro risorse finanziarie in favore di queste iniziative, stipulando contratti con il settore privato per progetti rivolti a introdurre nuove tecnologie per la prevenzione di calamità naturali. Inoltre, le comunità locali potranno beneficiare di una crescita dell’occupazione nelle zone rurali e di tutta una serie di servizi creati dallo sviluppo di nuovi business. Si potranno così formare nuovi posti di lavoro specializzato in zone dove il lavoro è ancora un privilegio per pochi.
Dott. Luca Costa