Il Presidente del paese ha annunciato recentemente quali saranno i quattro principali settori di intervento del suo nuovo mandato: il settore manifatturiero, la sanità, la sicurezza alimentare e l’edilizia popolare.
Il settore dei grandi progetti infrastrutturali in Kenya
Il Kenya è una delle economie dell'Africa subsahariana in più rapido sviluppo con previsioni di crescita del Pil di almeno il 5,5% nell'anno 2018 secondo le stime della Banca Mondiale. La stabilità del contesto macroeconomico, la continua crescita del settore turistico e lo sviluppo infrastrutturale a livello nazionale e locale sono certamente all’origine di queste previsioni incoraggianti.
Nell'anno 2016, il settore dell’edilizia ha contribuito con il 4,8% all'economia totale del paese, e nel 2017 il settore ha conosciuto un incremento dell’8,7%. Ciò indica chiaramente quanto lo sviluppo delle infrastrutture sia cruciale per il pieno raggiungimento della Kenya Vision 2030.
Attualmente il paese ospita oltre il 25% dei grandi progetti infrastrutturali della regione dell'Africa orientale. Si va dal progetto Tatu City Project da 2,1 miliardi di dollari - uno sviluppo misto di circa 5,000 acri situato nella periferia della capitale - al progetto Lamu Port da circa 1 miliardo di
dollari passando per uno degli investimenti più importanti del continente, la costruzione della città tecnologica di Konza Techno City con un investimento di circa 6 miliardi di dollari.
Tutti i progetti di cui sopra presentano importanti opportunità di investimento, come anche altri progetti infrastrutturali qualila costruzione e la riabilitazione di reti di trasporto nazionali, il Lamu Port-Sud Sudan-Etiopia Transport Corridor (LAPPSET) ed altri tra cui il Lago Turkana Wind Power Project che prevede la costruzione di impianti di energia eolica.
Rinomate aziende italiane hanno già messo piede nel Paese e si sono aggiudicate la fornitura di servizi chiave in alcuni dei progetti citati. Ad esempio, un'importante società di costruzioni italiana ha vinto una gara da 400 milioni di dollari per progettare e costruire le infrastrutture della prima fase di Konza Techno City.
Le banche italiane hanno inoltre firmato un accordo di 333 milioni di dollari con il governo del Kenya per un progetto che prevede la costruzione della diga Itare Dam nella contea di Nakuru.
Il mercato immobiliare nei centri urbani del Kenya
La popolazione del Kenya è raddoppiata negli ultimi tre decenni e il paese sta ora affrontando un deficit abitativo di circa 2 milioni di unità. Gli alloggi a prezzi accessibili fanno parte dell'attuale agenda Kenya Vision 2030 che mira a costruire in tempi brevi oltre mezzo milione di case in tutto il paese per soddisfare la domanda sempre crescente. Nairobi, Mombasa e Kisumu rimangono i tre poli centrali della crescita del settore residenziale. Negli ultimi 5 anni, il mercato immobiliare del Kenya ha attratto numerosi investimenti stranieri.
Lo stato di saturazione del mercato delle proprietà residenziali a medio ed alto reddito, l'aumento dell'urbanizzazione e gli investimenti in private equity, unitamente allo sviluppo dell'infrastruttura di base, hanno rafforzato la fiducia degli investitori stranieri, tra cui italiani, nel paese.
Nel mercato immobiliare residenziale di Nairobi, esiste una forte domanda di prodotti italiani d’arredamento d’interni e di accessori per la casa. A metà del 2017, oltre 20 aziende italiane hanno mostrato interesse nel formare un'associazione volta a stabilire una piattaforma di trasferimento tecnologico continua tra il Kenya e l'Italia per consentire ed assicurare la varietà di prodotti di settore che includono: piastrelle e ceramiche, accessori sanitari ed elettrici, rivestimenti murali ed attrezzature. Oltre alla fornitura di prodotti finiti, si presentano opportunità per le società italiane nella fornitura di servizi di formazione del personale locale sulle pratiche da utilizzare nei progetti di sviluppo immobiliare.
Luca Costa