Il nuovo intervento agevolativo sostiene:
- gli investimenti produttivi e commerciali
- gli investimenti per il rafforzamento patrimoniale
- gli investimenti per l’innovazione tecnologica, digitale, ecologica
- le spese per la formazione del personale.
La misura (ai sensi del DL Economia 95/2025) coinvolge le imprese italiane che intendono effettuare investimenti in India, che siano stabilmente presenti nel Paese o che esportino / si approvvigionino in India.
Lo strumento permette di finanziare le spese volte a rafforzare la solidità patrimoniale dell’impresa, anche in Italia, a finanziare l’incremento di capitale sociale e finanziamenti soci delle controllate. Tra le spese ammissibili rientrano, a titolo esemplificativo e non esaustivo: acquisto/leasing finanziario di macchinari, apparecchiature ad uso produttivo, tecnologie hardware e software, integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali, implementazioni e gestione di blockchain, investimenti in programmi informatici e contenuti digitali, spese in cyber security, big data e analisi dei dati, cloud computing, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine, intelligenza artificiale).
Tra le spese di investimento per l’inserimento in India rientrano: l’acquisto in India di una nuova struttura/immobile/fabbricato anche produttiva o il potenziamento di una struttura esistente; spese per investimenti per la sostenibilità ambientale e sociale, anche in Italia (es. efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici, ecc.).
Tra le spese connesse all’individuazione di nuove opportunità di business sono comprese l’affitto e l’allestimento di una struttura (ufficio, showroom, corner commerciale, negozio, anche temporaneo), la realizzazione di virtual showroom, costi di viaggio e soggiorno per lo sviluppo di partnership commerciali con realtà locali.
Nella categoria delle spese promozionali rientrano: studi di fattibilità, spese per consulenza strategica sul mercato indiano (fiscale, normativo, amministrativo, giuslavoristico); consulenze marketing e campagne pubblicitarie (online / offline) per la promozione e l’incremento del fatturato sul mercato indiano (comprese le spese per le traduzioni in lingua inglese, o locale), spese per l’ottenimento di certificazioni, omologazioni di prodotto, sostenibilità, brevetti,.
Infine è possibile finanziare spese per la formazione del personale - in Italia o in India - spese di ingresso e regolarizzazione in Italia per l’assunzione, spese per la formazione e l’inserimento del personale proveniente dall’India.
Importo
L’importo massimo dell’intervento agevolativo è pari al minore tra:
- il 35% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due Bilanci (voce A1 del conto economico)
- € 500.000 per le Micro Imprese; € 2.500.000 per le PMI e start up innovative; € 5.000.000 per le Altre imprese
L’importo minimo è pari a € 10.000.
Per richiedere l’Intervento agevolativo, è necessario registrarsi sul Portale di SIMEST, compilare la Domanda in ogni sua parte, con sottoscrizione digitale da parte del Legale rappresentante, allegare i necessari documenti ed effettuare l’invio tramite il Portale.
Contributi Credito fornitore
Simest ha inoltre previsto plafond con condizioni vantaggiose su Credito fornitore per le commesse in India.
Il contributo export fino al 5%, nel limite dell’importo massimo complessivo di 300 milioni di euro, viene erogato direttamente all’impresa italiana che minimizza il costo richiesto dall’istituto scontante per la monetizzazione dei titoli di pagamento rilasciati dalla controparte indiana (ammissibili anche le fatture commerciali) e scontati presso banche o factor per contratti di esportazione di beni intermedi e durevoli (ad esempio: impianti, macchinari e mezzi di trasporto) e relativi servizi.
Con l’ammissibilità ai contributi credito fornitore delle fatture commerciali le imprese rafforzano la competitività delle esportazioni di beni di investimento, grazie a contributi sullo sconto anche di fatture con pagamenti dilazionati a medio lungo termine, per un sostegno più efficace e flessibile all’export.
Fonte: Simest